
Le parole del segretario generale dell'Alleanza atlantica in conferenza stampa alla vigila del summit che si terrà all'Aja
Anche per la Nato, "l'Iran non deve avere l'arma atomica". Lo dice il segretario generale dell'Alleanza atlantica Mark Rutte, in conferenza stampa all'Aja alla vigila del summit. Per Rutte, dato che Teheran è "pesantemente coinvolta" nella guerra condotta dalla Russia contro l'Ucraina poiché fornisce "droni" a Mosca, il tema "emergerà nelle discussioni" nel corso del vertice.
Secondo Mark Rutte, l'attacco sferrato dagli Usa contro i siti nucleari iraniani non è "contrario al diritto internazionale". La "più grande paura" del segretario generale della Nato, spiega in conferenza stampa all'Aja, "sarebbe che l'Iran avesse l'arma atomica. Focalizziamoci sulle cose essenziali: potrebbe esercitare una stretta mortale su Israele e sulla regione e altri parti del mondo". Per questo, continua, "la Nato ha sempre detto che Teheran non dovrebbe mai mettere le mani su un'arma nucleare. E non concordo sul fatto che sarebbe contrario al diritto internazionale quello che hanno fatto gli Usa", conclude.
Il segretario generale sottolinea che l'industria europea della difesa deve "rispondere rapidamente" ai "chiari segnali" sulla domanda che inviano gli Stati della Nato. "Domani al summit della Nato sull'industria della difesa - afferma in conferenza stampa - continueremo a vedere nuovi ordinativi, una cooperazione concreta per espandere la nostra base industriale nella difesa. Mandiamo un chiaro segnale di domanda. Abbiamo bisogno che l'industria risponda e che lo faccia rapidamente, perché c'è bisogno urgente" di aumentare la produzione militare. "Non solo saremo più sicuri, ma c'è un enorme potenziale economico per le nostre società, inclusi più posti di lavoro per la nostra gente".
L'aumento delle spese nella difesa da parte dei Paesi Nato servirà, tra l'altro, a quintuplicare le "capacità di difesa aerea" e a costruire "migliaia" di tank e blindati, spiega il segretario generale dell'Alleanza Mark Rutte. I dettagli dei piani, dice, "sono ovviamente riservati, ma permettetemi di farvi qualche esempio di ciò in cui investiremo: un aumento di cinque volte delle capacità di difesa aerea, perché vediamo ogni giorno il terrore mortale della Russia dai cieli dell'Ucraina e dobbiamo essere in grado di difenderci da attacchi di questo genere".
La Nato disporrà anche di "migliaia di carri armati e veicoli blindati in più. Perché, anche se la guerra sta cambiando rapidamente, dobbiamo comunque essere in grado di proteggere i nostri soldati sul campo di battaglia e di manovrare. E milioni di proiettili di artiglieria, perché è con queste scorte che possiamo scoraggiare qualsiasi minaccia aggressiva. A mano a mano che investiamo di più, è fondamentale anche che produciamo di più. Attualmente, non c'è abbastanza offerta per soddisfare la nostra crescente domanda, su entrambe le sponde dell'Atlantico", conclude.
Mark Rutte ha anche assicurato che il sostegno della Nato nei confronti dell'Ucraina resta "incrollabile". Per il segretario generale "la minaccia più significativa e diretta che questa Alleanza si trova ad affrontare rimane la Federazione Russa. Mosca continua a condurre una guerra contro l'Ucraina con il sostegno di Corea del Nord, Iran e Cina, oltre che della Bielorussia". Tutti, prosegue, "vogliamo la pace per il popolo ucraino. E la fine della terribile guerra contro di esso. Tuttavia, mentre si continua a lavorare per una pace giusta e duratura, dobbiamo continuare a garantire che l'Ucraina abbia ciò di cui ha bisogno per difendersi oggi e per scoraggiare in futuro. Il nostro sostegno all'Ucraina è incrollabile e continuerà". Pertanto, aggiunge, "qui all'Aja, gli Alleati ribadiranno il loro continuo sostegno all'Ucraina e nei prossimi giorni saranno raggiunti dal presidente Volodymyr Zelensky e dal suo team per una serie di incontri diversi".
Domani martedì 24 giugno e mercoledì 25 giugno si terrà all’Aja, nei Paesi Bassi, il vertice Nato 2025, in un clima di massima sicurezza e tensioni geopolitiche. Il summit arriva in un momento critico per l’Alleanza, segnata da visioni divergenti tra gli alleati e dall’ombra di un secondo mandato Trump, che potrebbe minarne la coesione. I Paesi della Nato hanno sottoscritto un impegno ad aumentare la spesa per la difesa al 5% del Pil, dopo che la Spagna ha ritirato l'opposizione che minacciava di far deragliare il vertice dell'Alleanza della prossima settimana, hanno dichiarato i diplomatici coinvolti nei negoziati. Tuttavia, il premier spagnolo Pedro Sanchez ha dichiarato che Madrid ha "raggiunto un accordo" con la Nato che la esenta dal raggiungimento dell'obiettivo.