Kiev: "Attaccata infrastruttura energetica a Chernihiv". Mosca: "Raid su Belgorod, 40.000 russi senza elettricità"
"L'Europa è sulla via dell'escalation, i rischi sono molto alti". E' quanto avverte il vice ministro degli Esteri russo Alexander Grushko, evidenziando come le tensioni si stiano incrementando attraverso un aumento degli aiuti al regime di Kiev e l'aumento delle esercitazioni militari "aggressive" della Nato sul fianco est.
Secondo Grushko, citato dalla Tass, il fatto che l'Europa sia "sulla via dell'escalation" è dimostrato dalla "crescente assistenza che i Paesi occidentali stanno fornendo all'Ucraina, comprese armi sempre più letali e a lungo raggio. Si riflette anche nella situazione militare-politica sul fianco orientale della Nato, dove il numero di esercitazioni sta crescendo. La natura di queste esercitazioni sta diventando sempre più aggressiva", ha affermato l'alto diplomatico.
Grushko ha evidenziato che vengono esercitate operazioni offensive, incluse azioni di sbarco, e che l'attività di ricognizione aerea è in aumento, così come la componente nucleare di tali esercitazioni. "I bombardieri strategici americani volano lungo i nostri confini. Questo è un passo ovvio verso il confronto militare con la Russia e, in generale, verso la preparazione a un conflitto militare con la Russia. Se consideriamo la natura dell'attività militare e della pianificazione che viene svolta lì, questo è chiaro", ha concluso il vice ministro degli Esteri.
L'Ucraina accusa la Russia di aver attaccato nella notte una delle infrastrutture energetiche nella regione di Chernihiv e le autorità locali denunciano blackout. L'operatore Chernihivoblenergo ha segnalato l'episodio su Telegram, come riporta Ukrinform. "Nella notte - hanno riferito - il nemico ha attaccato la zona di Ichnianshchyna. Purtroppo siamo di nuovo di fronte a un attacco diretto contro un'infrastruttura energetica". Le autorità assicurano che sono già iniziati i lavori per il ripristino della fornitura.
"Nella guerra su vasta scala entrata nel quarto anno, la Russia continua a ottenere componenti per la produzione di armamenti. Durante il massiccio attacco contro l'Ucraina della notte del 5 ottobre, la Russia ha impiegato 549 sistemi d'arma con 102.785 componenti fabbricate all'estero", afferma su X il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, parlando di componenti "provenienti da aziende negli Stati Uniti, in Cina e a Taiwan, nel Regno Unito, in Germania, Svizzera, Giappone, Corea del Sud e Paesi Bassi".
"Circa 100.688 componenti fabbricate all'estero erano nei droni d'attacco fatti partire (dalla Russia), circa 1.500 negli Iskander, 192 nei missili Kinzhal e 405 nei Kalibr", prosegue Zelensky nel post. (segue)
"In particolare le aziende negli Stati Uniti fabbricano convertitori per missili Kh-101 e droni Shahed/Geran, sensori per questi droni e per i missili Kinzhal, convertitori analogico-digitale per droni e missili e microelettronica per missili - afferma ancora Zelensky nel post su X - Almeno 50 differenti componenti di microelettronica di ogni Shahed sono prodotte in Cina e a Taiwan. Microcontrollori per droni vengono fabbricati in Svizzera, mentre microcomputer per il controllo di volo dei droni sono prodotti nel Regno Unito. Optoisolatori per missili da crociera arrivano dal Giappone". In Germania, sostiene ancora il presidente ucraino, vengono fabbricati altre componenti e "la Russia usa anche processori prodotti nei Paesi Bassi e servomotori e supporti realizzati in Corea del Sud".
"L'Ucraina sta preparando nuove sanzioni contro chi aiuta la Russia e la sua guerra e abbiamo trasmesso proposte per limitare gli schemi delle forniture - conclude - I partner hanno già dati dettagliati su ogni azienda e ogni prodotto, sanno cosa colpire e come rispondere". "E' cruciale", per Zelensky, interrompere "qualsiasi schema che aggiri le sanzioni".
Un attacco ucraino ha invece danneggiato gli impianti energetici e interrotto la fornitura di energia nella città russa di Belgorod secondo quanto riferito dal governatore Vyacheslav Gladkov, secondo cui circa 40.000 abitanti sono rimasti senza elettricità dopo il raid, che ha causato danni ingenti in sette comuni. "Abbiamo ascoltato un rapporto dei funzionari dell'energia sulla natura dei danni causati dal bombardamento notturno di Belgorod. Abbiamo danni significativi", ha affermato. "L'entità dei lavori sarà significativa".
Le forze di difesa aerea russe hanno distrutto 251 droni ucraini in territorio russo durante la notte. Lo ha riferito il ministero della Difesa di Mosca.