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Ucraina, Usa: "Ginevra possibile sede nuovi colloqui". Esercitazione russa nel Baltico

Cremlino: "Processo di pace complesso, serve tempo". E accusa: "Europa non contribuisce alla pace". Merz: "Non mi faccio illusioni sulla fine della guerra". E conferma la sua decisione di revocare le restrizioni all'uso delle armi a lungo raggio. Wsj: Trump valuta se imporre sanzioni a Mosca questa settimana

Ucraina, Usa:
27 maggio 2025 | 11.37
LETTURA: 9 minuti

I prossimi colloqui tra la Russia e l'Ucraina potrebbero tenersi a Ginevra, anche se gli Stati Uniti avrebbero voluto che ''si tenessero in Vaticano, ma i russi non vogliono andarci''. Lo ha dichiarato oggi, 27 maggio 2025, l'inviato della Casa Bianca per l'Ucraina, Keith Kellogg, intervistato da Fox News, spiegando che Ginevra potrebbe essere il luogo dove il presidente americano Donald Trump, il leader del Cremlino Vladimir Putin e il presidente ucraino Volodymyr Zelebsky ''si incontreranno per arrivare a un accordo''. L'incontro sarà possibile solo dopo che la Russia presenterà le sue condizioni per la pace con l'Ucraina, ha sottolineato, aggiungendo che Kiev ha già presentato le sue condizioni.

"Una volta che avremo tutto, ci sarà un altro incontro. Pensiamo che potrebbe tenersi a Ginevra'', ha dichiarato Kellogg. ''Vorremmo che si tenesse in Vaticano, ma i russi non vogliono andarci'', ha proseguito, aggiungendo che ''Ginevra potrebbe essere la prossima tappa, dove tutti e tre i principali leader - Putin, Zelensky e Trump - si incontreranno per raggiungere un accordo".

Cremlino: "Processo di pace complesso"

Quello per arrivare alla pace in Ucraina è ''un processo complesso'', per cui ''ci vorrà tempo'' per arrivare a una soluzione, ma ''i lavori continuano''. Lo ha dichiarato il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov nel corso di un briefing. "E' chiaro che non tutto è semplice, è chiaro che vogliamo che tutto accada il prima possibile, ma la sostanza legata alla risoluzione delle cause profonde del conflitto ucraino è così complessa che, naturalmente, ci vuole tempo", ha detto il portavoce del Cremlino ai giornalisti, secondo quanto riporta l'agenzia di stampa Ria Novosti.

L'Europa continua a fornire armi a Kiev, "partecipando così indirettamente alla guerra contro la Russia", ha poi dichiarato Peskov, dopo che il ministero della Difesa olandese ha annunciato l'invio a Kiev di altri F-16 e il Cancelliere tedesco Friedrich Merz ha annunciato la fine dei limiti alla gittata delle armi occidentali fornite a Kiev dai suoi alleati. "L'Europa prende parte indirettamente alla guerra: il rifornimento di armi continua. Questa è partecipazione indiretta nella guerra contro la Russia. E stiamo tutti assistendo a discussioni in corso sulla possibilità di questi 'contingenti europei", ha affermato. "E certo, questo comportamento europeo non contribuisce in alcun modo a un accordo di pace".

Per contro, il portavoce del Cremlino ha definito ''equilibrato'' l'approccio degli Stati Uniti. "Gli americani e il presidente Trump hanno un approccio molto equilibrato'' alla soluzione del conflitto ucraino, ha detto Peskov sottolineando che le critiche espresse dal presidente americano al leader del Cremlino Vladimir Putin ''non influenzeranno lo scambio di detenuti tra Russia e Stati Uniti'' che i due leader hanno concordato nel colloquio telefonico della scorsa settimana. "E' chiaro che le parti russa e americana non dovrebbero e non possono concordare su tutto", ha detto ai giornalisti il ​​portavoce del Cremlino, aggiungendo che "c'è la volontà politica di attuare gli accordi raggiunti e il lavoro continua".

Poi, commentando gli attacchi ucraini contro il territorio russo, Peskiv ha spiegato come "le azioni di Kiev contraddicono il desiderio di un processo di pace'' con Mosca. In precedenza il ministero della Difesa di Mosca ha accusato Kiev di aver intensificato i bombardamenti aerei allo scopo di interrompere i colloqui di pace e ha affermato che i suoi massicci attacchi all'Ucraina, nei quali sono morte 13 persone nel fine settimana, erano una "risposta" agli attacchi dei droni ucraini contro la Russia. "Kiev, con il sostegno di alcuni paesi europei, ha adottato una serie di misure provocatorie per ostacolare i negoziati avviati dalla Russia". "Le Forze Armate della Federazione Russa continueranno a condurre attacchi massicci in risposta a qualsiasi attacco terroristico e provocazione da parte del regime di Kiev. Gli attacchi saranno condotti esclusivamente contro strutture militari e imprese del complesso militare-industriale ucraino, ha affermato il ministero della Difesa di Mosca".

Esercitazione russa nel Baltico

Più di 20 navi, circa 25 aerei ed elicotteri e circa 3.000 militari sono coinvolti nelle esercitazioni nel Mar Baltico, ha riferito martedì l'ufficio stampa della Flotta del Baltico, secondo quanto riferisce Interfax. "All'esercitazione prendono parte più di 20 navi da guerra, imbarcazioni e navi di supporto, tra cui una fregata, corvette, piccole navi e imbarcazioni lanciamissili, piccole navi antisommergibile, dragamine e navi di supporto. All'esercitazione partecipano circa 3.000 soldati, circa 25 aerei ed elicotteri e fino a 70 pezzi di equipaggiamento militare e speciale", si legge nel comunicato.

Turchia pronta a ospitare nuovo round colloqui Kiev-Mosca

La Turchia è pronta a ospitare un altro round di colloqui tra Russia e Ucraina. Lo ha detto da Mosca il ministro degli Esteri turco, Hakan Fidan, come riporta il giornale turco Sabah dopo i colloqui a Istanbul di metà maggio tra delegazioni di Ucraina e Russia. La Turchia, ha detto Fidan, è disposta a ospitare "in qualsiasi momento" nuovi colloqui ed "è pronta ad assicurare tutto il sostegno" necessario. Il capo della diplomazia russa, Sergei Lavrov, ha ringraziato Ankara. Fidan, che ieri ha incontrato il leader russo Vladimir Putin, ha ripetuto come sia "importante che i negoziati" tra Mosca e Kiev "diano frutti", considerando lo scambio di prigionieri tra Russia e Ucraina come passo verso la soluzione di altri nodi nel conflitto che va avanti dall'invasione russa su vasta scala avviata il 24 febbraio di tre anni fa.

Merz: "Non mi faccio illusioni sulla fine della guerra"

Da parte sua il cancelliere tedesco Friedrich Merz ha rivelato di non farsi illusioni quanto alla possibilità di una fine in tempi brevi della guerra. "Potremmo doverci preparare ad una durata lunga" del conflitto, ha dichiarato intervenendo al termine dei colloqui con il premier finlandese Petteri Orpo a Turku. Nel corso della storia, i conflitti si sono solitamente conclusi quando una o entrambe le parti hanno raggiunto lo sfinimento, sia militarmente che economicamente, ha affermato Merz. "Ovviamente siamo ancora lontani da questo in questa guerra", ha sostenuto.

La guerra non riguarda solo l'integrità territoriale dell'Ucraina, ha suggerito poi. "L'ordine politico che abbiamo stabilito insieme alla Russia dopo il 1990 è messo in discussione", ha detto Merz. "Siamo minacciati e ci stiamo difendendo da questo". Per Merz gli sforzi congiunti di Unione Europea, Regno Unito e Stati Uniti nelle ultime tre settimane per fare pressione sulla Russia affinché accettasse un cessate il fuoco non hanno avuto successo."Tuttavia, non mi sono fatto illusioni fin dall'inizio che ciò sarebbe accaduto molto rapidamente". Di conseguenza, ciò significa che l'Ucraina deve continuare a difendersi e che dobbiamo intensificare i nostri sforzi affinché possa farlo", ha affermato il cancelliere.

Merz ha difeso la sua decisione di revocare le restrizioni all'uso delle armi tedesche a lungo raggio da parte dell'Ucraina: "Solo coloro che sono in grado di attaccare le basi militari sul territorio dell'assalitore possono difendersi, ha detto, spiegando che la decisione è stata presa diversi mesi fa.

Zakharova: "Bozza memorandum includerà tempistica tregua"

Nel frattempo, da Mosca, la portavoce del ministero degli Esteri russo Maria Zakharova ha dichiarato durante un briefing che "la Russia continua a elaborare una bozza di memorandum riguardante il futuro trattato di pace, definendo una serie di aspetti, come i principi dell'accordo, la tempistica del potenziale accordo di pace e l'eventuale cessate il fuoco per un periodo di tempo limitato se verranno raggiunti accordi pertinenti". "Non appena il memorandum sarà pronto, e vorrei sottolineare che il ministro degli Esteri russo Sergej Lavrov prende parte quotidianamente al suo sviluppo, verrà trasmesso a Kiev. Ci auguriamo che la parte ucraina faccia lo stesso e ci invii la sua bozza non appena riceverà il documento russo", ha aggiunto la Zakharova.

Mosca chiede riunione Consiglio sicurezza Onu

Mosca ha richiesto una riunione del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite in merito alle presunte "minacce alla pace e alla sicurezza internazionale" dell'Europa, ha dichiarato l'inviato russo all'Onu, Dmitry Polyansky, dopo che ieri la Russia ha lanciato il suo più grande attacco con droni contro l'Ucraina. La Russia ha lanciato un'ondata di raid aerei per tre giorni, dal 24 al 26 maggio, con oltre 600 droni e decine di missili in tutta l'Ucraina. Ieri, le forze russe hanno effettuato il più esteso attacco con droni dell'intera guerra, con l'impiego, secondo le prime stime, di 355 droni d'attacco tipo Shahed. Mosca, che detiene un seggio permanente nel Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite, ha richiesto la riunione a causa di quelli che ha definito tentativi da parte dei paesi europei di impedire una soluzione pacifica della guerra in Ucraina, secondo Polyansky.

Wsj: Trump valuta se imporre sanzioni a Mosca questa settimana

Donald Trump sta valutando la possibilità di imporre sanzioni alla Russia questa settimana. Lo rivela oggi il Wall Street Journal citando fonti informate che descrivono il presidente americano come "sempre più frustrato" per i continui attacchi di Vladimir Putin in Ucraina e il mancato avanzamento nei colloqui di pace. Le misure non comprenderebbero nuove sanzioni bancarie, rivelano ancora le fonti citate dal Journal, ma includerebbero diverse opzioni per spingere il presidente russo a fare concessioni al tavolo negoziale, a partire dal cessate il fuoco di 30 giorni sostenuto dall'Ucraina e costantemente rifiutato dalla Russia.

Le stesse fonti però non escludono che alla fine Trump, che per settimane ha resistito alle pressioni di alleati internazionali e interni, come il senatore repubblicano Lindsey Graham che ha preparato un pacchetto bipartisan di durissime sanzioni, possa decidere di non imporre le nuove sanzioni. Interpellata dal giornale americano, la portavoce della Casa Bianca, Karoline Leavitt, ha detto: "il presidente è chiaro sul fatto che vuole un accordo di pace negoziale, e sta intelligentemente tenendo tutte le opzioni sul tavolo".

Nei giorni scorsi, lo stesso Trump ha detto che "assolutamente" sta valutando possibili sanzioni, quando è esploso contro Putin: "lo conosco da tanto tempo, sono sempre andato d'accordo con lui, ma sta mandato i missili contro le città e sta uccidendo persone e non mi piace - ha detto - siamo nel mezzo di negoziati e manda missili contro Kiev ed altre città, non mi piace per niente".

Cina: "Mai fornito armi letali a parti in conflitto, accuse infondate"

"La Cina non ha mai fornito armi letali alle parti in conflitto e applica controlli rigorosi sui beni dual use. E gli ucraini lo sanno bene", ha detto la portavoce del ministero degli Esteri di Pechino, Mao Ning, in dichiarazioni rilanciate dal Global Times in relazione alle denunciate forniture alla Russia. Mao ha parlato di "accuse infondate" e "manipolazione politica".

Le parole della portavoce arrivano dopo che in un'intervista a Ukrinform il capo dell'agenzia ucraina di informazioni e sicurezza esterna, Oleh Ivashchenko, ha parlato di "informazioni secondo cui la Cina sta fornendo macchinari, prodotti chimici, polvere da sparo e componenti ad aziende con scopi militari". "Abbiamo dati confermati che riguardano 20 fabbriche russe", ha affermato Ivashchenko.

Respingendo le accuse, la portavoce della diplomazia di Pechino - che non ha mai condannato esplicitamente l'invasione russa dell'Ucraina e anzi è legata da una partnership "senza limiti" con Mosca - ha colto l'occasione per ribadire la "posizione" della Cina "sulla crisi ucraina". Il gigante asiatico ha sempre sostenuto di "lavorare in modo attivo per la cessazione delle ostilità, per arrivare a un cessate il fuoco e promuovere colloqui di pace".

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