Iran, missili contro base Usa in Qatar. Teheran: "Risposta potente ad aggressione"

Attacco contro la sede avanzata del Centcom a Doha. Qatar: "Missili intercettati, nessun morto o feriti". Media: "Lancio coordinato con autorità qatarine. Anche Usa avvertiti in anticipo". Teheran: "Numero missili lanciati pari a quello di bombe americane su Iran"

Iran, missili contro base Usa in Qatar. Teheran:
23 giugno 2025 | 07.59
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Attacco oggi dell'Iran alle basi Usa in Medio Oriente, con lanci verso Qatar. Le forze armate iraniane e i Pasdaran, in un'operazione congiunta, hanno così dato una risposta "potente" all'"aggressione" americana, ha annunciato la tv di Stato iraniana dopo le notizie degli attacchi dalla Repubblica islamica.

Il Consiglio di Sicurezza Nazionale iraniano ha poi confermato in una dichiarazione l'attacco missilistico sferrato dal paese, precisando che il numero dei missili lanciati era pari al numero delle bombe sganciate dagli Stati Uniti nel loro attacco sabato sull'Iran. "La base attaccata dalle potenti forze iraniane era lontana dalle strutture urbane e dalle zone residenziali in Qatar", continua la dichiarazione. "L'azione non ha rappresentato alcuna minaccia nei confronti del paese amico e fraterno Qatar e del suo nobile popolo". Secondo un funzionario della Difesa Usa alla Cnn, gli iraniani hanno usato missili balistici a "corto e medio raggio" nell'attacco contro la base. "Al momento non ci sono notizie di vittime americane", ha aggiunto.

La nuova rappresaglia arriva dopo l'attacco congiunto Usa-Israele ai siti nucleari e le dichiarazioni di Trump, che per la prima volta ha parlato apertamente di cambio di regime in Iran, coniando un nuovo acronimo MIGA (riadattando il suo Maga). Intanto la Guida Suprema iraniana, l'Ayatollah Ali Khamenei, ha promesso che la "punizione continuerà" contro Israele, mentre il comandante supremo delle forze armate di Teheran ha dichiarato che il Paese "non farà mai marcia indietro", lanciando un duro avvertimento agli Stati Uniti "entrati ormai in guerra".

I missili sulle basi Usa in Qatar e Iraq

Nel mirino iraniano la base di Al Udeid in Qatar, la più grande base militare degli Stati Uniti in Medio Oriente. Teheran avrebbe lanciato 10 missili, scrive il giornalista di Axios Barak Ravid, citando una fonte israeliana. Secondo Afp, esplosioni sono state udite a Doha: la base Usa si trova nel deserto fuori dalla capitale. In precedenza, le autorità del Qatar avevano annunciato la chiusura temporanea dello spazio aereo del Paese per motivi di sicurezza. L'Iran ha attaccato "la più grande risorsa strategica americana nella regione", ha poi riferito l'esercito di Teheran in una nota nella quale conferma di aver "preso di mira la base statunitense di Al Ubeid in Qatar con un devastante e potente attacco missilistico nell'ambito dell'operazione Besharat Fatah".

Gli Stati Uniti stanno intanto monitorando il lancio di diversi missili dall'Iran in direzione delle installazioni militari statunitensi in Qatar e Iraq, riferiscono due funzionari citati dalla Cnn. Il Segretario alla Difesa Pete Hegseth e il Capo di Stato Maggiore Congiunto Dan Caine si trovano nella Situation Room, secondo un funzionario della Casa Bianca.

Intanto anche Iraq, Kuwait, Emirati Arabi Uniti e Bahrein hanno chiuso il loro spazio aereo nel timore che la rappresaglia iraniana prenda di mira anche i loro Paesi. Il ministero dell'Interno del Bahrein ha poi annunciato che le sirene dell'allarme hanno risuonato nel paese ed ha esortato i residenti a spostarsi "verso il luogo sicuro più vicino". In una serie di post su X, il ministero ha consigliato ai residenti di cercare riparo in un edificio o in altre aree coperte "fino a quando il pericolo sarà passato", senza chiarire la natura del pericolo. Ai residenti viene inoltre raccomandato di esercitare prudenza e adottare precauzioni "nel caso di una forte esplosione".

Al Udeid, la base snodo operativo Usa in Medio Oriente

Nella base Usa di Al Udeid sono di stanza circa 10mila soldati, l'istallazione rappresenta il principale snodo operativo americano in Medio Oriente: è la sede avanzata del Central Command (Centcom), responsabile per le operazioni in un'area che si estende dall'Egitto al Kazakistan. Donald Trump ha visitato la base il mese scorso, primo comandante in capo a visitarla dal 2003. "Nessuna visita nel Golfo sarebbe completa senza una sosta per rendere omaggio alle persone che mantengono l'America sicura, forte e libera", aveva detto Trump alle truppe presenti alla base il 17 maggio.

Negli ultimi giorni, in un contesto segnato dai bombardamenti israeliani contro siti nucleari e missilistici iraniani e dalle minacce di ritorsione da parte di Teheran, gli Stati Uniti hanno avviato una serie di misure di protezione preventiva. Secondo quanto riportato da Al Arabiya, diversi velivoli e unità navali ritenuti vulnerabili sono stati trasferiti verso postazioni più sicure. Anche gli aerei non protetti da hangar sono stati allontanati da al Udeid.

L'ambasciata americana in Qatar ha emesso negli scorsi giorni un'allerta sicurezza, limitando temporaneamente l'accesso del proprio personale ad Al Ubeid e raccomandando ai cittadini statunitensi maggiore cautela. In un'ulteriore allerta all'indomani dei raid statunitensi contro siti nucleari iraniani, le ambasciate di Washington e Londra hanno chiesto ai concittadini presenti nell'emirato del Golfo di rimanere in casa fino a nuovo avviso. Parallelamente, le autorità di Doha hanno annunciato la chiusura dello spazio aereo.

Gli ultimi sviluppi evidenziano l'importanza strategica della base di Al Ubeid non solo per gli Stati Uniti, ma anche per l'equilibrio regionale. Mentre il Qatar - insieme ad altri 19 Paesi arabi e islamici - ha chiesto il cessate il fuoco immediato e il ritorno alla diplomazia, la presenza americana a Doha rimane un elemento chiave per la proiezione militare di Washington nel Golfo e oltre, in un momento in cui le tensioni con Teheran rischiano di sfociare in un confronto diretto.

"Il Qatar condanna con fermezza l'attacco alla base aerea di Al-Ubeid da parte dei Guardiani della Rivoluzione iraniana. Consideriamo ciò una violazione flagrante della sovranità dello Stato del Qatar, del suo spazio aereo, del diritto internazionale e della Carta delle Nazioni Unite". Lo scrive su X il portavoce del ministero degli Esteri del Qatar, Majed al-Ansari, sottolineando che l'emirato del Golfo "si riserva il diritto di rispondere direttamente in modo equivalente alla natura e alla portata di questa sfacciata aggressione, in conformità con il diritto internazionale".

Qatar: "Missili intercettati. Nessun morto o ferito"

Il Qatar condanna intanto "con fermezza l'attacco alla base aerea di Al-Udeid da parte dei Guardiani della Rivoluzione iraniana. Consideriamo ciò una violazione flagrante della sovranità dello Stato del Qatar, del suo spazio aereo, del diritto internazionale e della Carta delle Nazioni Unite", scrive su X il portavoce del ministero degli Esteri del Qatar, Majed al-Ansari, sottolineando che l'emirato del Golfo "si riserva il diritto di rispondere direttamente in modo equivalente alla natura e alla portata di questa sfacciata aggressione, in conformità con il diritto internazionale".

"Rassicuriamo sul fatto che le difese aeree del Qatar hanno contrastato con successo l'attacco e intercettato i missili iraniani, riferisce quindi il portavoce. L'attacco non ha causato morti o feriti, ha poi precisato il ministero della Difesa qatarino.

Nyt: "Attacco a base Usa coordinato con Doha"

Secondo il New York Times, che cita tre funzionari iraniani a conoscenza dei piani, l'Iran avrebbe coordinato gli attacchi alla base americana in Qatar con i funzionari dell'emirato del Golfo e ha informato in anticipo Doha sui raid per ridurre al minimo le vittime.

Secondo le fonti, l'Iran doveva simbolicamente contrattaccare gli Stati Uniti, ma allo stesso tempo farlo senza scatenare un'ulteriore escalation. Una strategia, fa notare il quotidiano americano, simile a quella adottata nel 2020, quando l'Iran avvisò l'Iraq prima di lanciare missili balistici contro una base americana nel Paese arabo per vendicare l'assassinio del generale Qassem Soleimani.

Axios: "Anche Usa informati in anticipo"

Anche l'Amministrazione Trump sarebbe stata informata in anticipo dell'attacco, riporta Axios, citando una fonte a conoscenza dei dettagli.

Udite esplosioni a Teheran

Una serie di esplosioni è stata udita nel nord di Teheran negli stessi minuti in cui le forze iraniane hanno attaccato una base americana in Qatar. Lo ha riferito un giornalista dell'Afp sul posto.

"Al sicuro" i militari italiani

Sono "al sicuro" i 10 militari dell'Aeronautica di stanza presso il Combined Air and Space Operations Center nella base aerea di Al Ubeid, in Qatar. Lo precisano all'Adnkronos fonti qualificate, sottolineando che "precedentemente" i militari erano già stati trasferiti "altrove". Le stesse fonti aggiungono che gli attacchi di oggi dell'Iran alle basi Usa in Qatar erano da ritenersi "all’interno delle previsioni di possibilità".

"Sono in corso attacchi contro alcune strutture presenti nei territori del Qatar, della Siria e dell’Iraq. Posso rassicurare che tutti i militari italiani presenti in Iraq, Kuwait e Qatar, hanno tempestivamente adottato tutte le procedure di sicurezza previste, incluso - laddove necessario - lo spostamento preventivo in aree sicure", ha poi spiegato il ministro della Difesa Guido Crosetto. "Tali attacchi - spiega - rientrano nel quadro delle ipotesi operative già considerate nei giorni scorsi dai tecnici della Difesa, che avevano subito disposto il riposizionamento prudenziale dei contingenti italiani nei teatri interessati. Ad oggi, tutto il personale è quindi al sicuro e non si registrano conseguenze né criticità per i nostri militari impiegati nelle missioni internazionali".

"Sono in costante contatto - aggiunge il ministro - con il Capo di Stato Maggiore della Difesa, generale Luciano Portolano, e con il comandante del Comando Operativo di Vertice Interforze, generale di Corpo d’Armata Giovanni Iannucci, per monitorare con attenzione l’evolversi della situazione. Sono inoltre in contatto con i miei omologhi internazionali per una valutazione condivisa degli eventi. La sicurezza delle nostre donne e dei nostri uomini in uniforme è, e resterà sempre, la priorità assoluta".

Nuova ondata di attacchi incrociati Israele-Iran

Nuova ondata di attacchi incrociati tra Israele e Iran intanto oggi, lunedì 23 giugno. All'indomani dei raid aerei americani sui siti nucleari, "annientati" secondo Trump, i caccia di Tel Aviv hanno bombardando i simboli del regime a Teheran e le infrastrutture militari a Kermanshah. Nuovamente attaccato anche il sito nucleare di Fordow. Raffiche di missili sono state lanciate anche da Teheran contro Israele: sirene hanno suonato nelle aree vicine alla Striscia di Gaza, nelle zone di Gerusalemme e Tel Aviv e nelle aree vicino al confine con il Libano.

Intanto il ministro degli esteri iraniano Araghchi ha incontrato a Mosca Putin che ha condannato l'aggressione all'Iran, definendola "ingiustificata".

Israele attacca i simboli del regime

Israele ha effettuato "attacchi senza precedenti contro obiettivi del regime e agenzie di oppressione governativa nel cuore di Teheran", ha dichiarato in un comunicato il ministro della Difesa israeliano, Israel Katz. Presi di mira il carcere di Evin per i prigionieri politici e gli oppositori del regime; il quartier generale dei Basij, una delle basi di potere dei Pasdaran, responsabile, tra le altre cose, dell'applicazione del codice islamico e della segnalazione alle autorità dei cittadini che lo violano; l'orologio per la ‘Distruzione di Israele’ in Piazza della Palestina; il quartier generale della sicurezza interna delle Guardie Rivoluzionarie; il Corpo 'Alborz', responsabile della protezione di diverse città nella provincia di Teheran del mantenimento della stabilità del regime. Sono stati inoltre attaccati - riferisce l'Idf - obiettivi della Polizia di Intelligence e di Sicurezza Generale delle Forze di sicurezza interna.

Gli attacchi, arrivati senza alcun preavviso, sono stati uccisi "numerosi" Pasdaran, riporta il Times of Israel.

Più di 50 caccia israeliani sono stati coinvolti nell'ultima operazione con raid aerei per colpire "obiettivi militari" nella capitale iraniana Teheran e "danneggiare le capacità militari" della Repubblica Islamica, hanno poi confermato le forze israeliane. Attaccati, riporta il Times of Israel, "il quartier generale dei militari del regime iraniano, siti per la fabbricazione di missili, sistemi radar e infrastrutture di stoccaggio di missili" nella zona di Teheran.

Lanciato un nuovo attacco anche contro il sito nucleare di Fordow", ha detto un portavoce dell'autorità di gestione delle crisi della provincia di Qon citato dall'agenzia di stampa Tasnim.

In precedenza, l'aeronautica militare israeliana ha completato con successo un'ondata di attacchi con oltre 15 jet da combattimento nell'area di Kermanshah, nell'Iran occidentali, prendendo di mira i siti di lancio di missili balistici iraniani, afferma l'Idf in una nota. Secondo l'esercito israeliano, gli attacchi hanno distrutto diversi siti di stoccaggio e lancio di missili balistici diretti verso Israele. Colpiti anche sei aeroporti, nella zona occidentale, centrale e orientale del Paese.

In un messaggio in farsi pubblicato sui social, l'Idf esorta intanto gli abitanti di Teheran a "stare lontani" da siti militari e centri di sicurezza "legati al regime iraniano", preannunciando altri attacchi nella capitale iraniana. "Cari abitanti di Teheran, nei prossimi giorni, l'esercito israeliano continuerà gli attacchi contro obiettivi militari nell'area di Teheran. Per la vostra sicurezza personale vi chiediamo di stare lontani dai centri di produzione bellica, quartier generali militari e istituzioni di sicurezza legati al regime", si legge nel messaggio, secondo quanto riporta Times of Israel.

Sono state udite quindi esplosioni nei pressi della città di Ahvaz, nel sud-ovest dell'Iran, ha riferito l'agenzia di stampa Fars, precisando che le esplosioni sono state sentite nella periferia occidentale della città, capoluogo della provincia di Khuzestan, al confine con l'Iraq.

Esercito Iran: "Usa entrati in guerra".

Intanto dall'Iran, il comandante supremo delle Forze Armate Abdolrahim Mousavi ha lanciato un forte avvertimento agli Usa, sottolineando che “non ci tireremo mai indietro”. "L'America criminale” ha “aperto le porte ai guerrieri dell'Islam nelle forze armate per qualsiasi azione contro i suoi interessi e il suo esercito, e non ci tireremo mai indietro a questo proposito”. Mousavi ha affermato che gli Stati Uniti sono “entrati direttamente in guerra violando la sovranità dell'Iran islamico e invadendo il sacro suolo del nostro Paese”.

E ancora: "Indipendentemente dall'entità del danno causato da questo atto sciocco, l'essenza stessa di questo crimine e di questa profanazione non rimarrà senza risposta. Questo atto di Trump è dettato dalla disperazione e mira a salvare il suo proxy, il regime sionista, in particolare lo stesso Netanyahu. Ma questo è stato un errore gravissimo delle cui conseguenze avevamo più volte messo in guardia". Mousavi ha poi sottolineato che l'Iran "continuerà a punire con la forza Netanyahu finché non resterà indifeso, se Dio vuole".

Da parte sua il portavoce del comando centrale delle forze armate, Ibrahim Zolfaqari, ha avvertito che le forze armate risponderanno con “operazioni potenti e mirate che infliggeranno conseguenze pesanti, deplorevoli e imprevedibili”, in un video condiviso dalle agenzie di stampa statali.

"Trump, giocatore d'azzardo, lei può anche iniziare questa guerra, ma saremo noi a porvi fine", ha detto in inglese. Zolfaqari ha denunciato gli attacchi statunitensi e ha avvertito della potenziale risposta dell'Iran. “Non solo (l'attacco) è stato inutile, ma amplierà anche la portata degli obiettivi legittimi e diversi per (l'esercito iraniano) e getterà le basi per l'espansione della guerra in tutta la regione”, ha detto nel video, condiviso da entrambe le agenzie di stampa statali Fars e Mehr lunedì.

La delegazione iraniana alle Nazioni Unite ha poi rilasciato una dichiarazione di condanna nei confronti dei "responsabili" per la morte dei civili nel Paese. "Senza dubbio, gli Stati Uniti, il Regno Unito, la Francia, il regime israeliano e il direttore generale dell'Aiea (Rafael Grossi, ndr) avranno la piena responsabilità per la morte di civili innocenti in Iran, soprattutto donne e bambini, e per la distruzione di infrastrutture civili vitali", si legge nella nota.

Khamenei: "Punizione di Israele continua, ha commesso grave errore"

Il suo messaggio è l'ultimo di una serie di dichiarazioni forti rilasciate lunedì da alti comandanti militari. Tuttavia, dopo l'attacco degli Stati Uniti, non c'è ancora stato un commento da parte della figura più potente dell'Iran, la Guida Suprema Ayatollah Khamenei, che per il momento si è limitato ad avvertire Israele. "La punizione continua. Il nemico sionista ha commesso un grave errore, un grave crimine. Deve essere punito e lo stiamo facendo, lo stiamo facendo proprio ora", ha dichiarato Ali Khamenei.

Trump: "Siti nucleari annientati"

"Tutti i siti nucleari in Iran hanno subito danni monumentali, come mostrato dalle immagini satellitari. Annientamento è il termine più appropriato!", ha detto il presidente americano Donald Trump parlando del risultato dei raid aerei americani sui siti nucleari dell'Iran. "I danni più gravi si sono verificati molto al di sotto del livello del suolo. Centro del bersaglio!!!", ha aggiunto.

Il presidente Usa incontrerà nello Studio Ovale il team per la sicurezza nazionale alle 13 di oggi ora di Washington, le 19 in Italia, per discutere del conflitto, ha reso noto la Casa Bianca. Posticipata la partenza di Trump per il vertice della Nato, che era in programma per oggi.

"L'attacco di sabato ha reso la nostra madrepatria più sicura perché ha tolto all'Iran la capacità di creare una bomba nucleare", ha poi ribadito la portavoce della Casa Bianca, Karoline Leavitt, intervistata oggi da Abc News.

"Questo è un regime che minaccia 'morte all'America" e "morte a Israele" e non hanno più la capacità di costruire l'arma atomica e minacciare il mondo", ha poi aggiunto. Leavitt ha quindi smentito un cambio nella posizione degli Stati Uniti sul possibile rovesciamento del regime iraniano, dopo le dichiarazioni di Trump della scorsa notte.

"La posizione del Presidente e la nostra postura militare non sono cambiate", ha dichiarato Leavitt ai giornalisti, precisando che Trump "ha semplicemente posto una domanda che credo molte persone nel mondo si stiano facendo". "Se l'attuale regime iraniano non è in grado di rendere di nuovo grande l'Iran, perché non dovrebbe esserci un cambio di regime???", aveva dichiarato il presidente.

Aiea: "Cessate il fuoco per ispezioni in siti nucleari"

Il direttore generale dell'Aiea, Rafael Mariano Grossi, ha chiesto un cessate il fuoco in Iran per permettere agli ispettori dell'Agenzia internazionale per l'energia atomica di compiere ispezioni nei siti nucleari iraniani. Intervenendo alla riunione di emergenza del Consiglio dei governatori dell'Aiea a Vienna, Grossi ha sottolineato che "accertare i fatti sul campo è un prerequisito per qualsiasi accordo e ciò può essere fatto solo tramite le ispezioni dell'Aiea''.

Invitando alla ''massima moderazione'', Grossi ha affermato che ''è necessario che vi sia una cessazione delle ostilità affinché si verifichino le necessarie condizioni di sicurezza e protezione, affinché l'Iran possa consentire alle squadre dell'Aiea di accedere ai siti per valutare la situazione''. In questo momento ''non è possibile indicare quali danni abbia subito l'impianto di Fordow'' attaccato dagli Usa.

Wsj: Israele vuole terminare guerra al più presto, ma situazione è dinamica

Fonti israeliane e arabe hanno dichiarato al Wall Street Journal che Israele è interessato a porre fine alla guerra con l'Iran il prima possibile e a massimizzare il successo dell'attacco militare statunitense contro gli impianti nucleari iraniani. Secondo il giornale americano, Israele prevede di completare gli attacchi contro gli obiettivi militari in Iran nei prossimi giorni, il che potrebbe "creare un'apertura" per porre fine ai combattimenti. Tuttavia, le fonti israeliane hanno descritto la situazione attuale come "dinamica" e hanno osservato che "molto dipende dalla risposta iraniana" agli attacchi

Parlamento Teheran vuole sospendere collaborazione con Aiea

Il Parlamento di Teheran sta valutando un disegno di legge per sospendere la cooperazione dell'Iran con l'Aiea, l'Agenzia internazionale per l'energia atomica. Lo ha dichiarato Ruhollah Motefakerzadeh, membro dell'ufficio della presidenza del Paramento iraniano.
Anche il presidente del Parlamento iraniano, Mohammad Baqer Qalibaf, ha detto che "noi del Parlamento stiamo cercando di approvare un disegno di legge che sospenderebbe la cooperazione dell'Iran con l'Aiea finché non avremo garanzie oggettive sulla condotta professionale di questa organizzazione internazionale". Qalibaf ha aggiunto che Teheran non ha intenzione di sviluppare armi nucleari. "Il mondo ha visto chiaramente che l'Agenzia per l'energia atomica non ha adempiuto a nessuno dei suoi obblighi ed è diventata uno strumento politico", ha aggiunto.

Gli attacchi lanciati contro l'Iran mentre erano in corso i colloqui sul suo programma nucleare sono stati un "tradimento della diplomazia", ha dichiarato il portavoce della diplomazia di Teheran, Esmaeil Baqaei. "Noi e le generazioni future non dimenticheremo che gli iraniani erano nel mezzo di un processo diplomatico con un Paese che ora è in guerra con noi", ha affermato Baqaei riferendosi ai negoziati con gli Stati Uniti che sono stati condotti a Roma e a Muscat, in Oman. "Due giorni prima dell'inizio dei negoziati'', ovvero del sesto round che era previsto a Muscat, ''ci hanno attaccato militarmente. E' un tradimento della diplomazia e del principio del dialogo", ha aggiunto.

Allerta Usa globale per americani: "Possibili dimostrazioni contro nostri interessi"

Citando il conflitto tra Israele e Iran, il dipartimento di Stato ha diffuso un'allerta mondiale, la prima in oltre un anno, avvisando del rischio di "dimostrazioni contro cittadini e interessi Usa all'estero" e esortando ad "esercitare una rafforzata cautela". "Il conflitto tra Israele e Iran ha provocato interruzioni nei collegamenti e periodiche chiusure degli spazio aerei in tutto il Medio Oriente, c'è la possibilità di dimostrazioni contro cittadini e interessi Usa all'estero", si legge nel Worldwide Caution, in cui non c'e' un riferimento ai raid lanciati negli Stati Uniti contro l'Iran. "Il dipartimento di Stato avvisa i cittadini americani che si trovano in tutto il mondo ad esercitare una rafforzata cautela", conclude la nota.

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