
Annunciata da Hamas e smentita dagli Usa l'adesione alla nuova proposta sul cessate il fuoco dell'inviato della Casa Bianca. Israele intanto annuncia un "attacco senza precedenti" nel sud della Striscia. Raid fa strage in una scuola
Svolta nei negoziati tra Israele e Hamas per una tregua e il rilascio degli ostaggi. Anzi no. O forse sì. Di sicuro qualcosa si muove tanto che il premier israeliano Benjamin Netanyahu ha detto nella serata di oggi, lunedì 26 maggio, di sperare di poter fare "oggi o domani" un annuncio sugli ostaggi ancora detenuti da Hamas nella Striscia di Gaza.
"Spero veramente che potremo annunciare qualcosa relativamente agli ostaggi, se non oggi allora domani", ha dichiarato in un video sul suo account Telegram.
Prima delle parole di Netanyahu, segnali di un possibile sblocco dei negoziati erano arrivati da Hamas. "Hamas ha accettato la nuova proposta dell'inviato americano Steve Witkoff. Ricevuta dal movimento tramite i mediatori, pone l'accento su un cessate il fuoco permanente nella Striscia di Gaza", ha riferito una fonte di Hamas all'agenzia Afp, precisando che il gruppo ha informato i mediatori. A confermare l'intesa per "una forma di cessate il fuoco permanente" nella Striscia di Gaza, anche la tv satellitare al-Jazeera citando sue fonti.
La proposta contemplerebbe il rilascio di dieci ostaggi in due fasi e - secondo le dichiarazioni della fonte di Hamas all'Afp - una tregua di 70 giorni e "durante la tregua" dovrebbero iniziare "negoziati per un cessate il fuoco permanente con garanzie americane". Secondo le fonti di al Jazeera la tregua sarebbe invece di 60 giorni, confermato il rilascio di dieci ostaggi in due fasi e la consegna di corpi di ostaggi deceduti in cambio della liberazione di palestinesi detenuti in Israele. Anche secondo al-Jazeera, l'intesa prevede che la tregua prosegua poi oltre i 60 giorni con la garanzia dei mediatori (Qatar, Egitto e Usa) per arrivare a un cessate il fuoco permanente.
L'inviato di Donald Trump, Steve Witkoff, ha negato le affermazioni di Hamas, ha però reso noto il giornalista di Axios, Barak Ravid. "Quello che ho visto da Hamas è deludente e completamente inaccettabile", ha detto Witkoff a Ravid, secondo un post su X del giornalista.
"Witkoff mi ha detto che - ha spiegato Ravid - Israele accetterà un cessate il fuoco temporaneo con la liberazione di metà degli ostaggi vivi e metà dei deceduti e che conduca a 'negoziati concreti per trovare una strada verso un cessate il fuoco permanente, che ho accettato di presiedere. Questo accordo è sul tavolo, Hamas dovrebbe accettarlo'".
Anche secondo quanto riferito da una fonte israeliana a 'Ha'aretz' non ci sono progressi nei negoziati, e le due parti si stanno trincerando nelle rispettive posizioni originarie. Hamas - spiega - chiede garanzie per un cessate il fuoco che porti alla fine della guerra, Israele vuole il disarmo dell'organizzazione, l'esilio dei suoi leader dalla Striscia di Gaza e la loro esclusione da compiti di amministrazione dell'enclave.
Resta ciò che alcune fonti hanno affermato a Sky News Arabia ovvero che il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, dovrebbe annunciare un cessate il fuoco nella Striscia di Gaza nei prossimi giorni. Un annuncio che secondo le fonti verrà fatto solo nell'ambito di un accordo più ampio, che includa il rilascio degli ostaggi israeliani.
Intanto da Israele continuano ad arrivare ordini di sgombero per i civili della Striscia di Gaza. I militari israeliani, che dal 7 ottobre 2023 portano avanti le operazioni militari contro Hamas in risposta all'attacco di quel giorno in Israele, chiedono ai gazawi di lasciare aree nel sud dell'enclave palestinese. Come evidenzia il giornale israeliano Haaretz, i militari indicano l'intera parte meridionale della Striscia come "zona di combattimento pericolosa", ad eccezione della "zona umanitaria" di al-Mawasi.
Su X il portavoce delle forze israeliane (Idf), Avichay Adraee, condivide un avvertimento secondo cui "le Idf stanno lanciando un attacco senza precedenti per sconfiggere le capacità delle organizzazioni terroristiche". "Il governatorato di Khan Yunis è considerata come una zona di combattimento pericolosa", aggiungono i militari israeliani, con la sollecitazione ai gazawi a spostarsi "immediatamente verso ovest, nella zona di al-Mawasi" e la precisazione che le nuove disposizioni "non riguardano gli ospedali Al-Amal e Nasser".
Un raid aereo israeliano è stato condotto questa notte contro la scuola Fahmi Al-Jarjawi a Gaza City trasformata in un rifugio per sfollati palestinesi. Il bilancio è salito ad almeno 36 morti. Tra le vittime dell'attacco ci sono 18 bambini, ha comunicato l'ufficio stampa del governo di Gaza.
Per l'Idf c'erano ''terroristi chiave'' nascosti all'interno della scuola ed è per questo che l'esercito israeliano l'ha colpita. Le Idf hanno affermato che la scuola veniva utilizzata da Hamas e dalla Jihad islamica palestinese come centro di comando. "Il centro di comando e controllo è stato utilizzato dai terroristi per pianificare e raccogliere informazioni al fine di compiere attacchi terroristici contro i civili israeliani e le truppe dell'Idf nella zona", ha dichiarato l'esercito in una nota. L'esercito israeliano ha sostenuto di aver adottato "molte misure" per mitigare i danni ai civili, tra cui l'uso di munizioni di precisione, sorveglianza aerea e forme di intelligence.
Altre 19 persone sono state uccise a Jabalia, nel nord della Striscia di Gaza, dove un raid israeliano ha colpito l'abitazione di una famiglia palestinese.
Gli attacchi militari israeliani dall'inizio della guerra hanno ucciso almeno 53.977 palestinesi e ne hanno feriti altri 122.966, riferisce il ministero della Salute di Gaza gestito da Hamas.