Gaza, fonti palestinesi: "Hamas pronta ad accettare piano di Trump con rilascio tutti ostaggi e ritiro Idf"

Il presidente Usa spera di finalizzare l'accordo con il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu quando si incontreranno lunedì

Macerie a Gaza - Afp
Macerie a Gaza - Afp
27 settembre 2025 | 10.09
LETTURA: 4 minuti

Hamas sarebbe pronta ad accettare il piano di cessate il fuoco di Trump. E' quanto hanno affermato sabato fonti palestinesi ad Al Hadath. Hamas - riporta il Jerusalem Post - sarebbe pronta ad accettare positivamente la proposta di cessate il fuoco e ad accettare una tregua di anni con Israele, hanno affermato le stesse fonti. Secondo le stesse fonti, Hamas avrebbe anche accettato la proposta egiziana di una futura amministrazione di Gaza guidata da tecnici.

Nel pomeriggio un esponente di Hamas aveva negato che il gruppo avesse ricevuto alcuna proposta, parlando con Al Araby. Dichiarazioni che erano state rilanciate dal giornale israeliano Haaretz.

Sembra che il Qatar sia stato coinvolto nel tentativo di convincere Hamas ad accettare l'impalcatura dell'accordo e Trump spera di finalizzarlo con il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu quando si incontreranno lunedì. Come parte dell'accordo per garantire il rilascio di tutti gli ostaggi, vivi e deceduti, Israele rilascerebbe centinaia di prigionieri palestinesi e ritirerebbe gradualmente le sue forze dalla Striscia di Gaza.

Ancora decine di morti dall'alba nella Striscia di Gaza

Sale ad almeno 58 palestinesi uccisi il bilancio delle vittime degli attacchi israeliani oggi nella Striscia. Lo riferisce al Jazeera citando fonti mediche. Tra i morti anche il giornalista Mohammed al-Dayah, scrive l'agenzia Wafa, colpito mentre si trovava in una tenda nel centro di Gaza.

Da parte sua l'aeronautica militare israeliana ha riferito di aver colpito circa 120 obiettivi nella Striscia di Gaza nei giorni scorsi, tra cui edifici utilizzati da gruppi terroristici, agenti terroristici e altre infrastrutture. Lo rende noto l'esercito israeliano, mentre le truppe continuano ad avanzare nella città di Gaza. A Gaza City, l'Idf afferma che la 98a Divisione ha ucciso diversi uomini armati e rinvenuto numerose armi, tra cui lanciarazzi e razzi. La divisione ha anche diretto attacchi con droni contro una postazione di sorveglianza di Hamas e un punto di appoggio per gli agenti della Jihad islamica palestinese.

Oltre 750mila palestinesi fuggiti da Gaza City verso sud

Oltre 750.000 palestinesi sono fuggiti da Gaza City verso il sud della Striscia, mentre l'esercito israeliano intensifica la sua offensiva contro Hamas. Lo rende noto l'Idf. Si stima che circa un milione di palestinesi risiedessero a Gaza City prima che le Israele lanciasse la grande offensiva e ai civili fosse ordinato di evacuare in una zona umanitaria nel sud dell'enclave. "La città di Gaza si sta svuotando perché i suoi abitanti si rendono conto che l'operazione militare si sta intensificando e che spostarsi verso sud è per la loro sicurezza", ha affermato il colonnello Avichay Adraee, portavoce in lingua araba delle Idf, aggiungendo, rivolto agli abitanti ancora presenti nella città: "Vi invitiamo a trasferirvi il prima possibile nell'area umanitaria di al-Mawasi e a unirvi agli oltre 750.000 residenti della città che sono partiti negli ultimi giorni e settimane per la loro sicurezza".

Obama: "Bimbi non possono morire di fame, non c'è ragione per continuare offensiva"

"I bambini non possono morire di fame" e "non c'è alcuna una ragion militare per continuare a martellare quello che è già ridotto in macerie". Barack Obama, da Dublino, fa sentire la sua voce, critica il proseguimento delle operazioni militari israeliane nella Striscia di Gaza, non risparmia osservazioni sul premier israeliano Benjamin Netanyahu e denunce per Hamas. "E' inaccettabile - ha detto l'ex presidente degli Stati Uniti in dichiarazioni diffuse dal suo ufficio e rilanciate dalla Cnn - ignorare la crisi umanitaria in corso a Gaza ed è necessario insistere sul fatto che entrambe le parti devono trovare una strada in cui uno stato palestinese e la sua autonomia coesistano con un Israele sicuro".

Di Netanyahu, intervenuto ieri all'Assemblea generale delle Nazioni Unite, Obama - che arrivò alla Casa Bianca nel gennaio del 2009 - ha ricordato: "Non siamo sempre andati d'accordo". E non ha risparmiato critiche. "Purtroppo, spesso i leader, i politici, hanno un interesse personale nel sostenere l'idea che si tratti semplicemente di loro e di noi e che la colpa sia loro perché questo li aiuta a rimanere al potere - ha incalzato - E' un gioco cinico. L'ho visto durante tutta la mia presidenza e non sono sempre stato popolare in quella regione. Penso sia giusto dire che io e il premier israeliano, che è sempre lì, non eravamo grandi amici". E contro Hamas ha tuonato: "E' il massimo del cinismo l'approccio crudele di Hamas nel tentativo di risolvere un problema che mette a rischio tutta la loro popolazione e da parte mia il rifiuto è allo stesso modo".

Leggi anche
Riproduzione riservata
© Copyright Adnkronos
Tag
Vedi anche


SEGUICI SUI SOCIAL



threads whatsapp linkedin twitter youtube facebook instagram
ora in
Prima pagina
articoli
in Evidenza