
Secondo l'organizzazione sciita ci sarebbero decine di morti e feriti. L'esercito israeliano: "Spari a un chilometro di distanza dal centro"
Quaranta cittadini di Gaza sono stati uccisi e 208 sono rimasti feriti nelle ultime 24 ore. Lo rende noto il ministero della Salute di Gaza guidato da Hamas. Almeno 31 palestinesi sarebbero stati uccisi e decine rimasti feriti dal fuoco israeliano, mentre si dirigevano verso un sito di distribuzione di aiuti umanitari nella Striscia di Gaza meridionale, hanno riferito diversi testimoni e dalle autorità di Hamas. Le Forze di difesa israeliane hanno tuttavia dichiarato di non aver sparato contro la popolazione presso o nelle vicinanze del sito, definendo come "false" le accuse contro di loro, riporta il Times of Israel.
"Al momento non siamo a conoscenza di feriti causati dal fuoco delle truppe Idf all'interno del sito di distribuzione" a Rafah, aveva comunicato inizialmente l'Idf aggiungendo che "la questione è ancora in fase di esame". Testimoni hanno riferito che le forze israeliane hanno aperto il fuoco sulla folla a circa un chilometro di distanza dal sito di distribuzione degli aiuti ore prima che la distribuzione avesse luogo. Successivamente, l'esercito ha negato di aver aperto il fuoco sui palestinesi nel sito di distribuzione degli aiuti o nelle sue vicinanze, condannando duramente i "falsi rapporti con le gravi accuse contro l'Idf".
Un funzionario militare israeliano ha ammesso che le truppe hanno sparato colpi di avvertimento durante la notte a circa un chilometro di distanza dal sito degli aiuti, ore prima che la struttura aprisse per distribuire aiuti ai palestinesi. "Le truppe dell'Idf hanno lavorato per impedire a diversi sospetti di avvicinarsi ai militari", ha detto il funzionario. "Sono stati sparati colpi di avvertimento contro diversi sospettati che si avvicinavano alle forze, ma non c'è alcun collegamento tra l'incidente in questione e le false accuse contro le Idf".
Il comitato della Croce rossa internazionale ha confermato che il suo ospedale da campo a Rafah, nel sud della Striscia di Gaza, ha registrato 27 morti a seguito di un attacco armato contro palestinesi in attesa di ricevere aiuti. Lo stesso bilancio era stato fornito dal ministero della Salute di Gaza.
"Stamattina presto, l'ospedale da campo della Croce Rossa di Rafah, che ha 60 posti letto, ha ricevuto un massiccio afflusso di 184 pazienti. Tra questi, 19 sono stati dichiarati morti all'arrivo e altri otto sono deceduti poco dopo a causa delle ferite riportate", ha dichiarato il Cicr in una nota, aggiungendo che i sopravvissuti hanno dichiarato di "aver cercato di raggiungere un centro di distribuzione di aiuti".
Sono ''crimini di guerra'' gli attacchi ''mortali'' sferrati contro le persone in attesa di ricevere aiuti umanitari nella Striscia di Gaza, ha commentato il capo della Commissione per i diritti umani delle Nazioni Unite, Volker Turk.
"Gli attacchi mortali contro civili sconvolti che cercano di accedere alle misere quantità di aiuti alimentari a Gaza sono inaccettabili", ha dichiarato Turk. "Gli attacchi diretti contro i civili costituiscono una grave violazione del diritto internazionale e un crimine di guerra", ha aggiunto.
Le forze israeliane hanno confermato ieri di aver allargato l'offensiva di terra nella Striscia. "Nelle ultime 24 ore le truppe hanno ampliato le manovre di terra, eliminato terroristi e distrutto molti depositi di armi e infrastrutture del terrore, sia in superficie che sotterranee" hanno affermato, secondo quanto riporta il Times of Israel. Le Idf confermano intanto anche operazioni dell'Aeronautica militare contro decine di obiettivi.
Il ministero della Difesa spagnolo ha intrapreso "un processo di disconnessione dalla tecnologia israeliana". Lo scrive El Mundo citando proprie fonti, secondo le quali "è in corso un processo di revoca per il graduale ritiro della tecnologia israeliana". Inoltre, scrive El Paìs, è stato annunciato l'annullamento del contratto che l'azienda spagnola Pap Tencos aveva firmato con l'israeliana Rafael per un valore di 287,5 milioni di euro per l'acquisto di 1.680 missili anticarro Spyke Lr2, che avrebbero dovuto essere prodotti in Spagna. Oltre a sospendere questo contratto, il ministero della Difesa sta rallentando altri piani di modernizzazione che erano stati pianificati.
"Per il terzo giorno consecutivo, persone sono state uccise nei pressi di un centro di distribuzione di aiuti gestito dalla 'Gaza Humanitarian Foundation'. Stamattina abbiamo ricevuto informazioni che decine di altre persone sono state uccise e ferite". Lo ha dichiarato ai giornalisti a Ginevra il portavoce dell'Alto Commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani, Jeremy Laurence, aggiungendo che impedire l'accesso al cibo e agli aiuti per i civili a Gaza potrebbe costituire un crimine di guerra e definendo inaccettabili gli attacchi contro i civili che cercano di accedere agli aiuti alimentari.