
Due giorni di sit-in contro i raid anti-migranti. Il presidente americano: "E' la rivolta degli invasori stranieri". 700 Marines in supporto della Guardia Nazionale. California cita in giudizio l'amministrazione Trump
Scontri tra forze dell'ordine e manifestanti durante le proteste di Los Angeles contro i raid anti-migranti. La polizia ha utilizzato gas lacrimogeni e proiettili di gomma per disperdere grandi folle di persone. Tutto il centro della città della California è stato dichiarato "zona di assembramento illegale". I dimostranti si sono radunati per respingere la repressione dell'immigrazione da parte di Donald Trump e il suo dispiegamento della Guardia Nazionale contro la volontà dei rappresentanti eletti dello Stato.
"Arrestate subito le persone a volto coperto", ha scritto su Truth il presidente degli Stati Uniti. La Polizia, riporta la Cnn, ha confermato che nella giornata di domenica sono state fermate 27 persone. A San Francisco, invece, fino a oggi sono state circa 60 le persone arrestate, tra cui anche minori di 18 anni. Almeno 42 cittadini messicani sono trattenuti in quattro centri di detenzione e quattro di loro sono stati espulsi. "Continueremo le nostre visite per monitorare lo stato dei messicani nei centri di detenzione di Los Angeles ", ha affermato il ministro degli Esteri Juan Ramon de la Fuente.
Ieri migliaia di abitanti di Los Angeles hanno invaso le strade intorno al municipio, al tribunale federale e a un centro di detenzione dove sono trattenuti i manifestanti arrestati giorni prima. Hanno anche bloccato un'importante autostrada. Per gran parte della giornata, la folla è stata per lo più pacifica. Ma la tensione è esplosa più volte, con la polizia che ha utilizzato gas lacrimogeni per disperdere i manifestanti e granate stordenti nel tentativo di respingerli lungo le rampe di uscita dell'autostrada. Diversi veicoli a guida autonoma sono stati incendiati.
Il presidente americano Donald Trump ha difeso con forza la decisione di inviare la Guardia Nazionale in California per fronteggiare le proteste esplose a Los Angeles, definendole "rivolte violente e istigate". In un post pubblicato su Truth Social, Trump ha dichiarato: "Abbiamo preso un'ottima decisione nel mandare la Guardia Nazionale a occuparsi delle rivolte violente e istigate in California. Se non lo avessimo fatto, Los Angeles sarebbe stata completamente rasa al suolo".
Trump ha attaccato direttamente il governatore Gavin Newsom e la sindaca Karen Bass, definendoli "incompetenti" e accusandoli di mentire ai cittadini. "I molto incompetenti Governatore Gavin Newscum, e la Sindaca Karen Bass, dovrebbero dire: 'Grazie Presidente Trump, lei è meraviglioso. Noi non saremmo nulla senza di lei'. Invece, scelgono di mentire al Popolo della California e d’America dicendo che non eravamo necessari e che queste sono 'proteste pacifiche'".
I responsabili delle proteste, attacca Trump, sono "agitatori professionisti e insurrezionalisti che dovrebbero essere in prigione, brutte persone". Parlando con i giornalisti a South Lawn, Trump ha anche detto che ''se fossi stato Tom Homan'', lo 'zar dei confini' incaricato di coordinare il piano per le deportazioni di massa, "avrei arrestato il governatore della California Gavin Newsom".
Ma non è tutto. Trump infatti farebbe intervenire più unità della Guardia Nazionale in California se fosse necessario. "Se non fossi intervenuto, se non avessimo fatto intervenire la Guardia – e ne faremmo intervenire di più se necessario, perché dobbiamo assicurarci che ci siano legge e ordine – si sarebbe verificato un disastro… Erano sopraffatti, avete visto cosa stava succedendo", ha dichiarato intervenendo a una tavola rotonda alla Casa Bianca.
L'amministrazione Trump ha quindi mobilitato circa 700 Marines per supportare le truppe della Guardia Nazionale a Los Angeles. Ai Marines, come alle truppe della Guardia Nazionale, è vietato svolgere attività di polizia, come effettuare arresti, a meno che Trump non invochi l'Insurrection Act, che consente al presidente di utilizzare l'esercito per porre fine a un'insurrezione o a una ribellione al potere federale.
Secondo la Cnn, il dispiegamento dell'intero battaglione di Marines di stanza presso il Marine Corps Air Ground Combat Center in California "segna una significativa escalation nell'uso dell'esercito da parte di Trump".
La portavoce della Casa Bianca, Karoline Leavitt, punta il dito contro il governatore della California, Gavin Newsom. "Non ha fatto nulla mentre scoppiavano disordini violenti a Los Angeles per giorni", ha scritto in un post su X, aggiungendo che gli agenti sono stati "attaccati da estremisti violenti e criminali che sventolavano bandiere straniere perché il governatore Newsom era troppo debole nel proteggere la città". "Il capo della Polizia di Los Angeles ha persino detto che i disordini stavano sfuggendo al controllo - ha aggiunto -. Il presidente Trump è intervenuto per mantenere l'ordine pubblico e proteggere gli edifici federali".
La California ha poi citatoto in giudizio l'amministrazione Trump per il dispiegamento dei 2mila soldati della Guardia Nazionale dello stato a Los Angeles, una mossa con pochi precedenti che ha intensificato drasticamente le tensioni tra il governo federale e il più grande stato americano a guida democratica. A scriverlo è il Washington Post confermando che l'annuncio del governatore Gavin Newson è ora una realtà concreta.
La citazione sostiene che Trump ha oltrepassato i limiti della propria autorità quando ha chiamato la Guardia Nazionale in spregio al governatore della California Gavin Newsom (D), invocando una legge che consente al presidente di farlo se sotto la minaccia di un'"invasione" o di una "ribellione" straniera contro il governo degli Stati Uniti.
"Sia chiaro: non c'è alcuna invasione. Non c'è alcuna ribellione", ha dichiarato il procuratore generale della California Rob Bonta (D) in una nota. "Il presidente sta cercando di creare caos e crisi per i propri fini politici". La causa sostiene che la mossa di Trump abbia violato illegalmente il ruolo di Newsom come comandante in capo della Guardia Nazionale della California.
La sindaca di Los Angeles, Karen Bass, è tornata ad esortare i concittadini a esercitare il loro diritto a protestare in modo pacifico. "Non vogliamo fare il gioco dell'amministrazione" Trump, ha aggiunto sottolineando che le azioni dell'amministrazione a Los Angeles hanno "causato paura e panico". Quello che vediamo a Los Angeles è "caos causato dall'amministrazione", ha dichiarato.
La decisione di Trump di inviare truppe della Guardia Nazionale a Los Angeles ha sconvolto l'America. Il governatore della California, Gavin Newsom, e altri governatori democratici negli Stati Uniti hanno duramente criticato la decisione, descrivendola come un "allarmante abuso di potere". Newsom ha affermato che il presidente ha "creato una crisi" e ha descritto la sua reazione come simile a quella di un "dittatore, non di un presidente". Ha esortato Trump a dimettersi e a revocare lo schieramento "illegale".
"La decisione del presidente Trump di dispiegare la Guardia Nazionale in California è un allarmante abuso di potere", hanno dichiarato i governatori in una dichiarazione congiunta. "È importante rispettare l'autorità esecutiva dei governatori del nostro Paese nella gestione delle loro Guardie Nazionali", hanno aggiunto, sottolineando il loro sostegno a Gavin Newsom.
L'ex vicepresidente americana Kamala Harris ha duramente criticato la decisione del presidente Donald Trump definendola "una pericolosa escalation pensata per provocare caos". In un messaggio pubblicato su X, Harris ha denunciato l’intervento federale come parte di una "agenda crudele e calcolata" per "diffondere panico e divisione" nel Paese.
Harris ha espresso solidarietà ai manifestanti, sottolineando che le proteste sono state "in larghissima parte pacifiche" e ha ribadito il proprio sostegno "a milioni di americani che difendono i diritti e le libertà fondamentali". Le sue dichiarazioni arrivano in un momento cruciale, mentre valuta se candidarsi alla carica di governatore della California nel 2026 o tornare in corsa per la presidenza nel 2028.
E' intanto entrato in vigore subito dopo mezzanotte il nuovo divieto di ingresso negli Stati Uniti annunciato la scorsa settimana da Trump, che impedisce ai cittadini di una dozzina di nazioni di entrare negli Usa. La decisione della Casa Bianca, colpisce i cittadini di Afghanistan, Ciad, Congo-Brazzaville, Guinea Equatoriale, Eritrea, Haiti, Iran, Libia, Myanmar, Somalia, Sudan e Yemen.
La presidente del Messico, Claudia Sheinbaum, ha condannato le violenze scoppiate durante le proteste contro i raid anti-immigrazione a Los Angeles, pur ribadendo la necessità che gli Stati Uniti garantiscano il rispetto dei diritti dei migranti. "Non siamo d'accordo con le azioni violente come forma di protesta", ha dichiarato Sheinbaum durante la consueta conferenza stampa mattutina. Allo stesso tempo, ha invitato le autorità statunitensi a trattare i migranti con "rispetto per la dignità umana".
Il Procuratore Generale della California, Rob Bonata, ha intanto accusato Trump e Hegseth di aver federalizzato "illegalmente" la Guardia Nazionale dello Stato.
"Nelle prime ore di domenica mattina, il Presidente Trump e il Segretario alla Difesa Pete Hegseth hanno federalizzato illegalmente 2.000 soldati della Guardia Nazionale della California per 60 giorni senza alcuna indicazione su quando intendano ritirarsi", ha dichiarato Bonata durante una conferenza stampa. "Lo hanno fatto senza l'autorizzazione del Governatore Newsom e contro la volontà delle forze dell'ordine locali". La federalizzazione consiste nell'assunzione del controllo della riserva sottraendolo al governatore locale.