Dazi Trump, Ue per il negoziato ma prepara contromisure. Tajani a Washington

Sefcovic: "Non abbandoniamo negoziato con Usa". Trump: "Usa derubati per anni". Francia: "Rendere contromisure concrete"

Donald Trump e Ursula von der Leyen - (IPa)
Donald Trump e Ursula von der Leyen - (IPa)
15 luglio 2025 | 07.38
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L'Unione europea resta convinta che la strada migliore sulla questione dazi sia "una soluzione negoziata, che costruisca le basi per una stabilità e una cooperazione rinnovate". Lo ha ribadito il commissario Ue al Commercio, Maros Sefcovic, entrando alla riunione straordinaria del Consiglio affari esteri a Bruxelles, dove la priorità sono stati i dazi del 30% minacciati dal presidente Usa Donald Trump, "di fatto proibitivi per il commercio reciproco".

Le parole di Trump

Trump dal canto suo, rispondendo a una domanda in merito, ha dichiarato: "Noi siamo sempre pronti a parlare, siamo disposti a parlare, anche con l'Europa. Infatti stanno venendo qui, vogliono parlare". Su Truth Social, ha difeso comunque le ragioni della sua politica commerciale. "Gli Stati Uniti d'America - ha scritto - sono stati derubati sul Commercio (e la Difesa) per decenni da amici e nemici, allo stesso modo. Questo è costato migliaia di miliardi di dollari e la situazione non è più sostenibile (e non lo è mai stata)!". "I Paesi - prosegue Trump - dovrebbero fermarsi e dire: 'Grazie per i tanti anni di libertà, ma sappiamo che ora dovete fare ciò che è giusto per l'America'. Dovremmo rispondere dicendo: 'Grazie per aver compreso la situazione in cui ci troviamo. Lo apprezziamo molto!'".

La posizione dell'Unione europea

"Detto questo, l’attuale incertezza causata da dazi ingiustificati non può persistere indefinitamente e pertanto dobbiamo prepararci a ogni esito, incluse, se necessario, contromisure ben ponderate e proporzionate per ristabilire l’equilibrio nel nostro rapporto transatlantico", ha aggiunto Sefcovic.

"Le nostre misure di riequilibrio su acciaio e alluminio sono sospese fino all’inizio di agosto" e la Commissione ha condiviso "con gli Stati membri la proposta per la seconda lista di beni, che copre circa 72 miliardi di euro di importazioni dagli Usa. Gli Stati membri avranno ora modo di discuterne. Questo non esaurisce la nostra cassetta degli attrezzi: tutti gli strumenti restano sul tavolo", ha sottolineato il commissario Ue al Commercio.

L’Unione europea spera dunque ancora di evitare una guerra commerciale con gli Stati Uniti, ma considera tutti gli strumenti. "Non vogliamo alcun tipo di guerra commerciale con gli Stati Uniti. Sarebbe devastante non solo per gli americani ma anche per l'Europa, quindi non vogliamo un’escalation. D'altra parte, però, dobbiamo anche mostrare i muscoli e credo che non dovremmo escludere nessuna possibilità. Dobbiamo prepararci a eventuali contromisure e dobbiamo rimanere aperti all’uso di tutti gli strumenti a nostra disposizione", ha detto dal canto suo Lokke Rasmussen, ministro danese degli Esteri, presidente di turno Ue.

Francia e Spagna

"Dobbiamo evolverci nel metodo, mettere al primo posto e rendere molto concreto ciò che possiamo fare oggi in termini di ritorsioni, in termini di dazi sulle merci, ma anche in termini di dazi nell’ambito dello strumento anti-coercizione. Tutto deve essere messo sul tavolo oggi, tutto", ha affermato Laurent Saint-Martin, ministro delegato francese per il Commercio estero.

"In termini pratici, la situazione oggi è esattamente la stessa di giovedì o venerdì della scorsa settimana. Quindi, quello che dobbiamo fare è continuare a spingere affinché questi negoziati si concludano effettivamente in modo positivo, il che sarebbe ovviamente il risultato più vantaggioso per entrambi, cioè un accordo con gli Stati Uniti. È lì che dobbiamo arrivare. È su questo che dobbiamo concentrarci nelle prossime due settimane. Allo stesso tempo, come ha detto la presidente Ursula von der Leyen, dobbiamo prepararci per quanto riguarda le contromisure, nel caso in cui questo scenario positivo non si concretizzi all’inizio di agosto", sono state le parole di Carlos Cuerpo, ministro degli Esteri spagnolo.

Tajani a Washington

Le tensioni commerciali con gli Stati Uniti, ma anche la guerra in Ucraina, sono i due temi centrali della visita a Washington del ministro degli Esteri, Antonio Tajani, atterrato in mattinata alla Joint Base Andrews.

Nell'incontro con il segretario di Stato Marco Rubio sul tema dei dazi "ho ricevuto rassicurazioni sulla parte politica", ha dichiarato il ministro degli Esteri durante un punto stampa presso l'ambasciata italiana a Washington. "Rubio non è il titolare" della questione delle tariffe, ma "una guerra dei dazi non conviene a nessuno. Il mio grande sogno è quello di avere un mercato unico Europa, Stati Uniti, Canada, Messico, che può portare benessere a tutte le popolazioni", ha aggiunto Tajani. Durante il faccia a faccia con Rubio, da parte americana è stata apprezzata la modalità con cui l'Italia ha approcciato il negoziato tra Ue e Stati Uniti.

Sul negoziato, ha aggiunto Tajani, "anche noi vogliamo accelerare perché l'incertezza crea grandi difficoltà a chi fa impresa, a chi esporta. Quindi vogliamo accelerare anche noi, sappiamo che il 30% è un obiettivo irraggiungibile, un messaggio forte per accelerare".

"Noi vogliamo trovare un buon compromesso, nessuna guerra, abbiamo le nostre contromisure ma bene ha fatto l'Unione Europea a sospendere fino al primo di agosto le contromisure. Dobbiamo lavorare, noi siamo pronti a investire di più negli Stati Uniti, io ricordo che in ogni Stato americano ci sono imprese italiane che danno lavoro a 300mila americani", ha aggiunto Tajani.

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