A provocare il nubifragio lo scontro tra una corrente a getto polare e l'aria calda e umida del Mediterraneo
L'alluvione di Valencia provocata dalla Dana, acronimo di Depresion Aislada en Niveles Altos (Depressione Isolata di Livello Superiore), termine tecnico con cui i meteorologi definiscono il fenomeno che ha causato i nubifragi mietendo oltre 60 vittime.
Precedentemente definita 'goccia fredda' la Dana - spiega l'Agenzia Meteorologica Statale - è una corrente a getto polare che si è spostata verso sud a una temperatura di -22 gradi. Dopo una depressione parte della corrente fredda è rimasta isolata in quota e scontrandosi con una corrente da est molto umida, unita alla temperatura del Mediterraneo che attualmente è intorno ai 21 gradi, provoca l'instabilità atmosferica con temporali molto intensi e concentrati.
I nubifragi della notte e delle ultime ore sono il risultato di un fenomeno che ha iniziato a formarsi giorni fa e che è stato condizionato anche dalla morfologia del territorio dell'entroterra valenciano. I rilievi, infatti, hanno favorito l'ascesa dell'aria umida che è stata spinta a incontrare la massa d'aria fredda. Ecco perché, spiegano gli esperti, la pioggia si è abbattuta violentissima sulle zone interne e non ha invece colpito il litorale con la stessa intensità.