Sabato 16 novembre nella sede AVIS di via dell’Ospedale 20, la direttrice Alice Spiga: “Esperti a confronto su un tema tanto dibattuto, affrontandone aspetti medici e legali, ma anche le evoluzioni culturali, comportamentali, religiose e antropologiche”
Bologna. 21 ottobre 2024. “Oggi parliamo di suicidio assistito” è il titolo del convegno organizzato da SO.CREM Bologna in programma nel capoluogo emiliano-romagnolo sabato 16 novembre, con orario dalle 10 alle 12:30, nella sede AVIS - Casa dei Donatori di Sangue, via dell’Ospedale 20. Un convegno che si inserisce nell’acceso dibattito sulla libertà di autodeterminazione di chi si trova alla fine della propria vita.
“In Italia – evidenzia Alice Spiga, direttrice di SO.CREM Bologna e organizzatrice dell’evento – il problema principale su questo tema è il vuoto normativo. La legge sul suicidio medicalmente assistito è stata approvata dalla Camera, ma non è mai stata discussa in Senato, creando un gap tra i desideri espressi dalle singole persone e condivisi dalla gran parte della società civile e il legislatore. Secondo il 57° Rapporto sulla situazione sociale del Paese/2023 pubblicato dal Censis, infatti, per il 74% degli italiani è giusto che i medici possano, su richiesta del paziente, aiutare a morire una persona affetta da malattia incurabile, che vive con gravi sofferenze fisiche”.
Un parere, quello emerso dal sondaggio del Censis, che trova il suo corrispettivo nella storica sentenza n. 242 del 2019 della Corte Costituzionale, nella quale sono stati individuati i casi in cui è ammissibile l’adozione del suicidio medicalmente assistito: una persona che sia «(a) affetta da una patologia irreversibile e (b) fonte di sofferenze fisiche o psicologiche, che trova assolutamente intollerabili, la quale sia (c) tenuta in vita a mezzo di trattamenti di sostegno vitale, ma resti (d) capace di prendere decisioni libere e consapevoli».
“Le Associazioni che lottano per i diritti dei malati terminali – continua Alice Spiga – hanno dovuto attendere molto a lungo per arrivare a questa sentenza, ma non è sufficiente. La nostra Associazione è da sempre in prima linea per garantire l’autodeterminazione del singolo e per fare in modo che il passaggio dalla vita alla morte sia dignitoso e senza dolore. A tal fine, abbiamo organizzato due convegni: uno sulla Legge 22 dicembre 2017, n. 219 ‘Norme in materia di consenso informato e di disposizioni anticipate di trattamento’ (quello che una volta era il Testamento Biologico) e uno sulle cure palliative, la terapia del dolore e la sedazione palliativa profonda. E sabato 16 novembre facciamo il punto sul suicidio medicalmente assistito”.
Una iniziativa che SO.CREM Bologna – una delle più antiche società di cremazione in Italia, che ha esteso l’assistenza fattiva e la sensibilizzazione culturale anche a temi quali anche la donazione del corpo post-mortem e, appunto, il fine vita medicalmente assistito – organizza in collaborazione con Associazione Rivivere e Associazione Luca Coscioni, e con il patrocinio di Comune di Bologna, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna e Federazione Italiana per la Cremazione.
La direttrice di SO.CREM Bologna spiega le finalità del convegno: “Vogliamo prima di tutto fare chiarezza e mostrare a che punto siamo in Italia sul fronte normativo e delle libertà civili in materia di morte assistita. Inoltre, intendiamo mettere in luce le evoluzioni culturali, comportamentali, religiose e antropologiche che hanno portato la nostra società a concepire la possibilità del suicidio medicalmente assistito. E infine, grazie alla collaborazione con l’Associazione Rivivere, entreremo nel merito di come elaborare il lutto per la morte di una persona cara che sceglie consapevolmente di porre fine alla propria vita, mentre l’Associazione Luca Coscioni ci racconterà storie di disubbidienza civile”.
I relatori coinvolti nel convegno sono in prevalenza professori dell’Alma Mater Studiorum Università di Bologna, appartenenti a differenti dipartimenti: Scienze Mediche e Chirurgiche, Italianistica, Scienze Politiche e Sociali, Antropologia, Scienze Giuridiche, così da poter affrontare l’argomento da molteplici punti di vista. Inoltre, ci sarà la partecipazione di un sacerdote dell’Arcidiocesi di Bologna, di un tanatologo esperto nell’elaborazione del lutto e di un’attivista per i diritti civili.
SO.CREM Bologna sta già lavorando anche ad altre iniziative per informare e sensibilizzare l’opinione pubblica sui temi che coinvolgono tanto il fine vita, quanto la morte e il post-mortem: “Per il prossimo anno - anticipa Alice Spiga - stiamo progettando un evento dedicato alle cerimonie funebri laiche, ancora molto poco conosciute in Italia e con ampie possibilità di sviluppo e diffusione. Anche in questo caso restiamo nell’ambito delle libertà civili, visto che chiunque – conclude - dovrebbe poter ricevere un funerale in linea con il proprio orizzonte valoriale”.
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