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Comunicato stampa

Start Up veneta finanziata con un milione di euro per realizzare un impianto innovativo a biomassa

Nella foto Jonathan Morello Ritter e Massimo Rech
Nella foto Jonathan Morello Ritter e Massimo Rech
11 gennaio 2024 | 12.17
LETTURA: 4 minuti

È la positiva esperienza dell’azienda bellunese Fonenergy. Il responsabile tecnico Massimo Rech: «Spesso le buone idee e i progetti concreti sono difficili da realizzare per l’impossibilità di accedere ai finanziamenti. Noi li abbiamo ottenuti grazie al supporto di AMBICO IMC. Oggi ci sentiamo più grandi».

Padova 11.01.2024 Difficile accadere al credito? Sì, ma con i giusti strumenti e con finanziamenti dedicati anche PMI e start up possono contare sulle risorse per realizzare i propri progetti.

In Veneto, nello specifico a Belluno, è stata finanziata la start up Fonenergy, per realizzare un impianto innovativo a biomassa che produce energia elettrica e termica recuperando scarti legnosi e ramaglie. L’impianto che Fonenergy propone supera i limiti dei tradizionali gassificatori downdraft e le loro relative problematiche, in quanto si basa sulla divisione in due parti del processo di piro-gassificazione. In sostanza, l’uso dei due reattori permette l’utilizzo di sottoprodotti legnosi derivanti dalla lavorazione dei prodotti forestali, dalla gestione del bosco e dalla manutenzione del verde pubblico e/o privato come potature e ramaglie.

«Stiamo ultimando la realizzazione del nostro progetto, il primo in Italia di queste dimensioni, considerando che parliamo di un impianto da 200 kW. Il collaudo in fabbrica “in bianco” è già stato effettuato a dicembre e nel mese di gennaio inizieremo a montarlo in loco. Ma questo è solo il primo: prevediamo l’installazione di una decina di impianti nel prossimo triennio», dichiara Massimo Rech, responsabile tecnico di Fonenergy. «A volte le buone idee e i progetti concreti esistono, ma sono difficili da realizzarsi a causa della mancanza di finanziamenti. Grazie a IMC (Istituto di Mediazione Creditizia, società dedicata a finanziamenti per investimenti delle piccole e medie imprese che fa parte del gruppo Ambico, ndr), abbiamo trovato le risorse finanziarie per realizzare il primo impianto. E oltre al finanziamento bancario abbiamo ricevuto anche contributi a fondo perduto. Non lo credevamo possibile, proprio perché fino ad ora ci eravamo scontrati su un sistema bancario che disincentiva chi voglia investire e innovare. Oggi ci sentiamo più grandi, con le basi più solide per crescere e spaziare nel mercato italiano ed europeo, un’opportunità che non tutte le imprese hanno in tutta la loro vita, figuriamoci se in più sono, come noi, delle start up».

Un esempio, il suo, che vale la pena di porre all’attenzione generale proprio perché lascia intravedere una luce nel tunnel. In questo senso, ci sono dati che parlano chiaramente: in una dozzina d’anni, dal 2011 a oggi, i prestiti del sistema bancario verso le imprese con meno di 20 dipendenti si sono ridotti di oltre il 35%. I tassi di interesse sempre più alti soffocano le imprese del terziario, soprattutto quelle di piccole dimensioni. Il tutto mentre, paradossalmente, le banche nel 2023 hanno generato utili record, che superano i 43 miliardi. Il fenomeno colpisce da vicino le aziende del Nord Est. Sono i numeri ad attestarlo: nel 2011 i prestiti bancari alle imprese del Veneto toccavano i 106,3 miliardi e, in attesa dei dati più aggiornati sull’intero 2023, è comunque eloquente sottolineare che a fine 2022 erano scesi a 73,9 miliardi, come certifica il centro studi di Unioncamere. E questo nonostante i depositi bancari si siano quasi raddoppiati nello stesso arco di tempo, salendo da 87,4 miliardi di euro a 158,9 miliardi. Risorse che non sono state rimesse in circolo e che avrebbero potuto dare nuova linfa all’economia del territorio. Eppure, come dimostra l’esempio positivo di Fonenergy, accedere al credito è possibile. Una strada c’è.

«Abbiamo fornito le giuste risorse per realizzare un progetto sostenibile in cui abbiamo creduto», riferisce l’amministratore unico di IMC Jonathan Morello Ritter. «Le PMI hanno la possibilità di accedere a finanziamenti dedicati per il loro settore o per tipologia di investimento, ma spesso non conoscono quali sono gli strumenti a loro disposizione. Senza considerare che nella maggior parte dei casi non vengono loro nemmeno proposti, perché sono complessi da gestire». Esistono infatti finanziamenti BEI, ovvero della Banca Europea degli Investimenti, o fondi per finanziamenti green sostenuti anche dal PNRR che non vengono praticamente utilizzati proprio per queste ragioni.

Al riguardo, occorre rimarcare che tutte le PMI e start up possono richiedere una consulenza per accedere a finanziamenti bancari tramite il portale www.imc-credit.it o possono richiedere una consulenza per accedere a contributi a fondo perduto e finanziamenti agevolati tramite www.ambicogroup.com. La risposta è garantita in 24 ore. Difficile accadere al credito? Sì, ma con i giusti strumenti si può.

Ufficio Digital Marketing e Communication

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