La Commissione Europea ha avviato un procedimento formale per accertare se la piattaforma ha violato la legge sui servizi digitali
La Commissione Europea ha avviato un procedimento formale per accertare se la piattaforma di e-commerce Temu, controllata dalla Pdd Holdings, ha violato la legge sui servizi digitali (Dsa). L'indagine, specifica l'esecutivo Ue, riguarda ambiti legati alla vendita di prodotti illegali, alla progettazione del servizio in modo da creare dipendenza, ai sistemi utilizzati per consigliare gli acquisti agli utenti, l'accesso ai dati per i ricercatori.
La decisione di indagare su Temu, la cui casa madre, Pin DuoDuo Holdings, ha trasferito la propria sede da Shanghai a Dublino l'anno scorso ed è quotata al Nasdaq, segue la relazione di valutazione del rischio fornita da Temu alla fine di settembre 2024, le risposte alle richieste formali di informazioni della Commissione del 28 giugno 2024 e dell'11 ottobre, nonché le informazioni provenienti da terzi.
La Commissione si basa anche sulle informazioni condivise attraverso il meccanismo di cooperazione con le autorità nazionali, nell'ambito del Comitato europeo dei coordinatori dei servizi digitali, in particolare con il coordinatore irlandese dei servizi digitali. Il core business di Pin DuoDuo Holdings, fondata nel 2015 da Colin Huang Zheng, valutato da Forbes come il 33esimo uomo più ricco del pianeta, è il commercio on line focalizzato sul settore agricoltura, ma controlla anche Temu, attiva nell'e-commerce di prodotti spediti direttamente dalla Cina, spesso a basso costo.
Per una portavoce della piattaforma, “Temu prende sul serio i suoi obblighi ai sensi del Dsa, investendo continuamente per rafforzare il nostro sistema di conformità e salvaguardare gli interessi dei consumatori sulla nostra piattaforma. Collaboreremo pienamente con le autorità di regolamentazione per sostenere il nostro obiettivo comune di un mercato sicuro e affidabile per i consumatori”.
La portavoce informa che l'azienda sta discutendo per aderire al Memorandum of Understanding (MoU) sulla vendita di merci contraffatte su Internet, un accordo volontario promosso dalla Commissione Europea. La contraffazione "rappresenta una sfida per l'intero settore e riteniamo che la collaborazione sia essenziale per portare avanti i nostri obiettivi comuni di tutela dei consumatori e dei titolari dei diritti".
L'Adnkronos conferma quanto riportato. La Commissione ha avviato negli ultimi mesi numerosi procedimenti, nei confronti di diverse imprese del settore, in base al Dsa. La legge è stata approvata nel 2022, ma è entrata in vigore solo nel febbraio scorso e viene quindi applicata solo da qualche mese. Come sempre in questi casi, l'apertura di un procedimento formale non ne predetermina l'esito, né pregiudica qualsiasi altro procedimento che la Commissione possa decidere di avviare, in base ad altri articoli della legge sui servizi digitali.