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L'allarme di Giorgetti: “Criptovalute più pericolose dei dazi”

Il ministro: "I risparmiatori globali potranno investire in attività quasi prive di rischio"

L'allarme di Giorgetti: “Criptovalute più pericolose dei dazi”
15 aprile 2025 | 12.55
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L’attenzione è tutta sui dazi. Ma il vero rischio, secondo Giancarlo Giorgetti, è altrove. “Ancora più pericolosa è la nuova politica sulle criptovalute”, avverte il ministro dell’Economia dal Salone del Risparmio di Milano. Sotto osservazione, soprattutto, i stablecoin in dollari. “Se le previsioni si avvereranno – spiega – i risparmiatori globali potranno investire in attività quasi prive di rischio, usabili anche come mezzo di pagamento accettato ovunque. Tutto ciò senza passare da una banca americana”.

Tradotto: rischio disintermediazione bancaria. E non solo nei Paesi con valute instabili. “L’attrattività sarà forte anche per i cittadini dell’eurozona”, avverte Giorgetti. “Soprattutto se il nostro sistema dei pagamenti resterà frammentato e incompleto”. Da qui il richiamo all’euro digitale. “Va intensificato lo sforzo per proteggere e promuovere l’euro. Serve un’alternativa europea solida. Dobbiamo offrire uno strumento di pagamento unico, accessibile ovunque, che riduca la dipendenza da soluzioni straniere”.

Poi uno scatto d’orgoglio. L’Italia, assicura Giorgetti, “sarà all’altezza delle sfide globali”. In parole povere: conti pubblici in ordine. “Rafforzare la finanza pubblica è la prima forma di tutela del risparmio. Fiducia significa solidità. E oggi l’Italia può vantare un risultato storico”. Venerdì scorso, Standard & Poor’s ha promosso il rating del Paese. “Seconda volta in 39 anni”, sottolinea il ministro. “Un traguardo raro, ma non sorprendente. Frutto di prudenza, stabilità e responsabilità”.

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