Il giornalista commenta i dati raccolti in vista delle elezioni: cultura, ambiente, politica
Per commentare la ricerca condotta da Adnkronos attraverso la piattaforma SocialData, in cui sono state analizzate le conversazioni online dei cittadini umbri degli ultimi mesi, abbiamo chiesto un commento a Carlo Bertini, notista politico del gruppo editoriale Nem. "C’è da scommettere che l’esito funesto per il centrosinistra delle elezioni liguri farà da volano alle discussioni e alle litigate sui social anche in Umbria ed Emilia Romagna, nelle prossime due settimane", esordisce il giornalista. "Nella regione di Monica Bellucci e Santa Rita da Cascia, del Perugino e di San Francesco d’Assisi, si gioca la partita clou, quella che farà pendere la bilancia a favore o contro Elly Schlein, insomma stiamo parlando di quello che per Kamala Harris e Donald Trump sarà l’Ohio elettorale, uno “swing state” per dirla all’americana. Perché sarà l’Umbria a decidere le sorti della sfida di queste regionali di mid term del governo Meloni. Dal tre a zero sognato in estate da Elly Schlein, al due a uno dopo la botta della Liguria, c’è già una differenza; ma se questa partita finisse uno a due, ovvero se la sinistra confermasse solo il governo della rossa Emilia, allora sarebbe un bel guaio. Quindi i militanti rossi in Umbria si daranno da fare, su tutti i canali possibili di propaganda qui al 17 novembre. La politica la farà da padrone sui social".
Ma finora la battaglia elettorale non ha scaldato troppo gli animi. "E lo si vede dal fatto che negli ultimi sette mesi la politica non è stata sempre in cima alle interazioni sui social radiografate dalla ricerca Adnkronos-Socialdata", prosegue Bertini. "In generale su tutti i temi, tantissimi scambi, anche in un territorio circoscritto come l’Umbria: 60 milioni di post da marzo a oggi. Un numero che deriva da un semplice fatto: visto che - per citare Aristotele - l’uomo è uno “zòon politikòn”, ovvero “un animale politico”, indotto per sua natura a unirsi ai propri simili per formare comunità, non deve sorprendere che lo faccia in chat e gruppi vari sui social attraverso gli smartphone. E non più di persona. Quindi si è ridotto anche il ruolo sociale delle agorà, le piazze dei tanti campanili italiani, sempre molto vitali nelle comunità di provincia come luogo di dibattiti e confronti all’interno di una comunità".
Aggiunge il cronista: "Il che, se vogliamo fare un volo pindarico, è anche un fattore che spiega meglio il divario crescente tra i temi discussi sui social e quelli trattati dai media classici, quel giornale cartaceo radicato nel territorio, strumento di comunicazione appannaggio delle generazioni non più giovani e ancora diffuso nei piccoli centri. Forse anche più che nelle città metropolitane. In tal senso, la ricerca AdnKronos-Socialdata contiene un parametro indicativo, il media engagement per post, ovvero il tempo speso su ogni tema. Ebbene, in Umbria sui social la gente si sofferma più a lungo a discutere di cultura, che genera il maggior sentiment negativo (45,7%). Seguono ambiente, trasporti, scuola e sanità. Mentre sui media tradizionali, l'argomento più trattato nella regione è la politica con il 30,6% delle menzioni, l’argomento che ha generato maggior engagement da parte degli utenti (36%). Subito dietro figurano: ambiente, cultura, trasporti e sport. Se dunque si azzarda l’equazione imperfetta che sui social spendono più tempo i centennials nati a cavallo del 2000; e che i media tradizionali sono più adoperati dai boomers, si potrebbe dire che i giovani e i loro genitori guardano due film diversi, interpretano diversamente la realtà che li circonda. E che i ragazzi sono piuttosto disinteressati alla politica rispetto ai più anziani. Niente di nuovo, ma un dato di sicuro allarmante, che spiega anche il tasso di astensione sempre in crescita da anni senza dar cenni di arrestarsi".
"Ma se è vera l’equazione che dove si sta bene la gente delega la rappresentanza dei propri interessi con più leggerezza", spiega Bertini, "dal “sentiment negativo” fermo in Umbria al 22,2%”, si capisce che nel complesso in questa regione non si vive male. Le lamentele sono alquanto ridotte. Ma per inerzia, anche qui come ovunque, malgrado nel capoluogo i reati siano crollati del 40% negli ultimi 10 anni, “la sicurezza è al centro delle preoccupazioni dei cittadini, soprattutto a Perugia, dove raggiunge il 33,2%”. Quindi la paura di reati lievita anche dove non c’è un’emergenza, qui in Umbria, come anche in Emilia Romagna. Un argomento su cui la sinistra “morde” poco, essendo la sicurezza un cavallo di battaglia storicamente della destra".
Carlo Bertini commenta poi i temi più discussi sui social: "Cultura, ambiente, trasporti e sanità sono tra i più caldi e discussi, non solo a livello regionale, ma anche nelle singole province analizzate, quelle di Perugia e di Terni. Quindi a questo punto è interessante vedere come si relazionano le due candidate alla carica di governatore in Umbria: la leghista Donatella Tesei del centrodestra e la sindaca di Assisi, Stefania Proietti, per il centrosinistra. I sondaggi le danno quasi appaiate, con Tesei in testa di un punto intorno al 48%. Quindi la sfida è apertissima. Proietti, la sfidante che vuole riconquistare una ex regione rossa, parte dalla convinzione che sia la sanità in testa alle preoccupazioni dei suoi concittadini, quando invece nelle conversazioni social risulta un tema agli ultimi posti. Verrebbe da pensare che quanto i cittadini chiedono ai politici spesso non è oggetto di grandi attenzioni nelle loro conversazioni con gli amici sui cellulari. Al di là di questo, il programma della sfidante Proietti, con ambiente e trasporto pubblico ai primi posti, coincide con le interazioni sui social, quindi è in linea con il sentiment degli elettori".
"Anche Tesei mette al primo posto sanità, al secondo i rifiuti", continua l'editorialista, "denunciando come il Covid abbia messo in evidenza “tutte le criticità del vecchio sistema sanitario umbro e la mancanza di una sanità territoriale che adesso si sta invece costruendo”. Parla di ambiente e delle discariche come “bomba ecologica”, quindi anche lei si allinea alle tendenze social. Più che altrove, queste due candidate sono in sintonia con i loro elettori. Ma la mission di Stefania Proietti parte in salita: alle europee tutte le forze di centrosinistra hanno ottenuto 183 mila voti, quelle del centrodestra 187 mila. E incombono i quasi 10 mila voti presi dall’estroso sindaco di Terni, Stefano Bandecchi, schierato con Tesei. Vedremo se i prossimi giorni scalderanno il clima, se l’arrivo di Giorgia Meloni, Matteo Salvini ed Elly Schlein infiammerà gli animi. Di sicuro, lunedì 18 novembre gli occhi della segretaria dem saranno puntati tutto il pomeriggio sullo spoglio delle schede umbre, con il fiato sospeso. E anche Matteo Salvini sarà in ansia: dopo aver ingoiato la decisione di Meloni di candidare il civico Bucci in Liguria, uscito vincente, non vuole perdere l’avamposto umbro strappato alla sinistra dalla sua pupilla Donatella Tesei. Una sfida nella sfida, tra premier e vicepremier", conclude.