Dichiarazione dei redditi 2024, scadenza e novità
Dichiarazione dei redditi 2024 alla prova delle ultime novità introdotte dalla riforma fiscale.
Dichiarazione dei redditi 2024 alla prova delle ultime novità introdotte dalla riforma fiscale.
Ultima chiamata per la dichiarazione dei redditi relativa al 2023: scadenza 28 febbraio per procedere con l’invio tardivo e mettersi in regola tramite il ravvedimento operoso con una sanzione ridotta pari a 25 euro
La Certificazione Unica inaugura la stagione della dichiarazione dei redditi. La scadenza per l’invio telematico è fissata al 18 marzo 2024, stesso termine previsto anche per la consegna al percipiente
Il termine per la comunicazione all’Agenzia delle Entrate relativa alle cessioni dei crediti dei bonus edilizi, per le spese sostenute nel 2023, potrebbe essere rinviato. La scadenza passerebbe dal 16 marzo al 4 aprile 2024, su richiesta dei commercialisti. Si attende l’ufficialità
La legge di conversione del Decreto Milleproroge, approvato alla Camera e atteso al Senato per il voto finale, riapre la strada di accesso al ravvedimento speciale, lo strumento della tregua fiscale che permette di regolarizzare le dichiarazioni presentate pagando sanzioni ridotte a un diciottesimo del minimo.
Secondo il World Economic Forum, la parità di genere si raggiungerà nel 2154: la prospettiva a lungo termine non stupisce. Oggi una piena uguaglianza tra uomini e donne appare ancora come un’utopia e, come segnala l’ultimo Global Gender Gap report pubblicato, serviranno 131 anni per annullare le distanze.
Proroga in arrivo per la terza rata della rottamazione quater e riapertura generale dei termini anche per le quote già scadute.
Anche per quest’anno chi arreda un immobile oggetto di ristrutturazione può beneficiare di una detrazione IRPEF del 50 per cento grazie al bonus mobili ed elettrodomestici. Ma dal 1° gennaio 2024 il limite delle spese a cui è possibile applicare l’agevolazione è sceso a 5.000 euro
La tassazione può influenzare la parità di genere? Tutto dipende dai modelli applicati e dagli effetti che ne derivano sull’occupazione femminile. Ma senza dubbio può essere determinante.
La recente sentenza della Cassazione civile numero 3495 del 24/01/2024 pubblicata il 07/02/2024, che ha condannato per abuso di professione una società commerciale che esercitava attività in ambito fiscale, contabile e assistenziale, ha ribadito le indicazioni di altre sentenze della stessa Cassazione anche a sezioni unite, evidenziando come la previsione di condanna per abuso di professione e titolo si concretizzi quando il soggetto che opera nel settore contabile tributario non espliciti sempre...
Con la revisione dell’IRPEF, contenuta nel decreto legislativo numero 216 del 2023, non cambiano solo aliquote e scaglioni, ma le novità toccano anche le detrazioni per il lavoro dipendente.
Ultima chiamata per il bonus acqua potabile: coloro che hanno sostenuto delle spese per l’acquisto e l’installazione di sistemi di filtraggio, mineralizzazione, raffreddamento o addizione di anidride carbonica possono richiedere all’Agenzia delle Entrate un credito d’imposta pari al 50 per cento dei costi sostenuti fino a un massimo di 1.000 euro, limite che sale a 5.000 euro per le attività commerciali.
Sarebbe necessario per lo sviluppo del Paese, utile per gli italiani e le italiane senza distinzione di genere, aumentare la partecipazione delle donne al mercato del lavoro. Il monito arriva dall’OCSE, con gli ultimi studi economici sull’Italia pubblicati il 24 gennaio 2024, ma non è una novità.
Affollato il calendario delle scadenze fiscali del mese di febbraio 2024.
L’Agenzia delle Entrate elabora il modello 730 precompilato sulla base di una serie di informazioni che possiede o riceve da altri soggetti. Una parte importante del flusso di dati che ruotano attorno alla dichiarazione dei redditi pronta all’uso è rappresentata dalle spese sanitarie che, insieme a tante altre tipologie di costi, danno diritto a una detrazione IRPEF del 19 per cento.
Come sottolineato anche dall’OCSE nell’ultimo studio economico sull’Italia, incrementare l’occupazione femminile è fondamentale per lo sviluppo del Paese. Una delle possibili ricette per incentivare la presenza delle donne nel mondo del lavoro è l’introduzione della gender tax, ma la proposta tassazione differenziata per genere non ha mai visto la luce. Perché? Una analisi di vantaggi, criticità e possibili soluzioni
Dal 1° gennaio al 31 dicembre 2024 i fringe benefit potranno essere concessi per un valore fino a 1.000 euro, importo pari a 2.000 euro in presenza di figli a carico. Nell’elenco dei beni agevolati anche le spese per mutuo, affitto e bollette. Un focus su regole da seguire e novità
Sulla base dei dati acquisiti con le fatture elettroniche, con i corrispettivi telematici e con le comunicazioni delle operazioni transfrontaliere, l’Agenzia delle Entrate elabora la precompilata IVA.
Che cos’è la gender tax? Una tassazione più bassa sul lavoro delle donne: è questa l’estrema sintesi del modello ideato da Andrea Ichino dell’European University Institute e Alberto Alesina della Harvard University.
La Legge di Bilancio 2024 ha escluso i titoli di Stato, come ad esempio BOT e BTP, e i prodotti di raccolta del risparmio postale, fino a un valore totale di 50.000 euro, dal calcolo dell’ISEE.