Il conduttore del programma di Rai3 anticipa il contenuto della trasmissione di domenica. Nega, però, che la fonte possa essere l'ex ministro Sangiuliano: "Ma no, questa è una falsità".
"Nella puntata di 'Report'" che andrà in onda domenica "c'è un altro caso che riguarda Giuli". Lo ha detto il giornalista Sigfrido Ranucci, ospite di 'Un giorno da pecora' su Radio 1, sostenendo che al centro dell'inchiesta della trasmissione non ci sarà solo il caso che riguarda Francesco Spano, il capo di gabinetto del ministero della Cultura, che si è dimesso ieri.
Le dimissioni di Spano "sono decisioni del capo di gabinetto, credo che noi ci entriamo anche poco, nel senso che noi abbiamo solamente anticipato una parte dell'inchiesta". "Credo che siano state decisioni prese, sì, sulla base dell'anticipazione del servizio ma non a causa del servizio - conclude -. Probabilmente c'è stata una relazione temprale ma noi abbiamo altre cose da dire".
Dopo le dimissioni di Spano "aggiorneremo" il servizio "però continuo a dire che questa vicenda è una piccola parte di quello che noi diremo", ha sottolineato Ranucci anticipando che "c'è un altro caso che riguarda, Giuli". Commentando le indiscrezioni secondo cui l'ex ministro Sangiuliano possa essere una fonte, Ranucci ha negato: "Ma no, questa è una falsità".
E alla domanda dei conduttori se le dimmissioni di Spano siano dovute alle anticipazioni della puntata di 'Report' o perché esiste un conflitto d'interesse al Maxxi, Ranucci ha risposto: "Credo che la notizia del conflitto di interesse, una volta che è diventata pubblica, crei imbarazzo per Spano e anche a chi l'ha scelto", ha detto, facendo riferimento anche "alle dinamiche e non certo legate a 'Report', ma a questioni interne a Fratelli d'Italia".
Giuli rischierebbe più le dimissioni per il servizio che va in onda domenica o perché in Fratelli d'Italia non lo amano tanto? Risponde il giornalista: "Diciamo che dopo quello che mostreremo, forse qualcuno che non lo ama tanto dentro Fratelli d'Italia può trarre forza. Il problema è, in base a quali requisiti Giuli è stato nominato ministro della Cultura? Noi mostreremo alcune cose che ha fatto in passato, come ha gestito il Maxxi, alcuni episodi in cui ha avuto anche un certo ruolo all'interno di questo 'secondo caso Boccia'".
"E' ampiamente sopravvalutato tutto il legittimo chiacchiericcio mediatico, ma vi assicuro che non c'è nessun caso Giuli" ha dichiarato il ministro alla Cultura, Alessandro Giuli, al termine della presentazione della rivista "La Biennale di Venezia" parlando con i giornalisti alla Biblioteca della Biennale ai Giardini di Venezia.
Il ministro ha detto di sentirsi "sostenuto dalla maggioranza". "Lo testimoniano le dichiarazioni e i miei rapporti quotidiani con il governo e con il partito di maggioranza del governo. Non c'è nessun caso Giuli, c'è un rapporto di concordia e di volontà di andare avanti, con forza, condivisione e serenità".
Quanti ai rapporti tra Giuli quando era presidente del Maxxi di Roma e il suo ex capo di gabinetto Francesco Spano, circa presunti conflitti di interesse, il ministro ha detto ai giornalisti: "Non solo vedrete che no, poi di questo si occuperanno ove necessario gli avvocati, ma non c'è nessun conflitto".