A proclamarla il ministro della Cultura Alessandro Giuli nella Sala Spadolini del ministero della Cultura
Subiaco è la Capitale italiana del Libro 2025. A proclamarla è stato il ministro della Cultura Alessandro Giuli nella Sala Spadolini del ministero della Cultura. . La città laziale ha superato la concorrenza delle altre città finaliste, Grottaferrata (Roma), Ischia (Napoli), Macchiagodena (Isernia), Mistretta (Messina) e Sorrento (Napoli).
"E' con profonda emozione e commozione che oggi Subiaco gioisce per il riconoscimento di Capitale italiana del Libro. Ci faremo trovare all'altezza", ha detto il sindaco Domenico Petrini, rivolgendo un ringraziamento alla giuria presieduta da Gian Arturo Ferrari e un saluto ai "colleghi sindaci di tutte le 20 località che hanno presentato i progetti. E' stato un percorso lungo, ci siamo confrontati in videoconferenza ed è emerso che la scelta è stata difficile. I progetti, infatti, erano molto curati e ambiziosi".
Subiaco, ha proseguito il sindaco, "conserva nel suo patrimonio un legame stretto con il libro. Questo grazie principalmente all'opera che è avvenuta già dal V e VI secolo all'interno dei monasteri benedettini" dove è stata realizzata "la prima tipografia in cui è stato stampato il primo libro in Italia. Subiaco si farà trovare all'altezza, il progetto è ambizioso e soprattutto è nel segno del lavoro svolto in questi anni, non solo in onore di una storia passata ma in onore di una storia presente di divulgazione della cultura. Essere Capitale del libro, nell'anno giubilare, è un riconoscimento ancora più importante e ci carica di responsabilità", ha concluso il primo cittadino.
Il titolo di Capitale italiana del Libro, come quello della capitale italiana della Cultura e quello capitale dell'arte contemporanea, vuole "celebrare le città d'Italia come centro propulsore della nostra civiltà", afferma ministro della Cultura, Alessandro Giuli. "Prima e più che nel resto d'Europa - ha sottolineato il ministro - le città hanno infatti contribuito a disegnare la geografia politica e culturale della nostra Nazione, i suoi territori, le sue popolazioni, nella sua peculiare sinfonia di memorie, di costumi e di tradizioni". Subiaco ha vinto, recitano le motivazioni, perché il suo progetto "offre un ventaglio accurato di proposte tutte volte alla valorizzazione della diffusione del progetto libro partendo dal rilancio e dal restauro del grande patrimonio bibliotecario custodito nel suo territorio".
Il titolare di via del Collegio Romano ha anche ricordato che "tutte le proposte presentate, dalle 20 candidature iniziali alle 6 città finaliste, sono state ambiziose e di alto livello. E non c'è dubbio che la città vincitrice sarà all'altezza del titolo che le è stato riconosciuto con un programma di eventi e di iniziative capace di valorizzare il patrimonio locale e nazionale del libro, la sua filiera, le sue infrastrutture esaltando il valore sociale della lettura nel suo rapporto vitale con il territorio. Il progetto vincitore sarà sicuramente in sintonia con quel piano Olivetti per la cultura per il quale abbiamo previsto un investimento di 30 milioni di euro a beneficio delle biblioteche e delle aree periferiche e meno sviluppate del nostro Paese. Le biblioteche sono, del resto, l'infrastruttura culturale più diffusa in Italia. La corsa per il titolo di capitale italiana del libro - ha evidenziato il ministro - ha confermato la sua vocazione geografica e culturale plurale. Ogni latitudine, storia, paesaggio e accento d'Italia hanno infatti animato un concorso in cui tutte le città partecipanti hanno messo in campo il proprio patrimonio culturale e letterario". Il riconoscimento, ha ricordato il ministro "gode di un importante finanziamento, 500.000 euro, per la realizzazione di attività e progetti finalizzati alla promozione della lettura".
I progetti presentati sono stati sottoposti al vaglio di una giuria presieduta da Gian Arturo Ferrari. "Il nostro primo orientamento generale - ha affermato - è stato quello di guardare le realtà minori. Un secondo orientamento che ha preso la nostra giuria è stato quello di considerare che in Italia, purtroppo, la distribuzione della frequenza della lettura, e quindi della diffusione dei libri, non è omogenea su tutto il territorio nazionale: mentre l'Italia settentrionale gode di standard di lettura molto accentuati, l'Italia centromeridionale non ha questa fortuna. E' prevalso quindi l'orintamento secondo cui dovevamo concentrarci sulle proposte che venivano dall'Italia centromeridionale. Il numero di candidature presentato al ministero è stato quest'anno molto superiore a quello degli anni passati, il che dimostra l'estendersi della sensibilità ai temi del libro, alla sua diffusione e alla sua penetrazione nel tessuto sociale", ha concluso Ferrari. La prima Capitale italiana del Libro è stata Chiari nel 2020, in provincia di Brescia. Nel 2021 il riconoscimento è andato a Vibo Valentia, nel 2022 a Ivrea, nel 2023 a Genova e nel 2024 a Taurianova.