Il commissario capo sfata il mito del bicchiere di vino: "Uno a cena non sfora i limiti consentiti"
Venerdì sera di fine gennaio a Roma, almeno dieci pattuglie della Polizia Stradale schierate a presidio dello snodo di collegamento tra San Lorenzo e San Giovanni. Inizia una notte di controlli, si verifica il rispetto delle norme dettate dal nuovo codice della strada. (IL VIDEOREPORTAGE)
"Il bicchiere di vino a cena, purché sia solo uno, si può bere e non mette in pericolo la patente degli automobilisti, perché si rimane sotto ai limiti consentiti. Un bicchiere di vino o di birra non sfora la soglia dello 0,5. Questo purché non si sia neopatentati, in quel caso niente alcol", dice all'Adnkronos il commissario capo della polizia di stato Emanuele Garofano, impegnato nei servizi di controllo nella centralissima via di Porta Maggiore. Decine le macchine fermate, nessun automobilista positivo all'alcol test, mentre diversi conducenti sono risultati positivi al drug test, per lo più metanfetamine e hashish.
"I controlli sono volti soprattutto a verificare la guida in stato di ebbrezza o sotto l'effetto di sostanze stupefacenti - spiega il Commissario Capo Garofano - Le persone hanno risposto abbastanza bene, le campagne di sensibilizzazione e questa nuova normativa evidentemente stanno portando ottimi risultati perché, dal punto di vista dell'alcol, non abbiamo riscontrato persone positive. Altro discorso per le sostanze stupefacenti, dove diversi sono stati gli automobilisti risultati positivi ai nostri precursori. Per l'occasione, è stato previsto un camper con il medico della Polizia di Stato che ha effettuato le verifiche di secondo livello con le quali si appura il risultato dello screening iniziale”
Positivi all'hashish un ragazzo giovanissimo sottoposto al test sui cannabinoidi, senza documenti e trovato con un piccolo quantitativo di droga per uso personale in macchina, e un corriere di una nota catena di delivery. Risultati positivi alla metamfetamina diversi automobilisti e un ragazzo sul monopattino, sorpreso senza casco e positivo agli stupefacenti mentre rincasava con le pizze appena sfornate. "Non mi potete fa' niente, non ho la patente e il test non me lo faccio", urla, senza considerare che il rifiuto di sottoporsi al drugtest incide sul penale.
"Ho preso una tachipirina sotto la lingua - spiega all'Adnkronos un ragazzo - e mi hanno tolto la patente perché secondo il loro test ho assunto metamfetamina. E' assurdo, sto tornando a casa dalla mia compagna incinta di sette mesi e non c'è nessuno che possa venirmi a prendere; col risultato che la macchina devo lasciarla qui, per pagare poi a mie spese la successiva rimozione. Non mi sono mai drogato, ho detto anche al medico che sto assumendo delle pasticche per una cura, come possono definire con tanta certezza che abbia assunto droghe e lasciarmi senza macchina per dieci giorni?".
"Quelli che utilizziamo sul posto per questo genere di controlli sono apparecchi certificati, per di più abbiamo previsto per l'occasione la presenza del nostro personale medico con un camper proprio per effettuare al momento la verifica di secondo livello con una sorta di tampone che poi dopo alcuni giorni darà l'esito certo sulla sostanza riscontrata - spiega all'Adnkronos il Commissario Capo - Ribadiamo che alcuni farmaci possono influire sulle capacità alla guida e quindi inibire la possibilità di mettersi al volante ma questa cosa è ovviamente demandata al proprio medico curante, che con un certificato può specificare come e quando guidare". (di Silvia Mancinelli)