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Pane e olio ai bimbi che non pagano mensa scuola, è polemica

Accade a Montevarchi (Arezzo). Assessora regionale all'Istruzione della Toscana, Nardini: "E' vergognoso". Dopo la polemica la sindaca revoca il provvedimento

Una mensa scolastica - (Fotogramma)
Una mensa scolastica - (Fotogramma)
11 febbraio 2025 | 11.14
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E' di nuovo polemica a Montevarchi (Arezzo) per il caso della 'fettunta', il pane con l'olio che viene servito come pasto sostitutivo in mensa a scuola agli alunni le cui famiglie sono morose nel pagamento del servizio.

La denuncia

A denunciare il caso è stato il Pd locale, che si trova all'opposizione del Comune guidato dalla sindaca Silvia Chiassai (centrodestra): "Questa modalità, già in passato oggetto di polemiche e critiche da parte di famiglie e cittadini, rappresenta una pratica inaccettabile, ingiusta e profondamente lesiva per i bambini coinvolti, per il gruppo classe e per il personale che deve mettere in pratica tali azioni. E' inammissibile che l’amministrazione comunale non abbia ancora modificato un regolamento che di fatto discrimina i più piccoli in un luogo deputato all'educazione e alla formazione degli uomini e delle donne del domani. Una comunità civile e solidale non può accettare che si applichino misure discriminatorie nei confronti di minori".

Sulla vicenda è intervenuta l'assessora regionale all'Istruzione della Toscana, Alessandra Nardini. "Quello che sta accadendo in alcune scuole di Montevarchi è vergognoso. Alle figlie e ai figli delle famiglie che non pagano la mensa viene dato solo pane e olio. Questo mentre loro compagne e i loro compagni mangiano un pasto completo. Ma la sindaca si rende conto di cosa significhi questo per loro? È inaccettabile far pagare alle bambine e ai bambini, umiliandoli e discriminandoli, responsabilità che non sono loro - ha dichiarato Nardini - È tanto più inaccettabile che questo accada a scuola, ossia nel luogo che più di tutti dovrebbe essere uno spazio di uguaglianza e pari opportunità per tutte le bambine e tutti i bambini, a prescindere dalle condizioni economiche delle loro famiglie o dalle loro scelte. Il ministro Valditara aveva parlato di umiliazione come fattore di crescita, evidentemente la sindaca Chiassai lo ha preso proprio alla lettera e dunque mi rivolgo a lei chiedendole che torni indietro rispetto a questa scelta vergognosa".

Non è la prima volta, il precedente

Il Pd regionale è intervenuto con Simona Querci, responsabile scuola: "Già nel 2017 l'amministrazione di destra aveva introdotto questa pratica e oggi, dopo sette anni, la storia si ripete: se una famiglia non riesce a pagare la mensa, il pasto completo sparisce e al suo posto arriva una fetta di pane con un filo d'olio. Un gesto che lascia il segno, che mette un bambino o una bambina nella condizione di sentirsi diverso, separato dagli altri, senza aver fatto nulla per meritarlo. Umiliare i più piccoli per le difficoltà economiche delle loro famiglie non è solo ingiusto, è sbagliato nel profondo. La scuola dovrebbe essere il luogo in cui si costruisce il futuro, non dove si alimentano disuguaglianze, e la mensa non è solo un servizio, ma un momento educativo, di socialità, di crescita. Questa è la politica della destra: dividere invece di unire, penalizzare i più fragili invece di trovare soluzioni. Come Pd Toscana, ci uniamo alle richieste del Pd locale e chiediamo che questa pratica venga abolita una volta per tutte e che l’amministrazione comunale trovi alternative più giuste e dignitose per sostenere chi è in difficoltà, senza trasformare la scuola in un luogo di discriminazione. Continueremo a lottare perché ogni bambino possa sedersi a tavola senza vergognarsi, senza sentirsi escluso, senza dover pagare colpe che non ha. La scuola deve essere garanzia di lotta alle disuguaglianze".

La sindaca sospende il provvedimento, Pd: "Vittoria del buonsenso"

"Ieri abbiamo verificato che delle 13 famiglie morose solo 2 avevano pagato. Quindi questa mattina ho dato disposizioni di sospendere il provvedimento del pasto sostitutivo alla mensa e di convocare i genitori morosi per capire per quale motivo non hanno pagato. Se sarà necessario, le famiglie saranno prese in carico dai servizi sociali". Così la sindaca di Montevarchi, Silvia Chiassai Martini, durante la trasmissione "Mattino Cinque News" su Canale 5, annunciando la sospensione del provvedimento.

I bambini interessati dal provvedimento da oggi sono quindi tornati a mangiare con il pasto regolare come avviene per i loro compagni. Nel frattempo le famiglie saranno chiamate a spiegare i motivi del mancato pagamento della mensa scolastica. In caso di difficoltà economiche, interverranno i servizi sociali.

Il Partito Democratico di Montevarchi ha accolto con "soddisfazione" la sospensione del provvedimento del "pane e olio", "una misura punitiva che da anni contestiamo con forza". "Dal 2017 ci siamo sempre opposti a questa scelta ingiusta e discriminatoria, che ha trasformato un problema di pagamento in una punizione per i più piccoli - afferma il Pd locale in un comunicato - Oggi, dopo giorni di polemiche e un clamore mediatico che ha messo la nostra città sotto i riflettori nazionali, l’amministrazione è stata costretta a fare marcia indietro".

"I fatti parlano chiaro: la sindaca Silvia Chiassai Martini, insieme all’assessora Sandra Nocentini, ha difeso questa decisione fino all’ultimo, arrivando persino in tv a definire 'furbetti' i genitori in difficoltà. Ora, invece, è costretta a convocare le famiglie per verificare la loro reale situazione economica e a coinvolgere i servizi sociali. Questo dimostra che le nostre perplessità erano fondate e che l’arroganza con cui si è difesa questa misura era del tutto fuori luogo - scrive il Pd in un comunicato - Noi non ci siamo mai arresi e continueremo a batterci affinché questa crudeltà gratuita venga definitivamente abolita. Chiederemo la modifica del regolamento affinché nessun bambino possa più essere umiliato per una questione economica e lavoreremo per una revisione delle tariffe della mensa scolastica, recentemente aumentate dall’Amministrazione Comunale, che devono essere più eque e sostenibili per tutte le famiglie".

"Questa è una vittoria del buonsenso, della giustizia sociale e del diritto dei bambini a un pasto dignitoso. Montevarchi merita un’amministrazione che risponda ai problemi con soluzioni, non con provvedimenti punitivi e propaganda. Noi continueremo a lavorare per costruire una città più giusta, solidale e inclusiva - conclude il Pd - Grazie ai cittadini, alle cittadine, alle istituzioni locali, regionali e nazionali che ci hanno aiutato nel diffondere la notizia e nel far luce su questo fatto".

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