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"Mi licenzio e lascio il 118. A nessuno importa di noi". L'addio di un medico delle ambulanze

"Sempre il primo a scendere dal mezzo e l'ultimo a rientrare", ma dopo 24 anni on the road "lascio per quello che non è stato, che non è e che non sarà mai". L'associazione Nessuno tocchi Ippocrate racconta la storia del collega dell'Asl Napoli 1 Centro: "Chi, delle nuove generazioni, salirà più su un'ambulanza?"

14 dicembre 2024 | 11.40
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"Lascio il 118, lascio un posto da dipendente Asl, mi licenzio". E "lo faccio, con grande rammarico - chi mi conosce lo sa - per quello che non è stato, per quello che non è, per quello che purtroppo non sarà mai". C'è tanta amarezza nell'addio di un medico del 118 dell'Asl Napoli 1 Centro, affidato a un messaggio ai colleghi su Whatsapp, parole che l'associazione Nessuno tocchi Ippocrate (NtI) riporta su Facebook. Dopo "24 anni di onorata carriera 'on the road'", si legge, il camice bianco abbandona l'incarico di dirigente medico di primo livello e passa alla medicina generale. Ieri il suo ultimo turno in ambulanza, il saluto finale e la considerazione più triste: "A nessuno importa di noi".

"Posso dire con orgoglio - scrive - di aver dato tutto quello che potevo, sempre il primo a scendere dell'ambulanza, l'ultimo a rientrare. Questo lavoro mi ha regalato soddisfazioni inimmaginabili, ho vissuto emozioni fortissime estremamente gratificanti, ma ho dovuto anche sopportare delusioni cocenti". Affermazioni che "lasciano i colleghi attoniti", commenta Manuel Ruggiero, presidente di Nti. "E adesso? Va via anche lui. Cosa resterà di questo 118 partenopeo? Chi, delle nuove generazioni, salirà su un'ambulanza?", si chiede Ruggiero.

"Troppi punti interrogativi - osserva - in un sistema sanitario che dovrebbe dare certezze. Ma la verità è una sola" e sta tutta in quell'addio: "A nessuno importa del 118. Però quando succede il dramma, è l'unico numero che l'utenza conosce e compone. Noi così apparentemente inutili, ma indispensabili allo stesso tempo". Da Ruggiero un arrivederci e una domanda alle istituzioni: "Ciao amico mio. Cara Regione Campania, è giusto tutto questo?".

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