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Le polemiche tra la Comunità ebraica di Milano e il sindaco Sala
Palloncini arancioni, bandiere di Israele: un lungo applauso per Liliana Segre. La risposta della Comunità ebraica di Milano, malgrado la pioggia, alla mancata illuminazione di Palazzo Marino: avevano chiesto il colore arancione, un gesto per ricordare il colore dei capelli di Ariel e Kfir Bibas, i due bambini israeliani rapiti da Hamas e restituiti cadaveri a Israele. "Stiamo parlando di bambini: essere qui è già la risposta a qualsiasi domanda", la senatrice Liliana Segre, applauditissima al suo arrivo in piazza, condensa in poche parole il senso del sit in.
Il sindaco di Milano aveva chiuso all'ipotesi: "Non credo che lo faremo, ci sarebbero moltissimi motivi per continuare a illuminare il Comune. Direi che il problema è mantenere posizioni politiche". Qualcuno ricorda: "Il sindaco ha detto che qualcuno avrà frainteso le sue parole". Il vicepresidente dell'Unione delle comunita' ebraiche, Milo Hasbani: "Io quando mi capita una cosa del genere rifaccio un'altra dichiarazione dove spiego meglio quello che volevo dire. La dichiarazione c'è stata? No".
La risposta al primo cittadino meneghino, a distanza di giorni, anche dal presidente della comunità ebraica di Milano, Walker Meghnagi: "Non c'è alcuna logica politica, ma umana. Questi bambini sono stati strangolati e fatti a pezzi". Meghnagi tiene a precisarlo: "Nessuna polemica, non è un presidio contro nessuno: è una manifestazione di solidarietà". Ma l'umore della piazza lascia trasparire qualche disappunto per la scelta del primo cittadino: un partecipante indica la scritta per Giulio Regeni, 'lì si è mosso', un altro respinge al mittente il paragone con i bambini palestinesi. "Israele - dicono al megafono - difende la popolazione civile, Hamas è l'unico esercito al mondo che si nasconde nei tunnel facendosi scudo con la popolazione civile".
In piazza anche alcuni consiglieri comunali di Riformisti, Fratelli d'Italia, Lega e Forza Italia. Duro Daniele Nahum, Azione: "Il sindaco ha sbagliato. Ci vuole il coraggio di parlare, c'è un problema nella nostra maggioranza". Nel frattempo, tra le polemiche, nasce un nuovo intergruppo 'Amici di Israele': obiettivo rafforzare il dialogo istituzionale tra Milano e lo Stato ebraico, promotore il consigliere comunale di Forza Italia Alessandro De Chirico. Tutto, rimarca una manifestante, batte su un punto: "Parlare e ancora parlare: avere questo coraggio". Le parole del rabbino capo di Milano, Alfonso Pedatzur Arbib: "C'è molto silenzio da parte delle brave persone che non esprimono l'orrore per quello che sta subendo e questo mi preoccupa molto: l'odio profondo estremamente preoccupante si sta espandendo anche in Occidente". (di Andrea Persili)