I difensori: "Prevalsa volontà di preservare aziende e famiglia dal danno mediatico del processo"
L'imprenditore Aldo Spinelli, arrestato lo scorso maggio nell'inchiesta per corruzione che ha segnato un terremoto nella politica ligure, ha chiesto di patteggiare a tre anni e due mesi, più la confisca di 400mila euro. La proposta, in accordo con la procura di Genova, dovrà ottenere ora l'ok di un giudice. Il 13 settembre scoros a patteggiare, raggiungendo un accordo con la procura, era stato Giovanni Toti.
"Avremmo voluto affrontare il dibattimento certi di dimostrare nei fatti l’innocenza di Aldo Spinelli, ma la prospettiva di affrontare - peraltro come unico imputato - un processo che si sarebbe protratto per anni, su consiglio dei difensori, ha fatto prevalere la volontà primaria del nostro assistito di preservare le aziende e la famiglia dal danno mediatico che ne sarebbe derivato" dichiarano i suoi legali, gli avvocati Alessandro Vaccaro ed Andrea Vernazza.
"Per questa ragione - concludono i difensori - seppur a malincuore, Aldo Spinelli ha deciso di accettare la proposta di patteggiamento della Procura che, nel contempo, riconosce che tutte le pratiche amministrative oggetto del procedimento penale siano state corrette e legittime, nel rispetto dell’interesse pubblico".