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15enne trovata morta a Piazza Armerina, pm: "Si è suicidata"

Il procuratore minori Rocco Cosentino sul caso di Larimar Annaloro: "Si indaga per istigazione al suicidio e revenge porn"

La procura per i minori di Caltanissetta
La procura per i minori di Caltanissetta
26 novembre 2024 | 12.49
LETTURA: 3 minuti

Gli inquirenti non hanno dubbi: Larimar Annaloro, la 15enne trovata morta impiccata nella pineta di casa a Piazza Armerina, in provincia di Enna, si è suicidata. Lo ha chiarito il procuratore per i minori di Caltanissetta Rocco Cosentino durante una conferenza stampa. "Ad oggi - ha detto il pm - possiamo sostenere la piena compatibilità con un suicidio con morte compatibile da soffocamento per impiccamento e con assenza di lesività etero indotta".

"Gli accertamenti autoptici sono in corso e si aspettano gli esiti che giungeranno tra 90 giorni e solo in quel momento avremo ulteriori elementi - ha aggiunto - L'unico dato oggettivo che abbiamo al momento è l'esito della ricognizione cadaverica fatto subito dopo il ritrovamento". Cosentino ha sottolineato più volte di aver indetto la conferenza stampa "non per esprimere un giudizio sui fatti o anticipare qualcosa ma solo per mettere alcuni punti fermi e con la volontà di chiarire tutti gli aspetti sulla base di dati oggettivi. Non ci sono valutazioni di parte".

Si indaga per istigazione al suicidio e revenge porn

Il procuratore ha sottolineato che "al momento si continua a procedere per istigazione al suicidio ma questo non significa che vengono trascurati altri elementi. Ogni aspetto viene e verrà preso in considerazione".

"Sulla base degli sviluppi investigativi, per non trascurare nulla, abbiamo aggiornato l'iscrizione con i reati di revenge porn e detenzione e diffusione di materiale perdopornografico e il mio ufficio ha emesso il decreto di sequestro di otto cellulari che pensiamo ci possano aiutare nelle indagini. Fermo restando che si procede sempre contro ignoti. Anche i soggetti a cui sono stati sequestrati i cellulari, al momento, non hanno alcun coinvolgimento diretto nelle indagini", ha aggiunto.

"Nessuna omertà"

Rispondendo alle domande dei giornalisti sul clima di omertà presente a Piazza Armerina e riportato dai familiari della quindicenne, Cosentino ha spiegato che "se per omertà intendiamo che le persone che abbiamo convocato si sono trincerate dietro il silenzio o 'non lo so' posso dire che non è assolutamente accaduto. Tutte le persone che abbiamo sentito hanno dato ampia disponibilità e hanno offerto il loro contributo. Poi è chiaro che se lo hanno offerto bene o male è da verificare. Se invece per omertà intendiamo che ci potrebbero essere soggetti che sono a conoscenza di fatti o di particolari e che al momento non si sono fatti avanti, questo non lo posso sapere. In questo caso ribadisco il mio appello, soprattutto se si tratta di minori, a non avere alcun timore".

Infine un appello ai giovani. "Sappiate che il telefonino che avete in mano è a tutti gli effetti un'arma impropria della cui potenzialità i ragazzi non si rendono conto. Siate più riservati perché c'è molta facilità da parte dei giovani a condividere foto intime contando magari sulla riservatezza del soggetto a cui la inviano. Ma devono sapere che quando inviano una foto su una chat di gruppo entra nelle rete e poi sarà quasi impossibile toglierla".

"Rispetto dolore genitori, non stiamo trascurando nulla"

"Rispetto il dolore della madre, del padre e dei familiari di Larimar. Come ho detto sin dall'inizio delle indagini, sono pronto ad accogliere il loro grido di dolore e l'ipotesi alternativa da loro prospettata (quella dell'omicidio ndr) ma ovviamente non posso impostare le mie indagini sul grido di dolore di una mamma", ha detto poi Cosentino a margine della conferenza stampa. "Procediamo per istigazione al suicidio perché al momento queste sono le risultanze investigative - ha aggiunto - ma è chiaro che se dovessimo essere in possesso di nuovi elementi non esiteremo a indagare, contro ignoti o contro noti, anche per l'ipotesi di omicidio paventata dalla madre. Capisco il suo dolore e la volontà che sia fatta luce ma non possiamo fare indagini su valutazioni di parte e sospetti".

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