
Il fenomeno è stato registrato nelle ultime ore e rientra nel quadro di attività esplosiva attualmente in corso. Ingv in serata: "Attività terminata, tre colate ora in fase raffreddamento"
Una violenta eruzione dell'Etna ha provocato oggi, 2 giugno 2025, il "collasso di materiale del fianco settentrionale del cratere di sud-est". Ne dà notizia l'Istituto nazionale di Geofisica e Vulcanologia, Osservatorio Etneo. I flussi piroclastici hanno generato una colonna eruttiva di fumo e cenere che ha superato i 5.000 metri di altezza.
Le immagini delle telecamere del sistema di sorveglianza hanno registrato stamattina "un flusso piroclastico" probabilmente prodotto dal cedimento di parte del cratere.
Il momento della colata piroclastica nel versante sud-est dell'Etna è stato ripreso dalla telecamera di Santa Venerina della Protezione Civile Regione Sicilia.
“Ho sentito ora l’Ingv, è tutto normale e sotto controllo”, ha detto all’Adnkronos Enrico Trantino, sindaco di Catania. “Non c’è alcuna criticità, è un fenomeno che si ripete e, tra l’altro, alla luce del monitoraggio del vulcano era già previsto ed era stato impedito l’accesso delle aree sommitali. È la nostra montagna, che ormai abbiamo iniziato a conoscere in ogni sua manifestazione”.
In serata l'Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia, Osservatorio etneo, ha fatto sapere che l'attività registrata oggi sull'Etna "è terminata", ricordando che "l'attività esplosiva dal cratere di Sud-Est ha generato tre colate laviche principali: una si è diretta a sud, una seconda a est (ramificandosi in più bracci) e l'ultima, originatasi alla base del fianco settentrionale del cratere di sud-est, si è diretta a nord. Tutte le colate sono ora in fase di raffreddamento. Il flusso piroclastico si è propagato verso nord-est, raggiungendo la parete nord della Valle del Bove".
"Nei prossimi giorni verranno effettuati rilievi sul terreno per la mappatura del deposito. Il materiale fine di colore rossastro prodotto dal flusso piroclastico è stato trasportato dai venti in quota disperdendosi a ovest-nord-ovest, con segnalazioni di ricaduta a Cesarò e Bronte - sottolinea la nota dell'Osservatorio etneo dell'Ingv - Attualmente dal cratere di nord-est si osservano sporadiche emissioni di cenere che si disperdono in zona sommitale. Dal punto di vista sismico il tremore è rientrato su valori bassi pur mostrando alcune oscillazioni sui valori medi".
"Era dal febbraio 2021" che sull'Etna non si registrava un'attività vulcanica così intensa, sottolinea all'Adnkronos Stefano Branca, direttore dell'Osservatorio Etneo dell'Ingv. "Nel corso della tipica attività esplosiva dell'Etna, che è iniziata stanotte, si è registrato un fenomeno più intenso intorno alle 11.20 di stamattina, che ha generato un flusso piroclastico nella desertica valle del Bove. Rimane comunque - sottolinea Branca - un livello di pericolosità limitato nell'area sommitale, il cui accesso è stato subito chiuso ai turisti. Questo episodio rientra in fenomeni meno frequenti, ma che comunque ormai caratterizzano l'attività esplosiva dell'Etna negli ultimi 20 anni".