Visite oculistiche gratuite e donazione di occhiali da vista in alcune carceri minorili italiane: è il frutto di un protocollo, presentato nell'ambito della terza edizione del meeting ‘Vedere meglio, vivere meglio, tutti’ della Fondazione OneSight EssilorLuxottica Italia alla presenza del ministro della Giustizia Carlo Nordio e del presidente della stessa fondazione Leonardo Maria Del Vecchio. "Abbiamo stipulato un protocollo che mira alla realizzazione di un programma di donazione di visite oculistiche e occhiali su prescrizione per minori e giovani adulti ristretti nei carceri minorili (Ipm) - ha spiegato il ministro Nordio - Il protocollo si impegna a favorire l'accesso - previa autorizzazioni delle direzioni degli istituti e dei magistrati di sorveglianza - a medici oculisti, ottici qualificati, di personale di OneSight e relativi supporti e strumentazione tecnica necessari affinché realizzino un programma filantropico di donazione di visite oculistiche e occhiali sui prescrizione".
"Eventuali patologie riscontrate - ha riferito Nordio - dovranno essere segnalate alla direzione dell'istituto per avviare la relativa terapia". Il protocollo ha una validità annuale e gli oneri sono a carico della Fondazione OneSight. "E' un'iniziativa straordinaria - ha commentato Nordio - non solo perché filantropica ma anche perché è un segnale di collaborazione per un percorso che inizia oggi". "La salute in ambito carcerario è uno dei tanti problemi, insieme al sovraffollamento, ai suicidi, problemi sedimentati nei decenni", ha proseguito Nordio secondo il quale il protocollo rappresenta "un salto di qualità nell'approccio culturale tra noi e il mondo carcerario: non possiamo ignorare che chi sta dietro le sbarre ci sta perché ha commesso reati ed è stato condannato dopo un giusto processo da una magistratura indipendente, ma una volta iniziata l'espiazione della pena va attuato il dettato costituzionale" secondo cui bisogna puntare "alla rieducazione del detenuto".
L'essere sottoposti a queste visite e dotati di occhiali ha anche un altro risvolto dal punto di vista di coloro che si trovano ristretti, ha spiegato il ministro: "Non si sentono abbandonati". "Coniugando i due aspetti, quello medico-diagnostico-curativo e quello dell'attenzione che induce a una scintilla di speranza - ha concluso Nordio - Crediamo di aver fatto un grande passo avanti verso la rieducazione del detenuto imposta dalla Costituzione e dalla nostra etica cristiana". Del Vecchio, presidente della Fondazione, ha ringraziato Nordio per aver "preso a cuore un progetto che nell'agenda del ministro è una piccola percentuale, ma a cui ha dato tanto apporto a livello di tempo e passione. Vedremo di fare al meglio, iniziando dai giovani".