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Roma, 5 bambini intossicati dopo bagno in piscina: uno è in terapia intensiva

E' successo nel pomeriggio di ieri in un centro sportivo in zona Borghesiana. Procura di Roma apre fascicolo d'indagine. Il responsabile della struttura: "Valori cloro erano normali". Il racconto di uno dei piccoli all'Adnkronos: "Mio fratello non respirava"

Roma, il centro in zona Borghesiana dove i bimbi hanno avvertito i sintomi di una intossicazione - Adnkronos
Roma, il centro in zona Borghesiana dove i bimbi hanno avvertito i sintomi di una intossicazione - Adnkronos
03 giugno 2025 | 10.31
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Cinque bambini hanno avvertito dei malori, probabilmente intossicati, dopo il bagno nella piscina di un centro sportivo in via della Capanna Murata, in zona Borghesiana, a Roma.

Trasportati al pronto soccorso, due sono stati dimessi subito, due sono stati ricoverati in reparto pediatrico e il più grave, 9 anni, è ancora ricoverato in terapia intensiva. E' successo intorno alle 17.45 di ieri. Sul posto i poliziotti.

La piscina è stata sequestrata. Nel fascicolo, aperto dalla Procura di Roma e affidato alla pm Rita Ceraso, si procede per l’ipotesi di lesioni. Sul posto, nel primo pomeriggio, sono stati inviati gli ispettori della Asl; obiettivo è accertare se ci sia stato o meno un malfunzionamento dell’impianto.

"Mamma, l’acqua sta diventando gialla", il grido di allarme che, a quanto apprende l’Adnkronos, uno dei cinque bambini avrebbe lanciato alla madre, una 36enne, originaria di Palermo, che ha poi fatto uscire i piccoli e chiamato i soccorsi.

Il responsabile del centro: "Valori cloro erano normali"

"È stato bruttissimo, che spavento". A parlare all’Adnkronos è Cristian S. responsabile della struttura ‘Iperium Eventi’ in via della Capanna Murata, dove ieri mattina i 5 bambini hanno avvertito sintomi di intossicazione. "Piscina agibile - sottolinea Cristian - è tutto a norma. Siamo in regola con assicurazione, Asl. Lavoriamo senza sosta e con tanti sacrifici. Si è trattato di un danno accidentale. Sono stato io, alle 10.26 di ieri, a chiamare il 112. I bambini tossivano, non respiravano. Ho scritto alla mamma, sono tutti suoi i 5 piccoli che erano in piscina. Ora vorrei solo che tornassero tutti a star bene".

Trasportati tutti al policlinico Umberto I di Roma, il più grave ha 9 anni ed è ancora ricoverato in terapia intensiva e in gravi condizioni. Sulla dinamica, Cristian non può sbilanciarsi. Ma, racconta, "Ieri c’era tantissima gente per un torneo di calcio, a quanto ho capito, c’era poca pressione. All’improvviso si è accumulata e in un attimo è fuoriuscito solo cloro dalle bocchette vicino alle quali si trovavano i bambini. Solo in quel punto, perché dall’altra parte non è successo niente e in vasca c’erano altre persone. D’altronde parla il 'libro del cloro' - sottolinea - Alle 9.30, quando come sempre abbiamo verificato, era perfetto e i valori erano normali. Non capisco perché tutto questo accanimento".

Uno dei bimbi intossicati: "All'improvviso tanto cloro, mio fratello non respirava"

"Ci stavamo facendo il bagno, era già un’ora e mezza che stavamo in acqua, a un certo punto dal tubo che porta il cloro ne è uscito tantissimo e si è andata a formare una patina gialla. Mio fratello Mattia si è tuffato proprio dove c’era quella patina" racconta all’Adnkronos Alessio, 11 anni - quasi 12, precisa lui, in sala d'attesa insieme al papà e al nonno - che ieri mattina era con la mamma, i suoi tre fratellini e una quarta bambina, in acqua. Dopo 12 ore in osservazione, Alessio, il primo di quattro figli, ora sta meglio e ricorda: "Quando siamo usciti dall’acqua, tossivamo tutti. Mia mamma ci ha lavati tutti, ci ha fatto bere acqua e sputare. Eleonora piangeva e tossiva, ma poi si è ripresa. Mattia però era piegato, come chiuso a chiocciola. Gli infermieri dell’ambulanza gli hanno chiesto se dovesse vomitare e lui ha risposto che stava provando a respirare, ma non riusciva. Ci hanno controllato tutti, ci hanno misurato la pressione e ci hanno portato in ospedale. Mattia ed Eleonora, che erano più gravi, in barella".

Il papà: "Mattia ancora in coma farmacologico"

"Il programma non era quello che è poi stato. In piscina saremmo dovuti andare tutti insieme nel pomeriggio, perché io ieri mattina ero a sfilare ai Fori imperiali. Ero proprio sul primo mezzo dell’esercito a rendere gli onori della bandiera di guerra. Ma Mattia aveva pressato tantissimo per andare subito, così mia moglie ha dovuto anticipare la tabella di marcia e portarli subito. Appena è finita la parata, ho ricevuto la chiamata. Stavano tutti sulle ambulanze, diretti al policlinico Umberto I", dice all’Adnkronos Giovanni Maria F., papà di quattro dei cinque bambini, intossicati dopo il bagno in piscina ieri mattina, in zona Borghesiana.

"Li ho raggiunti subito - continua -. I dottori non si sbilanciano. Ieri ho assistito al tentativo di risveglio di Mattia, che però non c’è stato. Lo hanno portato a fare una risonanza, ma al momento è in coma farmacologico, ma non ci dicono se è stazionario, niente. Non abbiamo notizie".

"Anche io ho nuotato tanti anni - spiega il papà di Mattia -, ma quando c’erano dei problemi in acqua avvisavano per farci uscire un paio d’ore per dare il tempo al cloro di diluire. Invece credo che lì non ci sia stata quella persona pronta ad avvertire. Oltretutto, siamo tornati nel pomeriggio a riprenderci le cose - conclude - e in piscina c’era gente".

"Intossicazioni da cloro in aumento"

E' intanto in pericoloso aumento in Italia il numero da intossicazioni in piscina. "L’incidente avvenuto a Roma è solo l’ultimo di una serie di gravi episodi che si stanno verificando con sempre più frequenza nelle piscine italiane, e che mettono a rischio la salute dei cittadini", afferma infatti la Società italiana di medicina ambientale (Sima) intervenendo sul caso dei piccoli finiti in ospedale.

"I prodotti chimici normalmente utilizzati per la disinfezione delle acque delle piscine (ad esempio ipoclorito di sodio e di calcio, acido solforico, acido tricloroisocianurico, ecc.) sono classificati come pericolosi perché in gran parte corrosivi", spiega il presidente Sima, Alessandro Miani. "Nel caso in cui ipocloriti e cloroisocianurati vengano a contatto con i correttori di acidità (acido solforico, cloridrico, ecc.) - continua - possono liberare cloro gassoso, gas tossico per inalazione responsabile di intossicazioni acute anche molto gravi. In pochi sanno che sostanze molto diffuse come cloro e ammoniaca causano nell’uomo gravi ustioni a naso, gola, occhi, trachea e grandi vie aeree anche solo dopo pochi minuti dall’esposizione, e provocano spesso tosse ed emissione di sangue con l’espettorato, oltra a conati di vomito e difficoltà respiratorie".

L’intossicazione cronica da cloro, conclude il presidente Sima, "porta a congiuntiviti, anemie, bronchite cronica, alterazioni neuropsichiche, turbe dispeptiche, alterazione dentaria, insufficienza renale, edemi. In caso di esposizione prolungata e massiccia si può arrivare a complicanze più gravi, come lesione delle vie aeree e infezioni polmonari. I casi di intossicazione nelle piscine italiane stanno purtroppo aumentando: tuttavia i soggetti più a rischio sono i lavoratori addetti alla produzione di insetticidi, disinfettanti, metallurgia, e quelli che operano nel campo della potabilizzazione delle acque" (di Silvia Mancinelli).

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