Assalto pullman Pistoia Basket, tre ultras fermati: gravitano nell’estrema destra reatina

Su di loro, dopo le indagini coordinate dalla procura che procede per il reato di omicidio volontario, sono emersi gravi indizi di colpevolezza

I tre ultras fermati per l’assalto al pullman dei tifosi del Pistoia Baske
I tre ultras fermati per l’assalto al pullman dei tifosi del Pistoia Baske
21 ottobre 2025 | 07.56
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Sono Alessandro Barberini, 53 anni, Kevin Pellecchia, 20 anni, e Manuel Fortuna, 31 anni i tre fermati dalla polizia per l’assalto al pullman dei tifosi del Pistoia Basket in cui è morto Raffaele Marianella, autista 65enne originario di Roma e residente a Firenze.

I tre ultras della Sebastiani Rieti gravitano negli ambienti dell’estrema destra reatina e su di loro, dopo le indagini coordinate dalla procura che procede per il reato di omicidio volontario, sono emersi gravi indizi di colpevolezza.

Le indagini si sono subito strette su un gruppetto di tifosi della Sebastiani Rieti a cui appartengono anche i tre fermati. I pubblici ministeri, coordinati dal procuratore Paolo Auriemma, hanno sentito un cospicuo numero di testimoni e hanno passato al vaglio le immagini delle telecamere di sorveglianza per risalire ai responsabili, nei cui confronti sono emersi gravi indizi di colpevolezza riguardo l’omicidio del secondo autista e per i quali la procura di Rieti ha disposto il fermo di indiziato di delitto. I tre si trovano presso la locale Casa Circondariale.

Pm Rieti al lavoro su richiesta convalida fermi, giovedì incarico autopsia

I pm della procura di Rieti sono al lavoro sulla richiesta di convalida per i tre ultras. Nell’inchiesta del pm Lorenzo Francia, coordinata dal procuratore capo Paolo Auriemma, si contesta l'accusa di omicidio volontario. Una volta depositata la richiesta, il gip fisserà entro 48 ore l’udienza di convalida.

Giovedì intanto, a quanto apprende l’Adnkronos, i pm conferiranno l’incarico per l’autopsia sul corpo di Marianella mentre proseguono le indagini della Squadra mobile e della Digos per valutare eventuali altre responsabilità.

Il legale del fermato: "Omicidio non ascrivibile a lui"

“Il mio assistito non si dà una spiegazione di come sia potuta succedere una cosa del genere. Il fatto contestato non è ascrivibile a lui”. Così all’Adnkronos l’avvocato Valter Petresca, difensore di Alessandro Barberini.

“E’ una persona tranquilla, lavora, ha una compagna e una figlia, sono una famiglia normale. Ora aspettiamo le motivazioni del fermo - dice l’avvocato dopo aver incontrato il suo assistito nel carcere di Rieti - e l’udienza di convalida nella quale illustreremo le ragioni della difesa puntando a ottenere la sua liberazione” conclude Petresca.

Sebastiani Rieti: "Ci costituiremo parte civile"

"Apprese le ultime notizie sull’operato degli inquirenti che ha portato al fermo di tre persone, la Sebastiani comunica che si costituirà parte civile nei confronti dei presunti responsabili. Troppo grande, infatti, il danno arrecato al club in termini economici e di immagine", si legge in una nota pubblicata dalla società sul sito.

In un comunicato precedente la Sebastiani aveva annunciato "un silenzio stampa a tempo indeterminato" in "rispetto verso la vittima ed i suoi cari", in attesa del progredire delle indagini e aveva annullato per lutto "l’impegno previsto per oggi tra la nostra U17 e San Paolo Ostiense".

Il Tribunale Federale, vista la gravità dei fatti accaduti, ha disposto "la misura cautelare della disputa a porte chiuse delle gare interne del campionato di Serie A2 fino al compimento delle indagini preliminari”.

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