"Sta perdendo importanza anche se siamo riusciti a fare cose splendide come l’Euro e l'allargamento agli altri paesi"
"Oggi il problema è la pace, inutile girarci intorno, e cosa possa fare l'Europa, non solo per la pace, ma in questo grande clima di cambiamento. E' chiaro, bisogna essere onesti: l'Europa ha perduto il ruolo internazionale, progressivamente, nel tempo, e a lungo". Lo ha detto Romano Prodi, l'ex presidente del Consiglio ed ex presidente della Commissione europea e attuale presidente della Fondazione per la collaborazione fra i popoli, oggi a Firenze, a margine della lectio magistralis 'Giorgio La Pira', dedicata alle relazioni fra Stati Uniti e Cina e le implicazioni che i nuovi equilibri geopolitici avranno per il ruolo dell'Unione europea nel mondo su iniziativa della Scuola di Governance Transnazionale dell’Istituto Universitario Europeo e della Fondazione CR Firenze.
"L’Europa è un gigante economico, ma sta perdendo importanza anche se siamo riusciti a fare cose splendide come l’Euro e l'allargamento agli altri paesi", ma "l'uso del voto per unanimità rende l’innovazione in Europa assolutamente impossibile" e "se non lo cambiamo, non riusciremo mai ad andare avanti nell’Unione europea".
Prodi ha osservato che "l’Antitrust, un tempo, andava a punire l’abuso del mercato, ma adesso non è più così" e "addirittura certe aziende come Google, Amazon, Facebook hanno più potere degli strati membri: se prendete le prime 15 aziende in questo campo non ce n’è una europea".
Secondo l'ex presidente del Consiglio, l'Ue "sta uscendo dal mondo, in particolare ora che siamo agli albori dell’intelligenza artificiale, e questo andrà a cambiare le relazioni tra tutti gli stati membri, andrà a modificare le politiche, e questo malgrado il fatto che Europa sia un gigante economico".
