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In vigore nuove regole sulle sovvenzioni estere

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13 gennaio 2023 | 08.15
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Entra in vigore in tutta l'Ue il regolamento sulle sovvenzioni estere (Fsr in gergo), un insieme di norme che secondo la Commissione dovrebbero consentire all'Ue di rimanere aperta al commercio e agli investimenti, garantendo nel contempo condizioni di parità per tutte le imprese che operano nel mercato unico. L'Fsr, approvato nel giugno scorso, si applica a tutte le attività economiche nell'Ue: copre le concentrazioni (fusioni e acquisizioni), le procedure di appalto pubblico e tutte le altre situazioni di mercato. Le nuove norme conferiscono alla Commissione il potere di indagare sui contributi finanziari concessi da Paesi terzi a imprese che esercitano un'attività economica nell'Ue e di rimediare, se necessario, ai connessi effetti distorsivi. 

L'Fsr si compone di tre strumenti, che saranno applicati dalla Commissione: l'obbligo per le società di notificare alla Commissione le concentrazioni che comportano un contributo finanziario da parte di un governo non Ue se la società acquisita, una delle parti della concentrazione o l'impresa comune realizzano un fatturato nell'Ue di almeno 500 milioni di euro e se il contributo finanziario estero interessato è di almeno 50 milioni. 

Un altro strumento è l'obbligo per le imprese di notificare alla Commissione la partecipazione a procedure di appalto pubblico, quando il valore stimato dell'appalto sia di almeno 250 milioni e il contributo finanziario estero interessato sia di almeno 4 milioni per Paese non Ue; la Commissione può vietare l'aggiudicazione di appalti in tali procedure alle società che beneficiano di sovvenzioni distorsive. Per tutte le altre situazioni di mercato, la Commissione può avviare indagini d'ufficio, se sospetta che possano essere coinvolte sovvenzioni estere distorsive. C'è anche la possibilità di richiedere notifiche ad hoc per procedure di appalto pubblico e concentrazioni minori.

Una concentrazione notificata non può essere completata e un'impresa indagata non può aggiudicarsi l'appalto pubblico, mentre è oggetto di indagine da parte della Commissione. In caso di violazione di questo obbligo, la Commissione può comminare ammende, che possono raggiungere fino al 10% del fatturato annuo aggregato della società. La Commissione può anche vietare il completamento di una concentrazione sovvenzionata o l'aggiudicazione di un appalto pubblico a un offerente sovvenzionato.

L'Fsr conferisce alla Commissione un'ampia gamma di poteri investigativi per raccogliere le informazioni necessarie, tra cui inviare richieste di informazioni alle imprese; condurre missioni conoscitive all'interno e all'esterno dell'Unione; l'avvio di indagini di mercato su specifici settori o tipi di sovvenzioni. La Commissione può inoltre basarsi su informazioni di mercato fornite da società, Stati membri o da qualsiasi persona fisica o giuridica o associazione.

Se la Commissione rileva l'esistenza di una sovvenzione estera che distorce il mercato unico, può compensare gli effetti negativi distorsivi con gli effetti positivi della sovvenzione sullo sviluppo dell'attività economica.

Se gli effetti negativi superano quelli positivi, la Commissione può imporre misure di riparazione strutturali o non strutturali alle imprese, o accettarle come impegni, per porre rimedio alla distorsione (ad esempio, cessione di determinati attivi o divieto di un determinato comportamento di mercato). 

Come regola generale, le sovvenzioni inferiori a 4 milioni di euro nell'arco di tre anni sono considerate "improbabili" come distorsive, mentre le sovvenzioni inferiori alle soglie minime degli aiuti di Stato dell'Ue sono considerate non distorsive.

Nel contesto delle concentrazioni soggette a notifica e delle procedure di appalto pubblico, la Commissione può esaminare le sovvenzioni estere concesse fino a tre anni prima dell'operazione. Tuttavia, il regolamento non si applica alle concentrazioni concluse e agli appalti pubblici avviati prima del 12 luglio 2023. In tutte le altre situazioni, la Commissione può esaminare le sovvenzioni concesse 10 anni prima. Tuttavia, il regolamento si applica solo alle sovvenzioni concesse nei cinque anni precedenti il ​​12 luglio 2023, qualora queste sovvenzioni distorcano il mercato unico.

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