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Fronte europeo del rigore per la riforma del patto stabilità, ma senza l'Olanda

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16 giugno 2023 | 09.45
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I ministri delle Finanze di undici Paesi dell'Ue, guidati dal tedesco Christian Lindner, vogliono mantenere nel patto di stabilità riformato parametri quantitativi uguali per tutti i Paesi e un forte focus sulla riduzione del debito pubblico. Addirittura, in un intervento pubblicato su vari giornali europei nel giorno dell'Eurogruppo (con qualche errore di traduzione in italiano), arrivano a sostenere che prima della pandemia di Covid-19 la politica economica in Europa era "a volte" troppo "espansiva". Con Berlino si schierano Repubblica Ceca, Austria, Bulgaria, Danimarca, Croazia, Slovenia, Lituania, Lettonia, Estonia e Lussemburgo. Non è la prima volta che la Germania, dove i Liberali di Lindner hanno problemi elettorali governando in coalizione con Spd e Verdi, si mette di traverso sulla riforma del patto di stabilità. Ora, però, è assodato che su questo tema Berlino ha perso l'Olanda, come era visibile da qualche tempo.

La ministra delle Finanze Sigrid Kaag è diversa dai falchi del passato, come Jeroen Dijsselbloem e Wopke Hoekstra. Kaag, che è una diplomatica di carriera, è una social-liberale ed è assai rispettata nell'Eurogruppo per la sua padronanza dei dossier. E' stata proprio lei, insieme alla collega spagnola Nadia Calviño, a presentare, tempo fa, un non paper ispano-olandese sulla riforma del patto di stabilità che, come ha confermato il commissario Paolo Gentiloni, ha dato un contributo decisivo a disancorare il dibattito sulla riforma del patto di stabilità dai vecchi schemi Nord/Sud, ereditati dalla crisi finanziaria.

Kaag, a Lussemburgo per l'Eurogruppo (che ha compiuto 25 anni dalla prima riunione, tenuta proprio nel Granducato nel 1998), ha detto che "ovviamente" l'Aja condivide l'obiettivo di contenere il debito pubblico dei Paesi membri, ma ha aggiunto che l'Olanda "ha scelto la sua strada" e preferisce impegnarsi per riformare il patto di stabilità, perché se tornasse in vigore quello vecchio, ha detto, sarebbe "un fallimento", dato che "non funziona". Per Kaag, bisogna cercare un "consenso" sulla riforma delle regole, ma per questo è ancora "presto". Le vecchie regole, che torneranno in vigore nel 2024 se gli Stati membri non troveranno un accordo sulla riforma del patto di stabilità, dato che la clausola generale di salvaguardia verrà disattivata a fine anno, hanno un vero "problema" di compliance, perché "molti Paesi" non le rispettavano, ha notato la ministra olandese.

La presa di posizione della Germania e dei suoi satelliti non entusiasma neppure il Belgio, un altro Paese che ha un rapporto elevato tra debito e Pil: la proposta di riforma del patto di stabilità "attualmente sul tavolo - ha sottolineato il ministro delle Finanze Vincent van Peteghem - può essere una zona di atterraggio" tra i Paesi membri. "Dobbiamo guardare alla proposta che c'è ora sul tavolo", che ha già un "buon equilibrio tra un approccio numerico e un approccio più specifico per Paese".

Per la ministra spagnola Nadia Calviño Madrid, prossima ad assumere la presidenza di turno del Consiglio Ue, è "seriamente impegnata nella responsabilità di bilancio. Abbiamo abbassato il debito il più rapidamente possibile dopo la pandemia, per cinque punti del Pil l'anno scorso, e questa responsabilità di bilancio ci ha permesso di anticipare al 2024 la discesa del deficit al 3% del Pil. Le regole europee devono permetterci di continuare ad avanzare nel consolidamento fiscale, ma in un modo che sia compatibile con la crescita economica, la creazione di posti di lavoro e la forte necessità di investimenti" per affrontare le sfide della transizione verde e di quella digitale. E' importante che si mantenga un tono "costruttivo" nel dibattito, aggiunge Calviño, in modo da arrivare ad un "accordo" sulla riforma del patto di stabilità "durante la presidenza spagnola".

L'obiettivo è avere un accordo "entro fine anno", per avere un quadro di regole adatto alle necessità di oggi. "Spero che domani nell'Ecofin ciascun Paese esponga le sue priorità", in modo da far avanzare il dibattito. Calviño ha sottolineato che i rapporti con il ministro delle Finanze tedesco Lindner sono "eccellenti". Il commissario Gentiloni è stato ancora più netto nel bocciare l'iniziativa degli undici 'rigoristi'. Le posizioni dei singoli Paesi membri sulla riforma del patto di stabilità, ha detto l'ex presidente del Consiglio, "sono ovviamente legittime, ma alla Commissione sta il compito di costruire soluzioni comuni. Questo è il momento di costruire ponti tra le diverse posizioni, non di fortificare le posizioni di ciascun Paese creando schieramenti, perché questo, onestamente, non aiuta" a trovare una "soluzione".

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