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Siccità, vademecum in 20 punti per il risparmio idrico

A cura di Enea

(Fotolia)
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07 luglio 2022 | 13.27
LETTURA: 3 minuti

Una guida in 20 punti con suggerimenti e buone pratiche, errori da evitare, ma anche soluzioni e tecnologie per il risparmio idrico (ed energetico), soprattutto in ambito residenziale. A stilarla Enea per contrastare lo spreco di acqua a fronte dell'emergenza siccità che sta investendo l'Italia in questa primavera-estate 2022. Secondo stime Enea, nelle abitazioni l’energia necessaria alla produzione di acqua calda rappresenta circa il 25% dell’energia totale utilizzata mentre il consumo medio di acqua ad uso civile (residenziale e terziario) rappresenta circa il 20% dei consumi totali, con una dotazione idrica pro capite (al netto delle perdite) di circa 200 litri per abitante al giorno.

“Una delle maggiori criticità del nostro Paese riguarda la carenza di infrastrutture e la scarsa efficienza della rete acquedottistica - sottolinea Luigi Petta, responsabile del Laboratorio Enea di Tecnologie per l’uso e gestione efficiente di acqua e reflui Enea. Nonostante l’elevata dotazione idrica, garantita da 7.594 corsi d’acqua, 324 laghi, oltre 1.000 falde sotterranee e 526 dighe che raccolgono circa l’11% delle piogge, la rete italiana perde mediamente il 41,2% dell’acqua immessa, con punte del 48% in macro-ambiti nazionali. Anche nelle aree più virtuose, questa percentuale non scende mai al di sotto del 20%, a fronte di valori molto inferiori in ambito europeo (6,5% in Germania)”.

Il risparmio idrico in 20 punti elaborato da Enea:

1) Mantenere efficiente l’impianto idrico e verificare la presenza di perdite occulte: si calcola che con un rubinetto che gocciola si perdano fino a 5 litri al giorno;

2) Chiudere bene il rubinetto per evitare che l’acqua scorra inutilmente;

3) Raccogliere l’acqua fredda non utilizzata quando si attende di ricevere quella calda;

4) Stesso consiglio in cucina, per le operazioni di preparazione degli alimenti o il lavaggio della verdura usare le bacinelle anziché l'acqua corrente;

5) Riutilizzare l'acqua di cottura della pasta o del lavaggio delle verdure per sciacquare i piatti prima di metterli in lavastoviglie o per annaffiare (quando non è salata);

6) Utilizzare lavastoviglie e lavatrici sempre a pieno carico. Preferire inoltre programmi di lavaggio a temperature non elevate (40-60° C). Inoltre, con l’installazione di pannelli solari si eviterebbero i consumi elettrici per scaldare l’acqua necessaria agli elettrodomestici;

7) Preferire, quando possibile, rubinetti con sensori o con rompigetto aerato che riducono il flusso dell'acqua e hanno maggiore efficacia di lavaggio, avendo cura di mantenerli in efficienza;

8) Installare sciacquoni a doppio tasto;

9) Scegliere la doccia invece che la vasca da bagno;

10) Chiudere l’impianto centrale in caso di periodi prolungati di mancato utilizzo;

11) Installare sistemi di raccolta per l’acqua piovana per usi non potabili (lavaggio toilette, lavaggio auto) e per innaffiare (l’acqua piovana è meno dura e più gradita alle piante), evitando di farlo nelle ore calde per ridurre l’evaporazione;

12) Utilizzare per l’irrigazione sistemi temporizzati, a goccia o in subirrigazione;

13) Evitare di lavare la propria auto usando acqua potabile;

14) Coprire la superficie delle piscine con teli per evitare l’evaporazione;

15) Recuperare l’acqua di condensa dei condizionatori o dell’asciugatrice, per usi domestici, come ad esempio per il ferro da stiro;

16) Diversificare l’uso dell’acqua a seconda della sua qualità (potabile, piovana, grigia, nera);

17) Utilizzare, ove possibile, tecnologie per il riutilizzo delle acque grigie, cioè delle acque generate dalle operazioni di igiene personale;

18) In giardino, attorno alle piante, effettuare un’adeguata pacciamatura in modo da mantenere il più possibile l’acqua nel terreno; inoltre preferire piante che necessitano di minori quantità di acqua e fare attenzione a non irrigare zone impermeabili;

19) Installare coperture vegetali sui tetti e giardini pensili;

20) Nelle superfici esterne agli edifici, utilizzare pavimentazioni drenanti al fine di conservare la naturalità e la permeabilità del sito, favorire la ricarica delle falde ridurre la subsidenza e mitigare l’effetto noto come isola di calore.

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