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Migranti, Alfonsi (Open Arms): "Regna caos, governo incapace gestione flussi"

"Gli arrivi legati alla situazione dei Paesi di provenienza e ai ricatti di Europa paga per trattenerli. L'unica emergenza è un Paese per cui i diritti umani sono una questione marginale'

Migranti, Alfonsi (Open Arms):
12 aprile 2023 | 15.13
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"La verità è che al di là degli slogan o dei presunti blocchi navali, ci sembra che regni un gran caos e che questo Governo non abbia la competenza per gestire gli arrivi sul nostro territorio". E' netto il giudizio di Veronica Alfonsi, presidente di Open Arms Italia, all'indomani dell'ok del Consiglio dei ministri alla dichiarazione dello stato di emergenza sull'immigrazione. "E' un provvedimento che viene preso in caso di calamità naturali o crisi umanitarie - dice Alfonsi all'Adnkronos -. Qui l’unica emergenza che abbiamo di fronte è quella di molti Governi che si sono succeduti e che non hanno mai voluto affrontare il tema dei flussi migratori e degli arrivi dal Mediterraneo in modo strutturale".

Insomma per la presidente di Open Arms Italia "non c’è nulla di emergenziale". "Negli ultimi anni i numeri degli arrivi sono stati oscillanti - spiega - perché la consistenza dei flussi dipende dalla situazione geopolitica dei Paesi di provenienza e anche da dinamiche spesso ricattatorie dei Paesi con i quali i governi europei fanno accordi, come la Libia e la Turchia. Paesi che sono pagati per trattenere le persone all’interno delle loro frontiere e che a seconda delle loro esigenze, aprono e chiudono i confini per chiedere denaro. Ma in generale gli arrivi sono stati costanti". Quello che, invece, dimostrano i numeri di questi ultimi mesi è che "non sono le navi umanitarie in mare a spingere le persone a partire, ma la condizione di pericolo e necessità che vivono nel proprio Paese".

Lo stato di emergenza che varrà su tutto il territorio nazionale e durerà sei mesi prevede uno stanziamento iniziale di 5 milioni di euro. "Per fare cosa esattamente? Questo non è chiaro. Per sostenere i sindaci e rimettere in piedi il sistema di accoglienza che è stato smantellato dai decreti Sicurezza o per provare ad accelerare rimpatri forzati e centri per il rimpatrio?", chiede Alfonsi. La presidente di Open Arms Italia punta il dito sulle criticità del sistema di accoglienza. "Le persone che sbarcano sono costrette ad attese di ore senza ricevere le cure necessarie, senza poter essere accomodate in strutture decenti, senza che i loro diritti vengano garantiti".

Né va meglio sul fronte del soccorso in mare con "continue omissioni di soccorso, ritardi, confusione sulla catena di responsabilità, naufragi come quello di Cutro, ma non solo. A noi pare che la vera emergenza sia questa: un Paese che non sa rispondere con dignità e competenza alle sfide di questi anni e che considera i diritti umani e la vita delle persone una questione marginale da risolvere con metodi sbrigativi, inefficaci e spesso incostituzionali", conclude Alfonsi.

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