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Maternità surrogata, Lgbtq, adozioni: cosa ne pensano gli italiani

I dati nel nuovo rapporto 2023 dell'Eurispes sui temi etici

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24 maggio 2023 | 11.26
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Poco meno di 4 italiani su 10, il 39,5%, si dichiarano a favore della maternità surrogata. Il dato appare in lieve aumento rispetto al 2022, quando solo il 36,5% del campione aveva espresso opinione favorevole, ma in flessione rispetto al 2020 (40,2%). Lo rileva l'Eurispes nell'indagine 2023 sui temi etici. Quanto alle fasce di età, meno di un italiano su due tra i 18 e i 24 anni si dichiara favorevole alla pratica dell’utero in affitto (49,1%), seguito dal 46,8% dei 25-34enni, dal 41% dei 45-64enni, dal 39,8% dei 35- 44enni e soltanto dal 30,9% degli over 64.

Italiani e fecondazione eterologa

Il 58% degli italiani si dichiara invece a favore della fecondazione eterologa (fecondazione in vitro attraverso l’utilizzo di ovociti, gameti e spermatozoi di donatori estranei alla coppia, in caso di sterilità di uno dei partner), in aumento rispetto al 2022 (56,9%) e con una percentuale vicina a quella rilevata nel 2021 (57,5%).

Riconoscimento delle identità di genere e cambiamento di sesso

Il consenso degli italiani sul riconoscimento delle identità di genere che non si rispecchiano nel maschile e nel femminile raggiunge il 48,9%. Anche in questo caso sono i più giovani a denotare maggiore apertura: il 63,9% dei 18-24enni e il 57,3% dei 25-34enni si dichiarano a favore, mentre dai dati emerge come tale questione sia piuttosto lontana dalla sensibilità delle persone più mature: solo il 48,1% dei 45-64enni e il 37,9% degli over 64 si dicono favorevoli.

Rispetto a un altro tema legato alle questioni di genere, il cambiamento di sesso tramite autodichiarazione, anche senza certificazione medica, l’opinione pubblica esprime chiusura: meno di 4 italiani su 10 sono d’accordo (38,1%). Il 49,7% dei 18-24enni si dichiara a favore della possibilità di autorizzare il cambiamento di sesso tramite autodichiarazione dell’interessato, anche senza certificazioni mediche, seguito dal 49,4% dei 25-34enni, mentre soltanto il 27,6% degli ultra 64enni si trova a condividere la medesima opinione. Nelle diverse aree geografiche del Paese, circa 6 italiani su 10 in media si dicono contrari, con l’eccezione del Centro, in cui si dichiara a favore il 47,5%.

Adozioni da parte di coppie omosessuali e single

Oltre la metà degli italiani è favorevole alla possibilità di adozione anche per le coppie omosessuali. Su questo tema si è passati dal 31,1% delle opinioni a favore nel 2019 al 50,4% nel 2023. La possibilità di adottare bambini da parte delle coppie omosessuali rappresenta una questione che incontra maggiore resistenza anche tra i più giovani: poco meno di 6 italiani su 10 tra i 25 e i 34 anni si dice d’accordo (59,9%), seguiti dal 58% dei ragazzi tra i 18 e i 24 anni, dal 52,1% dei 45- 64enni, al 50,6% dei 35-44enni e solo dal 41,2% degli ultra 64enni .

Quanto all'adozione di bambini anche per i single, poco più della metà degli italiani si dichiara d’accordo (56,3%). La possibilità di adottare bambini da parte dei single è lontana dall’essere pienamente accettata, ma incontra comunque maggiore favore rispetto alla possibilità di adozione da parte delle coppie omosessuali. Il 65,9% degli intervistati tra i 25 e i 34 anni si dichiara favorevole all’adozione da parte di single, seguiti dal 60,4% dei 18-24enni, dal 59,6% dei 35-44enni e dal 54,6% dei 45-64enni, Tra gli over 64 i favorevoli arrivano al 50,7%.

Eutanasia e suicidio assistito

Il 67,9% degli italiani è favorevole all’eutanasia (-7% rispetto al 2022), il 68,8% sostiene il testamento biologico (erano il 69,3% lo scorso anno); rispetto alla possibilità di ricorrere al suicidio assistito gli italiani a favore rappresentano il 50% (erano il 41,9% nel 2022; 42,4% nel 2021; 45,4% nel 2020 e soltanto il 39,4% nel 2019). Il 2023 rappresenta l’anno con la maggior perdita di consenso per la pratica dell’eutanasia dopo la netta ripresa dei favorevoli registrata nel 2022 (74,9%). L’80,9% dei 25-34enni si esprime a favore, seguiti dal 75,7% dei 18-24enni, dal 75,5% dei 35-44enni, mentre tra gli over 64 la percentuale precipita al 55,3%. Il maggior numero di pareri a favore proviene dal Nord-Ovest, dal Sud e dal Nord-Est (rispettivamente, 74,9%, 72,6% e 71,4%), mentre le Isole fanno registrare il dato più basso (47,1%). Il 73,8% dei laureati si dichiara a favore di tale pratica a fronte del 61,3% di coloro che possiedono la licenza media.

Così come l’eutanasia, il testamento biologico (disciplinato dalla legge 219/2017) rappresenta un tema controverso. Secondo i dati raccolti dall’Eurispes, nel 2023 le persone favorevoli rappresentano il 68,8%, uno dei dati più bassi registrati negli ultimi anni, seppur vicino a quello dell’anno precedente: nel 2022 i favorevoli erano infatti il 69,3%, mentre negli anni precedenti le percentuali si attestavano al 71,5% e al 73,8%, rispettivamente, nel 2021 e nel 2020. Sul testamento biologico si esprime a favore il 74,3% dei laureati, mentre condivide la medesima opinione soltanto il 57,4% di chi possiede la licenza elementare o non ha conseguito alcun titolo di formazione primaria.

Rispetto alla possibilità di ricorrere al suicidio assistito, con l’ausilio di un medico per porre fine alla propria vita, i dati rivelano che gli italiani mostrano ancora un certo grado di resistenza. Nel 2023 quelli a favore rappresentano il 50%, in aumento rispetto a tutti gli anni precedenti: erano il 41,9% nel 2022; il 42,4% nel 2021; il 45,4% nel 2020 e soltanto il 39,4% nel 2019. Il maggior numero di consensi si registra tra i 25-34enni (58,1%), mentre la fascia di popolazione oltre i 65 anni si esprime a favore nel 45,6% dei casi.

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