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Manovra 2024, Meloni: "Risente di superbonus e aumento tassi ma è espansiva"

La presidente del Consiglio: "C'è un problema di salari ma non si risolve col salario minimo"

Giorgia Meloni  - Fotogramma
Giorgia Meloni - Fotogramma
10 novembre 2023 | 12.47
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"Nonostante risorse a disposizione che non erano molte, stante il pregresso con i debiti del Superbonus per 20 miliardi nel 2024 e i maggiori interessi sul debito figli della decisione della Bce di alzare i tassi di interesse" due misure "che insieme valevano una finanziaria, ci siamo rimboccati le maniche" e nella legge di bilancio "abbiamo concentrato tutto quello che avevamo su poche misure prioritarie ed espansive". Così la premier Giorgia Meloni, intervenendo all’assemblea nazionale della Confederazione nazionale dell'artigianato e della piccola e media impresa.

"Lavoro priorità assoluta"

"Il lavoro è la priorità assoluta del governo", assicura Meloni. "Tutto il nostro lavoro sta dando i suoi frutti soprattutto sul tema del mercato del lavoro che in questi 12 mesi ha fatto registrare una serie di record occupazionali: maggior numero di occupati di sempre, maggior numero di donne occupate di sempre, maggior numero di lavoro a tempo indeterminato di sempre. Il tasso di occupazione - sottolinea la premier - a settembre ha raggiunto il 61,7%, il tasso di disoccupazione è sceso al livello più basso degli ultimi 15 anni e da settembre dello scorso anno abbiamo 512mila posti di lavoro in più", snocciola i numeri la presidente del Consiglio: "Sono segnali incoraggianti che dicono che bisogna continuare su questa strada".

"Salario minimo non risolve problemi"

"C'è un problema di salari", ammette Meloni. Ma "non si risolve con il salario minimo orario, credo che in cuor loro - afferma - lo sappiano anche coloro che oggi dicono che è la cosa più importante che si possa fare ma quando erano al governo loro si sono ben guardati dal realizzare questa misura".

"Su riforme consenso in Parlamento o decideranno italiani"

La presidente del Consiglio parla poi anche delle riforme costituzionali. "In questi 75 anni sono cambiati i protagonisti, le leggi elettorali, i partiti, però l'instabilità è rimasta sempre la stessa. L'unica cosa che non è mai cambiata è la base del sistema, cioè la Costituzione, ed è qui che ora abbiamo avuto il coraggio di intervenire, per questo abbiamo varato la riforma costituzionale". Su questa riforma, spiega, "noi cercheremo il consenso ampio necessario in Parlamento, ma se non sarà possibile saranno gli italiani a doversi esprimere con un referendum. Dunque sarete anche voi a dirci se volete mettere fine alla stagione dei giochi di palazzo, dei ribaltoni, delle maggioranze arcobaleno, dei governi tecnici, dei governi che durano un anno e mezzo e portare l'Italia nella Terza Repubblica. Io sono convinta che gli italiani non si faranno scappare questa occasione, di realizzare la madre di tutte le riforme e da cui dipende la possibilità di realizzare anche tutte le altre".

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