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Foibe, Meloni a Basovizza: "Chiedo perdono a nome istituzioni per decenni di silenzio colpevole"

"Sono venuta per celebrare il Giorno del Ricordo, che spazza via la congiura del silenzio"

Foiba di Basovizza (Fotogramma) - FOTOGRAMMA
Foiba di Basovizza (Fotogramma) - FOTOGRAMMA
10 febbraio 2024 | 13.28
LETTURA: 2 minuti

"Sono qui per ricordare gli innocenti trucidati ma anche per chiedere perdono a nome delle istituzioni per il silenzio colpevole che per decenni ha avvolto le vicende del confine orientale e per rendere omaggio agli istriani, giuliani e dalmati che per rimanere italiani decisero di lasciare tutto per restare con l'unica cosa che i comunisti titini non potevano toglierli, l'identità". Lo ha detto la premier Giorgia Meloni alla cerimonia alla foiba di Basovizza.

"Fiumani, istriani e dalmati, pagando un prezzo altissimo, hanno deciso di essere italiani due volte, per nascita e per scelta - ha proseguito la premier - Di seguire il loro cuore, portare con sé qualcosa che nessun aguzzino può strappare via, l'amore per ciò che sei, per la terra nella quale affondano le radici. Ovunque, quella sarà la tua casa".

"Sono venuta per celebrare il Giorno del Ricordo, che spazza via la congiura del silenzio che aveva avvolto la tragedia delle foibe nell'oblio e nell'indifferenza", le parole della premier alla cerimonia alla foiba di Basovizza.

"Sono venuta diverse volte qui a Basovizza e ogni volta me ne sono andata con qualcosa di più nel cuore - ha detto la presidente del Consiglio - Perché questo è un luogo del cuore, che ti dona sempre qualcosa di prezioso. Sono venuta da ragazza, quando lo facevano in pochi e farlo significava essere additati, accusati, isolati".

"Torno qui con qualche ruga in più e qualche responsabilità mai immaginata per assumermi un impegno solenne - ha sottolineato - fare la mia parte perché venga trasmesso ai nostri figli il testimone del ricordo".

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