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Consiglio Ue e aiuti all'Ucraina, sì all'accordo da 50 miliardi

Arriva l'intesa sul pacchetto di assistenza per Kiev dopo una notte e una giornata di pressing sul leader ungherese Orban. Il 'compromesso' con l'aggiunta di due punti nelle conclusioni del summit. Zelensky: "Grato all'Ue, ora fare presto"

Il tavolo tra leader Ue e vertici prima del via libera all'accordo sul pacchetto di aiuti a Kiev - Afp
Il tavolo tra leader Ue e vertici prima del via libera all'accordo sul pacchetto di aiuti a Kiev - Afp
01 febbraio 2024 | 09.43
LETTURA: 6 minuti

Aiuti all'Ucraina, arriva l'intesa tra i 27 leader oggi al Consiglio europeo straordinario. I capi di Stato e di governo riuniti a Bruxelles hanno infatti trovato un accordo "a 27" sull'assistenza macrofinanziaria a Kiev per 50 miliardi di euro. Lo annuncia il presidente del Consiglio Europeo Charles Michel via social, poco dopo che il Consiglio è formalmente iniziato e al termine di una riunione a sei.

"Abbiamo un accordo - dice -, unità. Tutti i 27 leader hanno concordato un ulteriore pacchetto di sostegno da 50 miliardi di euro per l’Ucraina all’interno del bilancio dell’Ue. Questo garantisce finanziamenti costanti, a lungo termine e prevedibili per l'Ucraina. L’Ue sta assumendo leadership e responsabilità nel sostenere l’Ucraina; sappiamo qual è la posta in gioco".

Fonti Ue: "Nessun veto Orban su aiuti, compromesso con inserimento due punti in conclusioni summit"

L'accordo è stato reso possibile da un compromesso, che sarebbe stato ideato dal presidente del Consiglio Ue Michel e dal presidente francese Macron, basato sull'inserimento di due punti nelle conclusioni del summit. Lo spiegano fonti Ue, a margine della riunione. Il compromesso è stato proposto nella riunione prima del Consiglio Europeo stamani, dopodiché Michel in sala lo ha letto e ha chiesto se c'erano obiezioni, che nessuno ha sollevato. L'Ungheria non ha ottenuto "alcun veto", sottolineano le fonti. Nel primo punto, "se necessario", il Consiglio Europeo invita la Commissione a presentare una proposta di revisione, entro due anni, dell'Mff 2021-27.

La decisione di invitare la Commissione a presentare questa proposta, verosimilmente, dovrebbe essere presa all'unanimità, anche se questo dettaglio non c'è ancora certezza assoluta (occorre aspettare il testo). Nel secondo, il Consiglio Europeo ricorda le proprie conclusioni del dicembre 2020, quando l'allora cancelliera Angela Merkel riuscì a convincere Viktor Orban e Mateusz Morawiecki a rimuovere il veto sull'Mff 2021-27, che avevano posto in ragione del meccanismo di tutela del bilancio Ue dalle violazioni dello Stato di diritto. In quelle conclusioni, che oggi vengono richiamate formalmente, il Consiglio Europeo sottolineava due cose, in particolare. Primo, "l'applicazione del meccanismo di condizionalità (...) sarà obiettiva, equa, imparziale e basata sui fatti, garantendo il giusto processo, la non discriminazione e la parità di trattamento degli Stati membri".

Secondo, "le misure previste dal meccanismo dovranno essere proporzionate all'impatto delle violazioni dello Stato di diritto sulla sana gestione finanziaria del bilancio dell'Unione o sugli interessi finanziari dell'Unione". Inoltre "il nesso causale tra tali violazioni e le conseguenze negative sugli interessi finanziari dell'Unione dovrà essere sufficientemente diretto e debitamente stabilito. La semplice constatazione di una violazione dello Stato di diritto non è sufficiente per attivare il meccanismo". L'Ungheria ha ancora circa 20 mld di fondi Ue congelati dalla Commissione per vari motivi, tra i quali il meccanismo di condizionalità dello Stato di diritto.

Riguardo al primo punto, confermano fonti Ue, l'eventuale invito del Consiglio Europeo alla Commissione a presentare una proposta di revisione dell'Mff 2021-27 tra due anni richiederebbe una decisione unanime dei 27 capi di Stato e di governo.

I due punti aggiunti alle conclusioni dovrebbero essere il sette e il trenta. Il primo recita che "sulla base del rapporto annuale della Commissione sull'attuazione dello strumento sull'Ucraina, il Consiglio Europeo terrà un dibattito ogni anno sull'attuazione dello strumento, nell'ottica di fornire linee guida". Fin qui, si tratta della proposta di compromesso che era stata trattata in sede tecnica e che a Budapest non era parsa sufficiente a sottoscrivere un accordo. Viene aggiunto che "in caso di necessità, tra due anni il Consiglio Europeo inviterà la Commissione a fare una proposta di revisione, nel contesto del prossimo Mff". Il secondo punto dice che "il Consiglio Europeo richiama le proprie conclusioni del dicembre 2020 sull'applicazione del meccanismo di condizionalità".

Zelensky: "Grato all'Ue, ora fate presto"

Il via libera del Consiglio europeo "è un chiaro segnale che l'Ucraina resisterà e che l'Europa resisterà", ha detto il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, in collegamento video con il summit di Bruxelles. "È anche molto importante che questa decisione sia stata presa all'unanimità da tutti voi, da tutti i 27 Stati membri. È ancora un altro chiaro segno della vostra forte unità e sostegno all'Ucraina", ha proseguito il presidente ucraino esprimendo la sua "gratitudine".

"Il continuo sostegno finanziario della Ue all'Ucraina - ha aggiunto - rafforzerà la stabilità economica e finanziaria a lungo termine, che non è meno importante dell'assistenza militare e della pressione delle sanzioni sulla Russia''.

"L'aggressione russa contro l'Europa, avviata da Mosca sul fronte europeo, è stata ora rafforzata da un altro complice russo, vale a dire i proiettili di artiglieria e i missili balistici della Corea del Nord", ha poi denunciato il presidente ucraino in collegamento video con il summit di Bruxelles. "L'intelligence conferma che la Russia riceverà un milione di proiettili di artiglieria da Pyongyang", ha spiegato Zelensky, sottolineando i ritardi nell'attuazione del piano europeo per "la fornitura di un milione di proiettili di artiglieria all'Ucraina". "Anche questo - ha proseguito il presidente - è un segnale di competizione globale, nella quale l'Europa non può permettersi di perdere".

"Ed è per questo che oggi è così necessaria la vostra unità nel creare il Fondo di assistenza per l'Ucraina all'interno del nostro Fondo europeo per la pace. Questo è il tipo di affidabilità e di sostegno a lungo termine che ora dobbiamo offrire per affrontare le sfide corrispondenti. Non meno di 5 miliardi di euro all'anno, per una durata di 4 anni. Una priorità chiara", ha inoltre aggiunto Zelensky, rivolgendosi ai leader.

Il ministro degli Esteri ucraino Dmytro Kuleba si è quindi detto ''riconoscente al Consiglio europeo per aver approvato la decisione di istituire uno strumento da 50 miliardi di euro per l'Ucraina nel periodo 2024-2027. Si tratta di un passo di proporzioni storiche''. In un tweet Kuleba ha scritto che questa decisione ''dimostra che qualsiasi discorso su una presunta 'stanchezza' o 'calo di sostegno' è semplicemente falso''.

Il capo della diplomazia di Kiev ha quindi aggiunto che ''l'Europa ha dimostrato ancora una volta la sua forza e capacità di prendere decisioni importanti indipendentemente dagli altri. La Ue sta aprendo la strada e costituisce un esempio da seguire per il resto del mondo. Ciò è anche una chiara indicazione che le speranze di Putin di sopravvivere alla determinazione dell'Ucraina e del mondo sono vane. Sono profondamente grato a tutti i ministri degli Esteri della Ue che hanno contribuito a questo successo''.

Il pressing su Orban

Leader e vertici Ue nella notte e nella giornata di ieri in pressing su Viktor Orban. Sulla questione i leader europei avevano provato ad ammorbidire la posizione del premier ungherese che aveva detto 'no' in occasione dell'ultimo Consiglio di dicembre. Le trattative sul budget europeo sono proseguite quindi a oltranza. Obiettivo dei leader era convincere Orban a far cadere il veto sul pacchetto di aiuti all'Ucraina previsto dal nuovo quadro finanziario pluriennale.

"Conto alla rovescia finale verso il Consiglio europeo. Consultazioni in corso", scriveva quindi su X il presidente del Consiglio europeo, Charles Michel, postando una foto che lo vede al tavolo assieme ad alcuni leader europei prima dell'inizio del summit Ue. Nell'immagine, oltre alla presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen, compaiono il presidente francese Macron, la premier Giorgia Meloni, il cancelliere tedesco Olaf Scholz e il primo ministro d'Ungheria.

Doppio incontro Meloni-Orban

Ieri notte, in un hotel situato nel cuore di Bruxelles, c'è stata intanto una lunga trattativa tra Meloni e il capo del governo di Budapest che ha incontrato anche il presidente francese Emmanuel Macron. Nuovo incontro anche questa mattina, quindi, tra Meloni e Orban.

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