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Autonomia differenziata, cinque Regioni pronte a dare battaglia

Oggi il testo delle opposizioni in Cassazione. Definita la roadmap per bloccare quella che l'opposizione definisce la riforma 'Spacca Italia'. Dall'8 luglio i voti in Consiglio

Presidio contro l'autonomia differenziata (Fotogramma)
Presidio contro l'autonomia differenziata (Fotogramma)
05 luglio 2024 | 00.01
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Autonomia differenziata, oggi la presentazione del testo delle opposizioni in Cassazione. Ad annunciarlo è Angelo Bonelli e Nicola Fratoianni, di Avs. "Depositeremo il quesito referendario insieme alle organizzazioni sindacali, ai partiti dell’opposizione e a tante associazioni" dicono. "L’autonomia differenziata è una pessima riforma che penalizzerà la qualità della vita dei cittadini delle Regioni che sono più indietro e creerà maggiori diseguaglianze e problemi di bilancio" sottolinea anche il segretario di Più Europa Riccardo Magi. Per questo Più Europa sarà in campo nel sostenere il referendum abrogativo. Meloni intanto consenta di firmare i referendum con firma digitale gratuitamente, sbloccando la piattaforma che da due anni e mezzo il governo deve realizzare. Non abbia paura del popolo”.

Le Regioni sul piede di guerra

Sì inizia l'8 luglio, lunedì prossimo, con il consiglio regionale della Campania. Poi l'indomani, 9 luglio, si prosegue in Emilia Romagna per poi passare la 'palla' a Toscana, Puglia e Sardegna, la regione guidata dalla 5 Stelle Alessandra Todde capofila dell'iniziativa. La riunione tecnica delle 5 regioni progressiste pronte a dare battaglia alla riforma Calderoli sull'autonomia differenziata, a quanto apprende l'Adnkronos, ha definito una roadmap finalizzata a dare l''altolà a quella che l'opposizione definisce la riforma 'Spacca Italia'.

Due i testi su cui il coordinamento ragiona: uno totalmente abrogativo della legge, l'altro per un colpo di bianchetto parziale, che però di fatto fermerebbe la riforma. I voti nei consigli regionali sono finalizzati a scongiurare la raccolta firme per il referendum, con una deadline che incombe: i testi referendari vanno depositati entro e non oltre il 30 settembre. Quanto all'ipotesi di impugnare la riforma, appellandosi alla Corte costituzionale, da quanto emerso dalla riunione sembrerebbe la Sardegna l'unica regione destinata a un passo di questo tipo, essendo l'unica a statuto speciale tra le 5.

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