Sono forti in questo momento le aspettative per il Sud generate dalla ingente quantità di risorse messe a disposizione dai programmi europei e nazionali. E per consolidare i dati positivi dell’economia meridionale e superare le principali criticità risulterà fondamentale bisogna fare buon uso di tutte le risorse di cui si potrà contare ora e nei prossimi anni. A partire dal Pnrr e dagli investimenti complementari fino ad arrivare alla politica di coesione europea, il nostro Paese, e soprattutto il Mezzogiorno, ha a disposizione per i prossimi anni le risorse necessarie per consolidare il proprio percorso di crescita. L'incipit arriva dal dell’edizione 2022 del Check-Up Mezzogiorno, elaborato da Confindustria e Srm (Centro Studi collegato al Gruppo Intesa Sanpaolo).
Con riferimento al Pnrr, gli analisti rilevano che la maggior parte delle tappe ad oggi raggiunte è di tipo normativo ed il cambio di passo è atteso per il prossimo anno, con un incremento rilevante delle spese correlate ai nuovi progetti. Il 2023 è visto, quindi, come l’anno in cui l’attuazione del piano dovrebbe entrare a pieno regime e ci si auspica che ciò avvenga.
Per quanto riguarda la politica di coesione, invece, è necessario che tutte le risorse delle diverse fonti programmatiche (ciclo 2014-2020, 2021-2027, Fsc), siano protagoniste di un processo di rapida attuazione, con un coinvolgimento di tutti gli attori coinvolti, dalle Amministrazioni titolari degli interventi ai beneficiari. In conclusione, l'indagineindica che è necessario che tutte queste risorse vengano sfruttate programmando gli interventi in maniera sinergica tra loro e coerente con le esigenze di sviluppo dei territori, ponendo al tempo stesso una grande attenzione alla capacità attuativa degli stessi.