"Un importante tassello per il rafforzamento della capacità amministrativa e progettuale dei piccoli Comuni impegnati nella loro parte di realizzazione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza". E' quanto afferma il ministro per la pubblica amministrazione, Paolo Zangrillo
"Un importante tassello per il rafforzamento della capacità amministrativa e progettuale dei piccoli Comuni impegnati nella loro parte di realizzazione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, che potranno assumere personale da dedicare specificatamente alla realizzazione degli interventi di cui sono attuatori". E' quanto afferma il ministro per la pubblica amministrazione, Paolo Zangrillo, a proposito del decreto del Presidente del Consiglio dei ministri che, con la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale, rende operativo il riparto, tra i Comuni sotto i 5mila abitanti, del Fondo per assunzioni di professionisti a tempo determinato fino al 2026 legate all’attuazione dei progetti Pnrr. Sono 760 i piccoli Comuni beneficiari della misura, per 1.026 unità di personale, incluse quelle con rapporto di lavoro a tempo parziale, con qualifica non dirigenziale.
"Siamo consapevoli che il 70% delle risorse del Pnrr impatta sulle realtà territoriali e che i Comuni sono il motore essenziale per cogliere appieno questa straordinaria opportunità. - sostiene il ministro - Diventa quindi essenziale, a partire proprio dalle amministrazioni comunali meno strutturate in termini di organici, fornire gli strumenti necessari per centrare gli obiettivi assegnati. Con questo provvedimento facciamo un ulteriore passo in avanti".
Il Dpcm è stato adottato su proposta dello stesso ministro per la Pubblica amministrazione, di concerto con il ministro dell'Interno e con il ministro dell'Economia e delle finanze, sentita la Conferenza Stato-Città ed autonomie locali - sulla base del monitoraggio delle esigenze assunzionali effettuato dal Dipartimento della funzione pubblica, come previsto dal cosiddetto primo decreto-legge Pnrr (Dl 6 novembre 2021, n. 152) che ha istituto il Fondo, che mette a disposizione 30 milioni annui fino al 2026, nello stato di previsione del ministero dell’Interno. Il Dpcm arriva a valle di un iter di adozione che ha visto l’avvicendamento tra l’Esecutivo Draghi e quello Meloni, ed è stato registrato alla Corte dei conti il 10 febbraio scorso.
Le risorse previste dal provvedimento e non ancora utilizzate sono destinate agli enti locali e, in particolare, a sostenere la spesa dei segretari comunali nei Comuni fino a 5mila abitanti, come previsto dall’ultima legge di Bilancio. Il Dipartimento della funzione pubblica, in collaborazione con Ministero dell’Interno e Mef, è al lavoro al fine di consentire l’utilizzo delle somme non utilizzate per il 2022.