Il florovivaismo italiano rappresenta una vera e propria eccellenza italiana, come tale apprezzato in Europa e nel mondo, tanto che l’export di piante, fiori e fronde vale 1 miliardo di euro, mentre la produzione italiana costituisce il 15% della intera produzione comunitaria. Un’occasione unica di sviluppo del comparto arriva dai fondi europei per la forestazione urbana che il Pnrr ha quantificato in 330 milioni di euro: il bando è stato pubblicato a marzo e le domande dovranno essere presentate entro giugno. Aderendo all’Agenda europea 2030 per il Green Deal, il florovivaismo potrà dare un contributo rilevante alla forestazione urbana con l'obiettivo di contrastare il cambiamento climatico, aumentare lo stoccaggio di CO2, assorbire le polveri sottili e migliorare l'estetica delle città. Il tema è stato affrontato in una conferenza stampa a Roma, organizzata da Flormart, la storica fiera internazionale del settore la cui 71°edizione si terrà a Padova dal 21 al 23 settembre 2022. Presenti all'incontro il ministro delle Politiche agricole Stefano Patuanelli, il ceo di Fiere di Parma Antonio Cellie, il presidente di Ice Agenzia Carlo Ferro e i vertici delle Associazioni agricole e florovivaiste.
Il florovivaismo italiano esprime il 6% della intera produzione agricola nazionale, per un valore di 2,5 miliardi di euro, e vi operano 21.500 imprese: 14 mila producono fiori e piante in vaso e 7.500 piante per il vivaismo.
Nei primi due mesi del 2022 il fatturato è stato positivo, in linea con il primo bimestre 2021, mentre nel periodo marzo aprile si è avuta una flessione del 3/4%. Anche l’export ha fatto registrare, nel secondo bimestre 2022, una flessione del 5%: la domanda proviene soprattutto da Olanda, Germania, Francia, Austria, mentre è in calo l’export verso l’Europa meridionale e, naturalmente, verso la Russia e l’Est europeo.
"Il Pnrr è una grande occasione per il settore florovivaistico e può rappresentare la chiave di volta della rivoluzione verde e della transizione ecologica proposta dal Green Deal - ha detto nel suo intervento Stefano Patuanelli - I contratti di filiera, la logistica, il Parco Agrisolare sono misure che si integrano perfettamente con le esigenze del comparto e aprono a una grande opportunità di ammodernamento ed efficientamento energetico. Siamo consapevoli di come l’emergenza energetica si stia riversando non solo sui costi di riscaldamento delle serre, ma anche su carburanti, sui costi delle materie prime, sui fertilizzanti. L’azione del Governo e del Ministero è rivolta a limitare le conseguenze del caro energia e dell'aumento dei prezzi sul settore agricolo, ma è necessario un intervento più deciso da parte dell’Europa”. E’ quanto emerso dalla
A partire da quest’anno, Flormart sarà organizzata dal Gruppo Fiere di Parma, come ha riferito il suo ceo Antonio Cellie: “Abbiamo accolto con entusiasmo la sfida di costruire una nuova piattaforma per il supporto del Made in italy; dopo l’alimentare e il meccano-alimentare anche il florovivaismo è un settore strategico per Fiere di Parma. Flormart diventerà quello che Cibus è per l’agroalimentare italiano, ovvero un evento iconico per le imprese e i distretti del settore che nel nostro Paese sono i protagonisti di uno straordinario saper fare”.
"Oggi, in questo scenario così difficile, è più che mai necessario fare sistema per essere vicini a tutte le imprese – ha affermato Ferro– Nell’ambito del Patto per l’Export, Ice è attiva con 19 nuove azioni. Nello specifico di Flomart, supportiamo la prossima edizione con attività promozionali e con un incoming di 90 operatori provenienti da 32 Paesi. Vogliamo supportare il sistema fieristico, ma anche accompagnarlo a sviluppare sinergie, moltiplicando sempre la ricaduta dell’intervento pubblico a vantaggio delle imprese del settore”.