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Pnrr, prevista istituzione Sistema nazionale prevenzione salute dai rischi ambientali e climatici

Immagine di repertorio - FOTOGRAMMA
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20 aprile 2022 | 08.19
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Una misura contenuta nel decreto legge Pnrr approvato mercoledì 13 aprile 2022 dal Consiglio dei ministri prevede l’istituzione del Sistema nazionale prevenzione salute dai rischi ambientali e climatici (Snps). Trattandosi di un importante passo in avanti nel migliorare e armonizzare le politiche e le strategie messe in atto dal Servizio sanitario nazionale, e visto il ruolo di questo organismo che si trova a collaborare in sinergia anche con Snpa, i chimici e i fisici sono chiamati a rispondere in prima linea, con la loro professionalità sanitaria, alle nuove esigenze emergenti del Paese.

La Federazione nazionale degli ordini dei chimici e dei fisici apprende positivamente l’istituzione del Snps che va nella direzione delle proposte presentate dalla Federazione al ministro della Salute ed al governo.

"Per dare efficacia al piano nazionale di riforma 'Salute ambiente e clima' che prevede investimenti nella sanità pubblica' - commenta il presidente Nausicaa Orlandi - occorre tenere conto anche del necessario inserimento di chimici e fisici negli organici dei dipartimenti di prevenzione dei Ssn e nel Snps, ripristinando gli standard di presenza di almeno 3 chimici e 2 fisici ogni 100.000 abitanti. I cambiamenti climatici ed ambientali che stiamo vivendo trovano le basi proprio nella fisica e nella chimica, e diviene necessaria la competenza professionale specifica per poter garantire alla collettività una corretta gestione della prevenzione, della valutazione dei determinanti ambientali per la salute".

Al fine di rafforzare la capacità, l'efficacia, la resilienza e l'imparzialità del paese che deve far fronte all'impatto attuale e futuro sulla salute, associato a rischi ambientali e climatici, la Federazione nazionale sottolinea che 'in una visione One Health' è necessario attivare bandi di ricerca nazionali nel settore della salute, dell'ambiente e del clima prevendo l’accesso e la partecipazione anche di studi professionali.

In conclusione si confida in un celere completamento dell’iter approvativo del Decreto in esame al fine di garantire anche il sollecito 'messa a terra' degli interventi di cui il paese ha bisogno e che i nostri professionisti possono fornire uno specifico contributo.

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