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Pnrr, Messa: "Già assegnati oltre 4,3mld per centri e infrastrutture ricerca"

Immagine di repertorio (Fotogramma)
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28 giugno 2022 | 15.24
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Il Mur corre sul Pnrr e sull’impatto della conoscenza sulla vita dei cittadini tanto da avere "già assegnato oltre 4,3 miliardi di euro per 5 Centri nazionali per la ricerca di filiera, 11 Ecosistemi dell’innovazione distribuiti sul territorio e 49 Infrastrutture di ricerca e tecnologiche di innovazione". Ad annunciarlo è stato il ministro dell’Università e Ricerca, Maria Cristina Messa, incontrando i giornalisti oggi a Roma, nella sede della Stampa Estera. Nel perimetro delineato da Messa ci sono alcuni degli obiettivi di competenza del Ministero dell'università e della ricerca previsti, e raggiunti, nell’ambito della Componente "Dalla ricerca al business" della Missione "Istruzione e Ricerca" del Piano nazionale di ripresa e resilienza.

"Monitoreremo le attività ogni due mesi almeno in questo primo anno" ha assicurato Messa sottolineando che i 5 Centri di ricerca si occuperanno di mobilità sostenibile come nuovi treni o aerei e navi sostenibili; innovazione nell’agricoltura anche con nuove tecnologie per gestire la siccità; studi basati su tecnologie MRna e terapia genica creando più massa critica in Italia, quella che è mancata per "realizzare in casa vaccini anti Covid" come ha osservato lo stesso ministro.

Nell’ambito dei nuovi 5 centri, sorgerà anche un polo per il calcolo parallelo e il calcolo quantistico innestandosi sul lavoro europeo per l’high performing computer, infine dal Pnrr nascerà anche un centro per la biodiversità.

"La ricerca e l’alta formazione in Italia in questi mesi – ha detto il ministro Messa – hanno dato una grande risposta alle ‘chiamate’ che abbiamo rivolto loro. Hanno lavorato insieme, forse come mai prima avevano fatto, presentando progetti di altissima qualità tecnico-scientifica riconosciuta dagli esperti stranieri che li hanno valutati. Il sistema italiano si è mobilitato per dare risposte concrete ai bisogni dei cittadini ed è pronto per accogliere nuove figure e competenze, sia dall'Italia sia dall'estero, oltre che gli investimenti ulteriori per la ricerca che dovessero arrivare".

"Abbiamo creato le basi, grazie anche a riforme e semplificazioni, per un nuovo sistema di collaborazione tra atenei, enti di ricerca, imprese, istituzioni che creeranno filiere di ricerca, innovazione e trasferimento tecnologico per l’Italia del futuro. Abbiamo dimostrato che anche in Italia, in soli sei mesi, si possono assegnare risorse per miliardi di euro in modo competitivo, trasparente e vincente per il Paese" ha rilevato ancora Messa.

"Ci sono davvero grandi spazi per la creatività e le competenze di giovani ricercatrici e ricercatori, per sperimentare scambi tra pubblico e privato, per stimolare la nascita di startup e spin off", ha indicato il ministro.

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