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Pnrr, Franceschini: "Stiamo rispettando i tempi, siamo in linea con le tabelle di marcia"

Immagine di repertorio (Fotogramma)
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09 febbraio 2022 | 20.11
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"Stiamo rispettando i tempi, gli uffici stanno facendo un grande lavoro e siamo in linea con tutte le tabelle di marcia". Lo ha detto il ministro della Cultura Dario Franceschini nel corso dell'audizione, in Commissione Cultura alla Camera, nell'ambito dell'esame della Relazione sullo stato di attuazione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. "Abbiamo innanzi tutto creato - ha detto Franceschini - le strutture speciali previste dalle nuove norme per l'attuazione del Pnrr e da alcuni mesi l'unità di missione che ha 12 persone distaccate su questo, un dirigente generale che ha una struttura che si dedica prevalentemente all'attuazione del Pnrr con tre unità che si occupano una di gestione, una di rendicontazione e la terza di monitoraggio".

Entro poco tempo, ha aggiunto il titolare del Collegio Romano, le persone dedicate a queste strutture "arriveranno a 20. La seconda struttura speciale, che abbiamo introdotto con una modifica legislativa, è la Soprintendenza Speciale per tutte le opere del Pnrr che hanno o rilevanza nazionale oppure che riguardano il territorio di più province. Tutte le opere che attraversano più competenze territoriali vengono accorpate nel parere di un'unica Soprintendenza nazionale diretta dal direttore generale delle Belle Arti".

Il ministro si è poi soffermato sugli investimenti "che devono portare ad avere il raggiungimento della main storm entro il 30 giugno". Il primo, ha detto, "è migliorare l'efficienza energetica di cinema, teatri e musei. Il bando per cinema e teatri è stato pubblicato il 22 dicembre del 2021 e scade il 18 marzo del 2022. All'inizio di giugno del 2022 ci sarà l'emanazione del decreto ministeriale e la pubblicazione del Dm entro il 30 giugno con il raggiungimento della main storm. Cento milioni sono dedicati ai musei statali".

Il secondo investimento consiste nell'intervento, ha spiegato Franceschini, "sui borghi per il quale abbiamo messo un miliardo di euro, una cifra molto importante. Oggi riteniamo che quello che è avvenuto con lo sviluppo delle tecnologie abbia la possibilità di cambiare strutturalmente i borghi. Oggi possono tornare attrattivi sia per la qualità della vita sia per la possibilità di lavorare in un luogo simbolico".

Il miliardo di euro per i borghi, ha spiegato Franceschini, è stato diviso in due parti: "Una parte, e sono 580 milioni di euro, è per gli interventi tradizionali sui borghi con un bando già pubblicato il 20 dicembre del 2021 che scadrà il 15 marzo. Il percorso si concluderà con il decreto ministeriale del 30 giugno. Per la seconda parte abbiamo chiesto alle regioni di individuare un borgo con alcune caratteristiche. Questo borgo sarà oggetto di un investimento complessivo di 20 milioni di euro e consentirà un recupero quasi integrale. Le Regioni potranno scegliere di individuare una vocazione prevalente: hotel diffuso, centro di ricerca con una università o un'azienda, una Rsa".

Il terzo ambito d'investimento è quello per "la tutela e valorizzazione dell'architettura del paesaggio rurale. Qui parliamo prevalentemente del recupero dei casali. Entro il mese di febbraio del 2022 ci sarà il decreto presidenziale di assegnazione delle risorse per le singole Regioni, poi la pubblicazione del bando da parte delle Regioni che deve concludersi entro il 31 maggio del 2022".

Il quarto investimento è diretto "all'identità dei luoghi, parchi e giardini storici. Il 30 dicembre 2021 è stato pubblicato il bando per 190 milioni di euro per i parchi e giardini storici vincolati. Contemporaneamente, si è fatta una scelta sulla Reggia di Caserta, sul Bosco di Capodimonte e sulla Villa Favorita ad Ercolano per 100 milioni di euro". Il quinto investimento, con scadenza al 30 giugno, è relativo "alla sicurezza sismica dei luoghi di culto, restauro del patrimonio di culto e siti di ricovero per le opere d'arte nel caso di calamità naturali. Se la calamità non dovesse arrivare questi luoghi saranno utilizzati per restauro di opere".

Ci sono altri interventi, che scadono nel 2025, come quelli per la "strategia digitale nelle piattaforme per il patrimonio culturale. Interventi sui quali stiamo lavorando ma senza l'impellenza di arrivare al mantenimento dei termini entro il 30 giugno di quest'anno". Misure tra cui rientrano anche "l'eliminazione di barriere fisiche e cognitive nei musei, biblioteche e archivi e lo sviluppo dell'industria cinematografica". Franceschini ha parlato in particolare "del progetto Cinecittà' con 300 milioni di euro". Progetto che "passa attraverso dall'acquisizione di un terreno confinante da Cassa Depositi e Prestiti che diventerà una sede in cui si costruiranno nuovi studi. Questo è un obiettivo che andrà raggiunto entro quarto trimestre del 2023", ha concluso il ministro.

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