È stato pubblicato il documento finale del Tavolo tecnico istituito dal ministro dell’Università e della ricerca Maria Cristina Messa con l’obiettivo di elaborare la Strategia italiana in materia di ricerca fondamentale. Lo rende noto il Mur. “Certezza, stabilità e continuità dei finanziamenti sono pilastri imprescindibili per un Paese come l’Italia che ha tutte le carte in regola per continuare a scrivere importanti pagine nel campo della ricerca a livello internazionale”, ha detto il ministro Messa. “Ringrazio tutti i componenti del tavolo che hanno fornito importanti contributi per arrivare a questa sintesi: è uno strumento puntuale e concreto che spero possa essere da guida già nella definizione della prossima legge di bilancio”.
Gli esperti propongono di stabilizzare la spesa pubblica per ricerca e sviluppo (R&S) stabilendone il livello ad almeno lo 0,7% del PIL. “Si tratta di un obiettivo che consentirebbe di integrare e non disperdere gli investimenti avviati con i progetti del Pnrr, evitando il rischio di un incremento soltanto temporaneo tra 2023 e 2026, e di un successivo ritorno ai pregressi, inadeguati, livelli di spesa”, si legge nel documento. “Per evitare che gli sforzi fin qui fatti dal Mur e dal Pnrr siano in larga parte vanificati, si ritiene necessario istituire una Strategia italiana per la ricerca fondamentale che adotti una programmazione pluriennale e stabilizzi la spesa pubblica per ricerca e sviluppo, utilizzando i fondi del bilancio ordinario dello Stato”. In particolare, viene ipotizzato un finanziamento aggiuntivo e progressivamente crescente, nel quinquennio 2023-2027, per un totale di 10,4 miliardi, di cui 3 nel triennio 2023-2025. Considerando che, in base alle convenzioni statistiche correnti, non tutta la spesa del Mur alimenta la spesa pubblica per R&S, questo scenario porterebbe tale spesa nel 2027 a 15,7 miliardi, contro i 12,7 del 2022, stabilizzando il rapporto a 0,7% del Pil.