"Quest'anno, sempre nell'ambito del Pnrr, verrà bandito un altro Prin (bando per Progetti di ricerca di Rilevante Interesse Nazionale ndr.) da 420 milioni di euro di cui il 40% andrà al Sud". Ad annunciarlo è stato il ministro dell'Università e Ricerca, Maria Cristina Messa, nell'ambito del Question Time alla Camera.
"Il bando Prin lo abbiamo da tantissimi anni ed è sempre stato bandito con finanziamenti decisamente inferiori: 391 milioni di euro nel 2017 e 179 milioni di euro nel 2020. Non è mai stato applicato il vincolo del 34% in quanto i Prin che sono finalizzati alla ricerca di base, libera, non sono assimilabili a programmi di spesa in conto capitale" ha chiarito Messa rispondendo alla richiesta di chiarimento rispetto ai bandi per la ricerca, ai criteri di assegnazione e alla riserva del 40% e a come sono stati rispettati e quali sono le iniziative che intende intraprendere la titolare del Mur.
"Con il bando del 2022 - ha proseguito il ministro- abbiamo concentrato in un'unica procedura sia le risorse che provenivano dalla ordinaria programmazione nazionale, che quest’anno era intorno ai 300 milioni, sia i 550 milioni di euro che sono una parte riservata al rin dal Pnrr. La massa critica che compone tutte le risorse è di 741,8 milioni di euro, ed è stato applicato il 40% alla componente del Pnrr che era di 550 milioni. Ciò non toglie che gli atenei, i centri di ricerca delle regioni del mezzogiorno possano superare il 40% e quindi accedere anche ai 220 milioni che non sono riservati al Nord ma che sono per tutti".
"Quindi è plausibile che ci possano essere ulteriori progetti presentati da istituzioni situate nelle regioni del mezzogiorno o da partenariati nazionali in cui le regioni del mezzogiorno sono particolarmente rilevanti che possano eccedere questa cifra" ha detto ancora Messa annunciando che "quest’anno, poi, sempre nell’ambito del Pnrr, verrà bandito un altro Prin di 420 milioni di cui il 40% riservato al Sud".
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