L’Europa, ha detto il governatore di Bankitalia, "ha dato prova di coesione e lungimiranza nel definire una strategia comune che guarda al futuro delle nuove generazioni. Ma la doppia transizione richiederà a tutti i paesi una elevata capacità di adattamento e ingenti investimenti".
"Emerge con chiarezza l’importanza di una piena, efficace e tempestiva attuazione degli investimenti e delle riforme previsti nel Piano nazionale di ripresa e resilienza, definiti nell’ambito del programma Next Generation Eu". Lo ha detto il governatore della Banca d’Italia, Ignazio Visco, nel suo intervento al congresso di Assiom Forex in corso a Parma. Il piano, ha sottolineato, "affronta le principali debolezze strutturali del Paese nell’ambito di una strategia europea che raccoglie le sfide poste dai cambiamenti climatici e dalla rivoluzione digitale e che richiederà l’aumento degli investimenti pubblici e privati, l’adeguamento delle competenze dei lavoratori e il potenziamento delle capacità tecnologiche e organizzative delle imprese e delle pubbliche amministrazioni".
Gli investimenti previsti dal Pnrr "potrebbero portare a un aumento del livello del PIL superiore a 3 punti percentuali entro il 2026. Effetti ulteriori, fino a 6 punti in un decennio, potrebbero derivare dalle riforme e dagli incentivi alla ricerca e all’innovazione. Si aggiungerebbe così quasi un punto percentuale al potenziale di crescita dell’economia del Paese", ha ricordato Visco. La realizzazione degli interventi previsti "richiederà uno sforzo eccezionale per centrare i 527 obiettivi intermedi e finali (100 solo quest’anno) a cui è condizionata l’erogazione dei finanziamenti europei. Se il compito è straordinariamente impegnativo, bisogna però anche essere consapevoli che il Paese non può permettersi di dissipare la grande opportunità che il programma Ngeu offre all’Italia, e all’insieme delle economie europee, per uscire dalla crisi con la prospettiva di uno sviluppo più rapido, sostenibile e inclusivo".
L’Europa, ha detto il governatore di Bankitalia, "ha dato prova di coesione e lungimiranza nel definire una strategia comune che guarda al futuro delle nuove generazioni. Ma la doppia transizione richiederà a tutti i paesi una elevata capacità di adattamento e ingenti investimenti, ben oltre l’orizzonte temporale del programma. L’impegno e lo spirito di cooperazione mostrati in questa circostanza andranno rinnovati, rafforzando il ruolo dell’Unione nel guidare e favorire le trasformazioni in atto".