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Pnrr: transizione digitale e interventi sociali, Ciuoffo e Spinelli in commissione regionale

Gli assessori toscani sono stati sentiti questa mattina. Il tema della proprietà delle infrastrutture digitali, le risorse per inclusione sociale e alloggi Erp

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24 gennaio 2022 | 18.43
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Si è tenuta questa mattina, lunedì 24 gennaio, l’audizione degli assessori regionali Stefano Ciuoffo e Serena Spinelli, in Commissione Europa del Consiglio regionale, presieduta da Francesco Gazzetti (Pd). Siamo ormai vicini alla conclusione della serie di audizioni a supporto del lavoro della Giunta sulle diverse linee operative per l’accesso alle risorse del Piano nazionale per la ripresa e la resilienza, come stabilito in accordo con il presidente Eugenio Giani. La commissione ha già sentito gli assessori Monia Monni il 12 novembre, Leonardo Marras il 22 novembre, Stefano Baccelli il 26 novembre e Alessandra Nardini il 21 gennaio. L’ultima audizione, della vicepresidente Stefania Saccardi, si terrà lunedì 7 febbraio.

L’assessore Ciuoffo ha illustrato la strategia regionale per la transizione al digitale, con il contributo significativo dei fondi europei, ma anche con l’elemento di straordinaria novità costituito dal Pnrr. “L’assunzione di responsabilità da parte della Regione trova più direttamente strumenti nei fondi comunitari del prossimo settennato. Il Pnrr ha la transizione digitale tra i suoi asset fondanti – ha ricordato Ciuoffo –, insieme alla sanità e alla transizione ecologica, rispetto alle quali, tuttavia, il trasferimento delle risorse transita in questo caso dal livello nazionale ai Comuni con un’azione diretta del ministero, mentre il ruolo delle Regioni non è programmato in maniera organica”.

L’assessore Ciuoffo non nega “una qualche difficoltà” rispetto a questa impostazione: “In questo settore, le sole risorse che vedranno la Regione direttamente investita di un ruolo saranno poco più di 6milioni di euro per innovazione e sicurezza nella pubblica amministrazione. Questo significa che il nostro ruolo è diverso, ma non sarà un ruolo marginale”.

Gli interventi che si appoggiano sulle tecnologie digitali contribuiscono alla realizzazione degli obiettivi delineati dall’Agenda digitale Europea e dal Digital Compass per l'Europa del 2030, che si sviluppano intorno a quattro punti cardinali: competenze digitali, infrastrutture digitali, digitalizzazione dei servizi pubblici, trasformazione digitale delle imprese. La strategia regionale punta alla valorizzazione, integrazione e condivisione dei dati in possesso della PA; alla digitalizzazione dei servizi pubblici; ai ‘saperi digitali’, per una efficace promozione e garanzia dei diritti digitali, in un'ottica di inclusione e di accesso ai dati in piena sicurezza e trasparenza; ai processi di trasformazione digitale e innovazione (tutta la Toscana smart). “Qui si concentra la generalità del processo di innovazione digitale come strumento di democrazia. Si tratta di consolidare i territori più rarefatti, che potrebbero in parte recuperare il gap infrastrutturale. L’innovazione digitale è sicuramente centrale nella programmazione dello sviluppo dei prossimi anni, come elemento di competitività dei territori”.

Qui si pone il tema della pubblicità delle reti, “delle infrastrutture digitali, che hanno lo stesso valore delle infrastrutture materiali, come le strade. Un tema che va oltre il Pnrr. In questo caso, le autostrade digitali sono dei privati. Allo Stato rimane l’equivalente delle strade vicinali nella viabilità. Il ministro Colao sta costruendo un secondo bando, dopo quello che si è aggiudicato Open Fiber. Saranno disponibili anche le risorse avanzate dal primo bando, per la Toscana circa 70milioni”. La Regione si è mossa, ha spiegato Ciuoffo, ha già scritto a tutti i 273 Comuni, chiedendo una mappatura delle criticità da mettere sul tavolo del ministro. “Non accetteremmo che nel 2026 ci fosse anche una qualche parte del nostro territorio non strutturata e scoperta dal punto di vista delle infrastrutture digitali. Quello che siamo impegnati a far comprendere è che le Regioni più avanzate, e la Toscana è tra queste, possono dare un contribuito. C’è il tema del ‘cloud’ nazionale. Le Regioni che hanno già un sistema strutturato – con risorse nostre stiamo preparando la sistemazione completa del sistema – potranno inserirsi e interagire tra i territori e il cloud nazionale. Questo ci permetterà di contenere il rischio di polverizzazione del sistema e dispersione delle risorse. Questa – ha concluso Ciuoffo – è la complessità nella quale stiamo operando”.

“Si è trattato di un’audizione molto importante – dichiara il presidente della commissione Francesco Gazzetti –, perché al di là dei numeri, dell’entità e della quantità degli investimenti, ci ha permesso di avere a disposizione una visione anche di alcune problematicità, che a mio giudizio rappresentano assolute priorità, vere e proprie urgenze. C’è la necessità di porre in essere tutte le azioni per cercare di dare risposte e trovare soluzioni al fine di garantire le cosiddette pari opportunità digitali”.

Anche il vicepresidente Giovanni Galli (Lega) esprime apprezzamento per la relazione dell’assessore: “Conferma la stima che già ho nei suoi confronti: la sua esposizione molto diretta, chiara e trasparente ci ha chiarito vari aspetti: mi sembra che sul Pnrr la Regione abbia le mani legate. Può essere di supporto? Forse potrà dare un contributo. Al contrario, potremo avere probabilmente un’incidenza maggiore sui fondi del nuovo settennato. In questo quadro, non possiamo dimenticare il resto del territorio rispetto alle aree centrali”.

Il consigliere Massimiliano Pescini (Pd) ritiene necessario “chiedere con forza ruolo di coordinamento della Regione rispetto all’attuazione dei bandi. Le considerazioni sul nuovo bando Pnrr che riguarderà le aree svantaggiate, le cosiddette aree bianche, e sul cloud nazionale ci dicono che il ruolo delle Regioni è non centrale. Serve il nostro impegno, non si tratta di ostacolare la rapidità dei bandi. Siamo una delle Regioni maggiormente strutturate, ma ci sono differenze tra le varie aree e l’unico ente che può svolgere un ruolo di coordinamento, sia istituzionale che operativo, è la Regione. Questo va richiesto, magari con un atto della commissione Europa, coinvolgendo le altre commissioni competenti”.

La consigliera Irene Galletti (Movimento 5 stelle) chiede all’assessore “se, oltre agli enti locali, i bandi interesseranno anche altri enti come associazioni di categoria, Camere di Commercio e università”. Valentina Mercanti (Pd) considera “quello del cloud è argomento strategico per il Paese, ma anche per l’Unione europea. Non credo che potremo lasciare alle multinazionali la gestione dei dati. Sul traffico dei dati si giocherà la sfida del futuro, il funzionamento della nostra democrazia”.

Il presidente Gazzetti raccoglie la sollecitazione del consigliere Pescini: “Ci metteremo al lavoro per predisporre un atto da portare all’attenzione del Consiglio regionale, da condividere con altre commissioni, che guardi al ruolo e possibilità di azione della Regione sul secondo bando e più in generale al tema della gestione dei dati (gestione pubblica e Cloud). È un impegno che ci prendiamo, ci lavoreremo e ci confronteremo, se vorrà, anche con l’assessore. Siamo di fronte a uno dei temi che caratterizzerà non solo questa legislatura, ma occuperà un panorama temporale più ampio. Anche la Costa della Toscana ha le sue ‘aree interne’, a cominciare dalle isole”.

Nella seconda audizione, l’assessore al sociale Serena Spinelli ha illustrato lo stato già avanzato dei procedimenti per accedere alle risorse del Pnrr, che riserva alla Toscana 96milioni e 750 euro complessivi per inclusione sociale e coesione. La Regione sta vagliando in tanti progetti, oltre cento, per rispondere all’articolazione prevista dal Pnrr e cercando di “inserire e intersecare con gli obiettivi legati all’inclusione sociale su cui già lavoriamo, renderle strumento di prosecuzione di percorsi già avviati”. Le risorse vengono ripartite tra gli Ambiti sociali territoriali: zone distretto e società della salute. Il ruolo della Regione è di trasferimento dei progetti legati alla manifestazione d’interesse, è stata attivata una sorta di cabina di regia regionale. Agli Ambiti territoriali “abbiamo dato l’input di continuare a progettare, in previsione di una possibile, ulteriore ripartizione di risorse del Pnrr che risultassero non impegnate”. È inoltre in corso un lavoro, in accordo con l’assessorato alla Sanità, “sulle funzioni e inserimento del sociale nelle Case della Comunità”.

L’altra branca di finanziamenti che interessano l’assessorato al sociale riguarda gli investimenti sull’edilizia residenziale pubblica. Alla Toscana, il Pnrr riserva 93milioni di euro. “Anche in questo caso, stiamo andando molto velocemente: dopo la raccolta delle progettualità da parte degli ambiti territoriali di competenza, abbiamo definito la lista di interventi per messa in sicurezza antisismica ed efficientamento energetico che riguarderà 2mila 730 appartamenti. Per avere le risorse del Pnrr, si dovrà procedere entro il 31 marzo 2026 all’ultimazione dei lavori e all’emissione del certificato di collaudo. Stiamo condividendo anche questa missione con i Comuni. Si tratta di un’immissione di risorse straordinaria e, visti i tempi estremamente, ristretti anche di una grande sfida – ha concluso Serena Spinelli –. Collegato a questa missione c’è anche il tema della sicurezza e della legalità, sul quale stiamo valutando come intervenire”.

“Ringrazio l’assessora Spinelli per la relazione molto dettagliata, che ci ha permesso di avere elementi di conoscenza su punti molto significativi”, ha detto Francesco Gazzetti. Il vicepresidente Giovanni Galli ha chiesto chiarimenti riguardo “alle risorse riservate all’autosufficienza: Eugenio Giani aveva giustificato il minore stanziamento di risorse assicurando che sarebbero state reimmesse nelle successive variazioni di bilancio. Questi fondi fanno parte dell’intervento per coprire quei buchi? Sulle case popolari abbiamo una visione diversa – ha aggiunto Galli –: 93milioni vengono destinarti a 2mila 732 appartamenti sui 50mila della nostra edilizia residenziale pubblica. La crisi dovuta alla pandemia sta generando una richiesta di nuovi appartamenti, servirebbero investimenti in quella direzione. C’è l’intenzione di andare a realizzare nuove abitazioni?”.

La vicepresidente Anna Paris (Pd) giudica positivamente “l’intervento sugli appartamenti per manutenzione straordinaria ed efficientamento. Il problema dell’edilizia residenziale pubblica è grande, vediamo l’attualità degli sfratti che preoccupa tanto”, ha aggiunto ricollegandosi alle considerazioni di Galli. Le previsioni del Pnrr “non ci consente di abbattere immobili Erp e ricostruirli. Si tratta di investimento nei margini consentiti dal decreto ministeriale. Le risorse sono destinate con questi criteri”, ha risposto Serena Spinelli. “Il concetto vale anche per le risorse in arrivo per l’inclusione sociale: dobbiamo muoverci all’interno delle regole previste dal piano. Per il 2021 le risorse per la disabilità, stanziate con leggi e delibere regionali, sono state riportate ai parametri precedenti dopo le modifiche introdotte in Consiglio regionale”.

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