"Non c’è dubbio che il Pnrr rappresenti una grande opportunità per il nostro Paese e in particolar modo per quelle Regioni, come la Calabria, che palesano maggiori criticità infrastrutturali e scontano storici ritardi in settori cruciali relativi allo sviluppo sociale ed economico". Così Roberto Occhiuto, presidente della Regione Calabria, in un’intervista a "Calabria Live".
"E' fondamentale - aggiunge - cogliere questa occasione e riuscire a capitalizzare al meglio le risorse che arriveranno dall’Europa. Essere preparati significa anche avere la capacità di rispettare i tempi e le scadenze dei bandi. Per questo stiamo modificando la mission di Fincalabra, che oltre a svolgere la sua azione di supporto finanziario al sistema delle imprese, fornirà assistenza tecnica, soprattutto in termini di progettazione, ai Comuni proprio in riferimento alle risorse del Pnrr, per rafforzare la capacità degli enti locali nella gestione dei fondi. Chiaramente c’è molto da fare, dalle infrastrutture stradali, in particolare nelle aree interne, a quelle digitali, ancora troppo carenti per supportare, ad esempio, lo smart working in determinati territori. Lo sviluppo digitale è fondamentale per valorizzare i nostri borghi, soprattutto in chiave turistica".
"Ho sempre detto - prosegue Occhiuto - che la Calabria è una Regione dalle enormi potenzialità. Ne è testimonianza la presenza, ai più alti livelli dei contesti professionali, in Italia e nel mondo, di tanti calabresi illustri. Gente che ha fatto del proprio lavoro e della competenza un indiscutibile marchio di fabbrica. Partiamo da zero, è vero, perché non siamo mai riusciti a fare veramente rete come avremmo potuto e dovuto fare. Il mio impegno è di valorizzare, in Italia e nel mondo, la Calabria e le sue eccellenze".
"Credo - conclude - che sia un percorso non del tutto semplice, perché dobbiamo anche abbattere tanti pregiudizi che si sono sedimentati negli anni, ma sono convinto che riusciremo a farcela. Sono sicuro che a breve troveremo le migliori forme per capitalizzare al meglio il grande patrimonio dei calabresi sparsi per il mondo e quindi anche la Consulta, che rappresenta la sua principale espressione formale".