Secondo l’analisi del Centro studi di Unimpresa, il Pnrr italiano che comprende 235,1 miliardi pari al 13% del nostro prodotto interno lordo del 2019 è il piano più articolato d'Europa: 68,9 miliardi di sussidi, 122,6 miliardi di prestiti, 30,6 miliardi di fondi propri e altri 13 miliardi di aiuti per la coesione. La Germania avrà risorse per 27,9 miliardi pari allo 0,8% del suo pil del 2019: sono previsti solo sussidi ovvero stanziamenti a fondo perduto, sottolinea l'analisi.
La Francia avrà risorse per 55,4 miliardi di euro pari al 2,3% del pil 2019: 40,9 miliardi di sussidi (74%) e 14,6 miliardi di fondi propri (26%). Anche la Spagna farà ricorso totalmente a sussidi per un totale di 69,5% pari al 5,6% del pil. Per il Portogallo sono stati stanziati 15,6 miliardi complessivi pari al 7,8% del pil: 13,9% di sussidi (84%) e 2,7 miliardi di prestiti (16%). Alla Grecia andranno 31,4 miliardi, pari al 16,9% del pil: 18,4 miliardi di sussidi (59%) e (41%).
Non solo l’Italia è lo stato membro dell’Unione europea che, in termini assoluti, avrà più risorse di tutti, ma al nostro Paese spetta soprattutto il primato dei prestiti: 122,6 miliardi, 10 volte in più rispetto ai 12,7 miliardi della Grecia, l’altro, principale finanziato. Lo stato ellenico supera l’Italia soltanto in rapporto al pil per quanto riguarda il totale del piano: 16,9% contro il 13%. E, soprattutto, fra i grandi Paesi l’Italia è l’unico ad aver fatto ricorso ai prestiti, tenuti fuori dai piani di ripresa in Germania, Francia e Spagna.